Bologna 29 marzo 2015. Con grande dispiacere e tristezza nel cuore, dedico un pensiero alla memoria di una vecchia amica, Emanuela Pipitone, che domenica scorsa ha purtroppo perso la vita per una banale caduta dalla sua amatissima cavalla Angel, durante una passeggiata di routine nei pressi della scuderia El Paso di Pianoro (il gruppo di amici dove anche io ho iniziato la mia avventura equestre tanti anni fa).
Emanuela aveva 50 anni, era una nota statistica e pubblicista in campo statistico-sanitario e collaborava da tempo con le Istituzioni bolognesi a importanti progetti in campo sanitario.
Ma per tutti noi, la cosa più importante è che coltivava la nostra stessa grande passione - cristallina e luminosa- per l'equitazione. Non per il mondo delle gare, non per una disciplina in particolare, ma per il brivido - forse quello più naturale e sincero del nostro mondo equestre - di esprimere il suo concetto di Libertà e spensieratezza, in una semplice galoppata tra i campi con gli amici di sempre.
Lascia suo marito Paolo e tantissimi amici di cavalli e di lavoro (in tantissimi ieri alle sue esequie in Certosa) in un grandissimo sconforto. Ogni incidente, di qualunque natura, ci gonfia il cuore di disperazione per la tragica linea sottile e improvvisa che separa a volte la vita dalla morte. In questo caso, è un incidente che ci tocca due volte. Perchè risulta quasi impossibile pensare che la nostra passione, così innocente e a cui dedichiamo tante delle nostre energie e del nostro tempo, possa improvvisamente trasformarsi in una tragedia irreparabile.
Quello di Emanuela è stato un tragico appuntamento con un destino crudele. Non è stata la caduta ad ucciderla, ma il colpo violento preso nello sbattere contro un pesante attrezzo agricolo poggiato a terra vicino a un rivale, che un maledetto caso ha voluto mettere sulla sua traiettoria di caduta. Immediati e purtroppo inutili, i soccorsi portati dell'elisoccorso di Bologna.
Emanuela montava da oltre 10 anni. Non era una principiante, conosceva bene e adorava Angel, la sua cavalla che è stata il più bel regalo che il suo Paolo potesse farle, sua compagna di avventura in tantissimi trekking lunghi e di infinite passeggiate tra le colline verdi della Val di Zena, fatte in compagnia degli amici di sempre di El Paso e spesso sotto la guida di Francesco (che per primo l'ha soccorsa dalla vicina scuderia, chiamato sul posto dopo la caduta e ha postato recentemente il suo personale ricordo su FB sul profilo della scuderia).
Un pensiero affettuoso va a Paolo, marito che l'adorava e che per anni ha vissuto in simbiosi questa passione equestre della moglie con una presenza discreta e attenta in scuderia, sempre con il sorriso di chi è contento che la persona amata possa fare qualcosa che la rende così felice.
Un ultimo pensiero va ad Emanuela (qui sotto in una foto che le scattò l'amico Remo Giorgione sul crinale qualche tempo fa) Al crepuscolo di una serata dolce di primavera, ha imboccato per l'ultima quel vialetto di sabbia che aveva percorso mille volte rientrando verso la scuderia.
Ci piace immaginare che in quella breve galoppata, in quelle poche falcate nel verde delle prime colline, abbia potuto bere un ultimo inebriante sorso di libertà, prima di incontrare il suo destino crudele e la luce abbagliante del Grande Mistero....
A precederci lungo il sentiero, a illuminare il cammino.
Una preghiera.
QUI IL PEZZO PUBBLICATO DAL RESTO DEL CARLINO SULL'ACCADUTO
QUI CENTRO IPPICO EL PASO - ALCUNE FOTO A CURA REMO G.