SI PUO' FARE QUALCOSA: NE PARLIAMO CON LUCA STELLA, GIORNALISTA DI PUNTA DEL SETTORE CARAVAN E VACANZE "PLEN AIR"
Che abbiate una caravan (roulotte) , un Trailer cavalli o un rimorchio per la nautica/moto, sapete benissimo di cosa parlo. A metà tra bizantinismo amministrativo e piccolo "bastone tra le ruote" del turismo lento e plen air, dal 2018 la nuova normativa italiana (QUI) impone controlli sui nuovi rimorchi dopo 4 anni e poi ogni 2 anni (!) per tutti i rimorchi sotto le 3.5 Tonnellate (O1/02) proprio come per le auto. La legge da allora è entrata in vigore per annate progressive e, finito il periodo Covid, adesso non fa davvero più sconti a nessuno. Il mio articolo su questo tema, ha avuto negli anni oltre 21.000 letture, quindi è un tema Super Hot.
Diciamo però subito e onestamente come e perchè si è arrivati a questa stretta: scontiamo oggi il fatto che dal 2000 al 2018 i controlli su questi mezzi non sono MAI stati eseguiti e quindi la stessa Commissione UE ad un certo punto ha imposto all'Italia di regolamentarli per questioni di sicurezza. Molti mezzi erano nel frattempo diventati davvero vetusti. Tutto giusto quindi? Nemmeno per sogno perchè come spesso succede in Italia, siamo passati da un eccesso all'altro (Legge del Pendolo). Parlo non a caso di eccesso (di zelo ) per diversi motivi, tra i quali cito i più rilevanti:
- I Km percorsi. Controlli biennali, quando questi rimorchi percorrono spesso meno di mille Km nello stesso periodo?
- La semplicità del "rimorchio leggero" Ha senso un controllo biennale identico a quello delle automobili, che invece sono veicoli a motore assai più complessi ?
- La Motorizzazione Civile, è diventata suo malgrado un imbuto perchè è l'unico ente autorizzato: mentre per un'auto basta una qualsiasi officina autorizzata, per i rimorchi siamo costretti a una procedura bizantina, con file per prendere l'appuntamento e poi a volte file interminabili nel piazzale della Motorizzazione civile il giorno del controllo. Certo, siamo sicuri che anche gli Ingeneri della Motorizzazione - detto per inciso - si concentrerebbero assai più volentieri su veicoli complessi (e non su dei carrelli!) che richiedono questo tipo di check periodici.
Luca, dobbiamo subire questo rito esagerato supinamente nei secoli a venire, o possiamo fare qualcosa?
Luca, come diavolo siamo finiti in questo girone dantesco fatto di lunghe attese e oboli biennali ?
Guarda, sicuramente come dicevi tu paghiamo lo scotto di quel lungo periodo di assenza legislativa (2000/2018) per il quale la UE a suo tempo minacciò forti ritorsioni in termini sanzionatori. Solo che allora ci venne chiesto solo di regolamentare il settore, NON certo di mettere controlli e "braghette" per tutti ogni 2 anni e per ogni tipo di rimorchio. Un risultato però è stato raggiunto:
dal 2018 ad oggi abbiamo ricontrollato tutto il parco mezzi e quindi anche i carrelli più vetusti ! Possiamo magari allentare la pressione, adesso.C'è poi un risvolto buffo. Vuoi sapere come si innescò tutto questo processo? L'Europa a un certo punto mise nel mirino in tutto il Continente i carrelli del mondo nautico, che per definizione sono quelli più soggetti a problemi legati alla ruggine e alla salsedine. In alcuni casi erano ferrovecchi pericolosissimi, con la barca caricata sopra e poi portata magari in autostrada. Solo che dalla soluzione di quel problema, siamo finiti a pesare principalmente su tutti gli altri veicoli ricreazionali e rimorchi leggeri e la frittata è stata ormai fatta.
Ma ha davvero senso tutto questo eccesso di controlli zelanti, a parte tutto?
Certo che no e in primis proprio perchè il rimorchio è un veicolo semplice, con poche parti meccaniche e per di più senza motore. Fanno in media poche centinaia di chilometri all'anno e quindi "24 mesi" sono un tempo troppo breve, persino ridicolo.
Luca, lo hai appena detto tu. Due anni sono "niente" nella vita di un rimorchio con il quale magari facciamo 5/10 uscite brevi nei week end. Proviamo a fare qualcosa tutti insieme o a questo punto dovremo subire nei secoli passivamente questa ennesima follia legislativa tutta italiana?
