NON PRO "REAL" VERSUS NON PRO "FAKE", SECONDO ATTO.
Dopo la "lettera aperta" scritta un mese fa (LEGGI QUI) nei giorni scorsi dalla Commissione Non Pro, il Board IRHA ha preso molto seriamente il tema sollevato, convocando nei giorni scorsi un incontro ufficiale in video-call tra il Board nazionale (in particolare su questo tema i Conss Maiocchi e Meacci) , la Commissione NP e Andrea Cappelletti in qualità di nuovo Coordinatore delle regioni.
Al centro della discussione, l'annoso problema di quei cavalieri che pur svolgendo in modo più o meno "mascherato" attività in qualche modo retribuite di addestramento cavalli, lezioni agli allievi o altri tipi di affiancamento nelle scuderie, continuano in gara nel week-end a mantenere lo status di Non Pro.
Proprio Cappelletti (che anche Pres. in Arta Trentino AA) dopo questo meeting ci chiarisce come è andata."Siamo consapevoli che è una situazione nota e che torna a galla ciclicamente. Ma è stato importante fare il punto, perchè abbiamo ricevuto in questi ultimi mesi diversi segnali e sta risalendo un malcontento diffuso.
Abbiamo fatto questo primo incontro con IRHA con l'idea di costruire nei prossimi mesi un Protocollo/Vademecum da diffondere su tutto il territorio nazionale con l'obiettivo di evitare questi comportamenti scorretti, intervenendo dove possibile prima che si manifestino.
Vorrei dire con chiarezza che questi comportamenti non danneggiano solo gli altri Non Pro durante le gare, ma anche la categoria stessa dei Professionisti che sono quelli che poi con gli allievi e con i cavalli in gara ci mettono la faccia e in alcuni casi anche la firma! Riteniamo che proprio loro dovrebbero essere i primi primi a intercettare e disincentivare queste situazioni quando nascono in scuderia.
Ovviamente, fammi chiarire anche questo per evitare quivoci, qui NON stiamo parlando di quelle persone che montano sempre e solo i propri cavalli di proprietà da soli o con assistenza professioale, oppure di quelli che stanno provando a fare questo mestiere e che già concorrono in modo trasparente ad esempio nella Rookie PRO, oppure ancora di quelli che consapevoli di avere un profilo border line, già si iscrivono spontaneamente nelle categorie Open, per evitare contestazioni. Nulla da dire in questi casi.
Ma a livello di regolamento esistono dei paletti utilizzabili?
Anche qui, ci sono delle evidenti difformità tra i regolamenti Nrha e quelli Fise. Vedi, in Usa qualora si percepiscono redditi professionali di qualsiasi tipo legati al settore equestre, tutto questo è facilmente dimostrabile dai terzi.
In Italia e in UE la situazione è assai più sfumata e la normativa sulla Privacy in ogni caso non consente ai terzi di accedere a informazioni dettagliate di tipo fiscale. Non è chiaro, come fare emergere queste situazioni border-line.
Se un cavaliere diventa Tecnico Federale FISE, automaticamente è costretto a gareggiare nelle Open anche se non esercita, corretto?
Esatto. Ma è un caso limite, quasi scolastico. Anche qui vorremmo estendere questo concetto di "Tecnico" anche alle scuole di base. Nel senso che se un cavaliere ha preso negli anni un patentino da "Istruttore" nella galassia variegata della base delle EPS, questo è già un indizio a cui potersi riferire.
Più difficile è quando si rimane in quel cono d'ombra in cui si svolge addestramento in conto terzi agendo nei fatti come "Trainer" (e non come Tecnico/Istruttore) , una figura professionale che giuridicamente non esiste e che è assai più difficle da inquadrare, se non ci sono chiare evidenze".
Il discorso verrà certamente ripreso dopo la pausa estiva.