Lui è l'ennesimo golden boy proveniente dalla terra campana, regione che pur non essendo esattamente nel "centro" del Reining italico, è una terra che pure ha prodotto tanti talenti, professionisti e non solo, uno su tutti Gennaro Lendi . Qui Fabio è cresciuto sin dall'infanzia a pane-nutella-e-cavalli, montando un pò di tutto quello che gravitava nel mondo equestre western style, fino a trovare l'illuminazione finale, incontrando i Quarter e il mondo del Reining, quando da ragazzino frequentava prima il centro di Nicola Sergio e poi al Torello QH e dintorni.

Alla sua giovane età, Fabio ha già fatto esperienze importanti in diversi centri, è stato a lungo Assistant con Pierluigi Chioldo - e proprio nel 2020 ha vinto il Futurity Open L1, arrivando poi Reserve nel 2021 - a seguire è diventato giovanissimo Head Trainer presso sempre presso il centro emiliano Rabboni QH. Da qui, è arrivato un ottimo 4° posto al Futurity Europeo L3, la vittoria nel campionato Open regionale in Arer, il Top Score assoluto nel Camp. a Squadre Italiano 2022, oltre ad essersi guadagnato le finali in tutti gli Special nel 2022. A scavalco del nuovo anno ha deciso di volare negli States, unendosi così alla pattuglia europea di piloti anche più blasonati che già hanno fatto questo scelta negli ultimi tempi, come Gennaro Lendi, Mirko Midili, Pierluigi Chioldo e Cira Baeck.Fabio, adesso è ufficiale, con tanto di visto approvato. Immagino quindi che starai già pianificando la partenza definitiva per gli States, dopo i contatti avuti in primavera. E non in periferia, ma nel Team del più grande al mondo, nel centro di Andrea Fappani.
Dai, ora lo possiamo dire. Sarò a breve negli States per ripartire da qui con il mio lavoro. Perfezionati finalmente i Visti lavorativi necessari, adesso sento crescere in me una grande emozione ma anche la consapevolezza e il brivido di collaborare per davvero con il numero 1 al mondo.
Esatto. Però facciamo un passo indietro perchè qui ci arrivi passando da Reggio Emilia...come direbbe Guccini <<Tra la Via Emilia e il West> , il tutto deciso davvero a tempo record. Come hai maturato questa scelta ?
In Emilia ho davvero passato anni molto belli e di crescita sia da un punto di vista professionale che umano, compreso l'ambiente gare nazionale e ARER, bellissimo gruppo che davvero porterò nel cuore. Diciamo che a un certo punto è stato chiaro che era finito un ciclo. Però fammi prima dire a scanso di equivoci, che sono molto grato a Vittorio Rabboni e a sua moglie Stefania - che è una persona davvero fantastica, quasi una seconda mamma; ha avuto mille attenzioni e gentilezze sia con me che con il mio team di lavoro sin dall'arrivo -, per la fiducia che hanno avuto in me affidandomi la guida del Centro nel 2021. E' stato un bel periodo e un bel salto di qualità come Head Trainer e spero di avere onorato con serietà e dedizione questi due anni di lavoro. Si è creato un buon clima con proprietari e Non Pro, con alcuni di loro è nata davvero una bella amicizia che penso durerà nel tempo.
Dopo di che, l'inverno scorso, forse complici alcune incomprensioni, ho dovuto prendere atto che era finito un ciclo, ciclo peraltro iniziato qui ancora prima, quando lavoravo nel Team di Chioldo; ci siamo parlati con franchezza con Vittorio e abbiamo capito che era meglio prendere strade diverse. Da qui è maturata in me l'idea già in primavera che forse, la cosa migliore a quel punto era fare un salto di qualità e provare l'esperienza negli States.
Però prima di farmi altre domande, permettimi di ringraziare due collaboratori davvero "d'oro" che sono stati con me e Miriam , parlo di Gianfranco La Marca e Desirè Lucchetta, che mi fa piacere che da subito sono andati a lavorare presso altri centri importanti, con un saluto speciale infine per Roger Regnani.
E anche al Team Angelucci di Roma, amici dove sono stato a più riprese "in parcheggio" in questi mesi di attesa, cercando volentieri di dare una mano al Team di Saverio e Stefano.
Mi sembra giusto fare alcuni ringraziamenti. Dicevo, non è comunque facile o scontato fare il percorso inverso,dall'Italia agli Usa. Come è arrivato questo ingaggio così prestigioso in Usa ?
Nei mesi invernali mi sono guardato attorno anche con l'aiuto di alcuni amici fidati. Devo ringraziare alcune persone, su tutti Davide Brighenti per il primo contatto concreto avuto con Andrea Fappani. Poi altri come Matteo Rondanina, lo stesso Gennaro Lendi, Stefano Massignan e altri ancora, che ben conoscono le questioni connesse al lavoro in Usa e a più riprese mi hanno spiegato questioni pratiche e amministrative, insomma che mi hanno aiutato a fare i passi giusti e che ovviamente, hanno anche speso buone parole su di me. In questo settore, tu capisci che la buona reputazione significa molto, in tutti i sensi. Certo in primis devi sapere addestrare e preparare i cavalli, ma ci vuole anche tanta disciplina, ordine, pulizia e precisione. Chi lavora con te ogni giorno, questi dettagli li vede, puoi starne certo.
In USA sarai a pieno titolo nel Team di Andrea Fappani in Arizona. Parliamo ovviamente del n. 1 al mondo, roba da far tremare i polsi a più di una persona. Uomo molto "demanding" e volitivo, come si dice nell'ambiente che ha mandato di recente il figlio Luca a scuola da Casey Deary e il cui assistant storico Eric Gaddeo da poco si è messo in proprio.
Ma vedi, ad un certo livello, è per forza così. Fappani è in cima al ranking Nrha mondiale mica per caso. Quando sei lì, a cascata, credo che per forza tutto il suo entourage debba girare