17 gen 2023

ANTIDOPING USA: I TRAINERS ITALIANI SCRIVONO CORAGGIOSAMENTE AD NRHA "DECISIONE DA RIVEDERE"

"...ADDESTRATI O SEDATI? QUESTA E' LA DOMANDA CHE SI FARANNO FUORI DALLE ARENE". 

DECISIONE DA RIVEDERE AL PIU' PRESTO 

La Commissione Trainers, dopo avere incontrato il Board IRHA nei giorni scorsi,  ha preso coraggiosamente posizione in forma scritta sul 
 nuovo Regolamento americano  Welfare & Medication NRHA , che come noto  sta facendo molto discutere a causa della tolleranza sul Sedivet nei gironi di gara (sia pure 0.5cc) che ogni giorno di più sembra un pugno in un occhio ad addetti ai lavori, a sponsor, ai media internazionali. 

I Trainers italiani sottolineano comunque  lo sforzo positivo fatto da NRHA all'interno di un documento che per la prima volta associa farmaci proibiti a condanne e multe certe, comprendendo che sia difficile per un Paese che non ha regole federali in materia, passare improvvisamente a una logica di zero tolerance. Viene di fatto ribadita la posizione già espressa da IRHA proprio pochi giorni dopo l'uscita di quel documento,

I Trainers italiani, come peraltro già ribadito dal Board IRHA, sono per il rispetto e la legalità, nei confronti di cavalli, allievi e proprietari. Ma anche verso la professione che portano avanti sotto i colori della Federazione Sportiva FISE che rappresentano ogni giorno in campo vestendo i panni di Tecnici Federali.  

Ecco qui il testo (ITA) inviato in doppia lettura (ITA/ING) al Board Nrha.

Noi trainer italiani desideriamo esprimervi il nostro punto di vista riguardo alle recenti decisioni prese dall’Nrha sul tema della lotta al doping.

Siamo consapevoli e apprezziamo questo sforzo del Presidente e del suo consiglio nel cercare di analizzare a carte scoperte un argomento fondamentale per troppi anni accantonato e lasciato in sospeso.

Avere avuto finalmente il coraggio di affrontarlo è comunque un segno tangibile della vostra volontà di far evolvere l’ Nrha verso una dimensione moderna e al passo con i tempi in riferimento al benessere animale.

Questa è la nostra opinione:

Tutti i membri dell'Nrha hanno fondato la loro pratica sportiva basandosi sulla General A scritta sapientemente da Jim Willoughby e riportata sulla prima pagina dei nostri rule books.

Questa è sempre stata la nostra visione.

  • Per continuare su questa visione l’Nrha deve combattere in ogni direzione negando tutto ciò che può interferire con la valutazione nitida di un binomio.
  • Per rispetto verso i colleghi Trainer che si confrontano con strumenti non uguali per tutti.
  • Per rispetto verso gli allevatori che potrebbero sopravvalutare o sottovalutare i loro prodotti.
  • Per rispetto verso i giudici che devono giudicare performance alterate e quindi con regole non uniformi per tutti.

Ma soprattutto per rispetto verso i nostri cavalli.

Il Reining si è fatto spazio nel mondo equestre mondiale per l’apprezzata sintonia tra il cavaliere e il proprio cavallo che viene guidato ad una mano, a redini lente, e con l’uso della voce.

Vogliamo rovinare il lato più bello del Reining?

I cavalli ci ascoltano perché si fidano di noi e sono addestrati o perché sono sedati?

Questo si chiederà la gente al di fuori del nostro ambiente.

Il ranking dei cavalli, dei cavalieri, dei riproduttori sono “reali”?

Potrebbero essere falsati da aiuti chimici?

Forse non ci si rende conto del danno che si sta facendo all’immagine del Reining mondiale, agli occhi dei praticanti, degli appassionati, di chi non lo conosce ancora, degli sponsor.

Ci auguriamo vivamente che l’Nrha riveda le sue ultime decisioni guardando la situazione da una prospettiva di livello mondiale.

Un punto di vista che pretendiamo dalla nostra casa madre che ci dimostra di voler rimanere tale.

Augurandovi buon lavoro restiamo sempre a disposizione per qualsiasi aiuto, parere, opinione che potrebbe risultare utile alla crescita ed evoluzione della nostra amata Nrha.

L’associazione che scandisce le nostre vite e quelle delle nostre famiglie e che auspichiamo che non abbia mezzi termini su temi così fondamentali per il nostro sport.

La commissione Trainers italiani