IN MORTE DI FLAMBO, CAVALLO DA DRESSAGE
Non è mai un piacere leggere, nè tantomeno scrivere di questi episodi. Ma lo abbiamo già fatto per un caso simile occorso negli States dove c'è stato analogo epilogo.Questa vicenda è invece successa in Italia. La storia risale ormai a qualche anno fa, ma la sentenza del Tribunale sportivo arriva oggi e la Fise ha usato il pugno di ferro contro Paolo Margi radiandolo. Margi, già Olimpionico di Dressage a Barcellona ed Atlanta, ad oggi esercitava come Istruttore Federale.
Il caso è quello del cavallo che a seguito di una seduta di lavoro alla doppia longia, cadde rovinosamente all'indietro fratturandosi due vertebre e morendo poche ore dopo l'incidente in ragione delle ferite procuratesi. L'addestratore pare lo costrinse a rialzarsi, somministrò farmaci sbagliati e successivamente mentì sulle cause del decesso, venute a galla solo dopo l'autopsia chiesta dalla proprietaria, assente al momento dell'incidente. Il Tribunale sportivo lo ha condannato, si legge nella sentenza, per avere "agito con motivi abbietti e particolare crudeltà" nei confronti del cavallo Flambo. "Margi sottopose il cavallo a un metodo di allenamento aggressivo, fonte di disagio tale da provocare la ribellione del cavallo, l'impennata, la rovinosa caduta a terra con conseguente frattura delle vertebre cervicali causa del decesso". Margi era già andato assolto nel 1998 per un altro analogo caso di decesso di un cavallo.
QUI REPUBBLICA ON LINE 2/7/2015
QUI TG COM ARTICOLO E VIDEO