L'unione fa sempre la forza ma occorre trovare la strada giusta, che è per forza quella della politica. Se uniamo, come dici tu, il mondo dei caravanisti con il mondo equestre (Trailer) e la Nautica da diporto, io credo che potremmo mettere certamente insieme una massa critica di utenti che sarebbe ascoltata. Trovando ovviamente l'interfaccia dei Parlamentari giusti o più sensibili al tema. La normativa è nazionale e quindi inevitabilmente il dialogo fa fatto con Roma e con il Parlamento, a partire dalla Commissione Trasporti.
So che recentemente hai già esplorato questo tema delle piccole-grandi riforme "dal basso" . Ed è uno dei motivi per cui ti ho chiesto un parere. Raccontaci cosa stai facendo nel concreto e se poi qualcosa alla fine si muove o è uno sforzo inutile.
Guarda, in effetti da qualche tempo mi sono fatto carico di una piccola battaglia istituzionale che in fondo tocca il nostro tema comune del "turismo lento". Come sai tutti i Comuni sopra i 15.000 abitanti devono oggi individuare aree periferiche dove allestire campi per la Protezione Civile. Che vuol dire grandi aree libere, con elettricità in colonnina e servizi di base da utilizzare per la popolazione in caso di calamità. Bene, io sono riuscito a fare partire un Disegno di Legge, assieme ad alcuni Parlamentari, affinchè queste aree durante i periodi ordinari possano essere utilizzati come "punti sosta" per chi fa turismo plen air, insomma per chi si muove con Camper, tende o roulotte durante le vacanze. Magari con delle convenzioni che regolino anche gli aspetti di pulizia e manutenzione. Il DDL è oggi a buon punto, abbiamo già le date della Commissione parlamentare in cui discuterlo. Quindi si tratta di replicare il modello in un campo abbastanza vicino, più a scavalco tra mondo trasporti e turismo, ovviamente. Quando una richiesta è giusta e meritevole, trova sempre orecchie per essere ascoltata. Più di quanto la gente pensa.
Questo è vero e per il lavoro che faccio posso dire anche io che le buone idee trovano ascolto (quasi) sempre. Basta solo saperle portare all'attenzione di chi decide. E io credo che il mondo equestre darebbe in modo appassionato un sostegno in termini di firme. Solo la Federazione Equestre Nazionale (FISE) conta circa 150.000 tesserati, immagina il numero di mezzi immatricolati. E credo che Nautica/moto e tutti i diportisti che tu rappresenti farebbero certamente lo stesso.
Assolutamente si. Bada bene, però: dobbiamo comunque tracciare una traiettoria precisa in modo che possa essere preso in esame un provvedimento concreto e non "astratto".
Spieghiamo meglio questo punto ai nostri lettori.
Premesso che la UE questi controlli periodici li esige (!) e tutto va armonizzato con gli altri Paesi, cosa vogliamo davvero chiedere al nostro Parlamento? Io credo come te che occorra una correzione di rotta specifica e io personalmente ne ho in mente almeno tre possibili:
- Mantenere la Revisione per i rimorchi leggeri (<3.5T) sempre ogni 4 anni come adesso è solo per il nuovo. Anche perchè grazie ai controlli ormai fatti dal 2018 ad oggi, sono di fatto stati intercettati tutti i rimorchi più vecchi, vetusti o pericolosi per la pubblica incolumità.
- Liberalizzare il mercato dei controlli anche per noi liberandoci quantomeno dai giri obbligatori e lunghissimi in Motorizzazione. In fondo ci sono già due provvedimenti in questo senso e la strada è già tracciata: da dicembre, esiste una lista di officine autorizzate dal Governo che però è attiva SOLO per i rimorchi pesanti ossia >3.5Tonn. ma non i nostri! E poi c'è la liberalizzazione concessa sull'installazione dei "ganci traino" che l'anno scorso è stata fortemente rimaneggiata. Basterebbe di fatto autorizzare le Officine meccaniche a fare direttamente la revisione dei rimorchi leggeri, senza dover passare più per forza dalla Motorizzazione Civile.
- Introdurre allo stesso tempo un controllo aggiuntivo specifico che preveda - per i Caravan, ovviamente - anche un check periodico su impianto gas e idraulico come è per le abitazioni, cosa che ha molto più senso in termini di sicurezza e che credo sarebbe visto come giusto da tutti.
E almeno avere la classica "officina sotto casa" autorizzata, sarebbe cosa assi utile per tutti, non è solo la questione del risparmio. Questo tuo buon senso si può tradurre adesso in un lavoro sul campo da fare insieme ?
Proviamo a muovere i nostri rispettivi mondi, magari raccogliendo delle firme oppure meglio ancora delle Lettere firmate dai vertici associativi . Io personalmente, non dubitare che farò la mia parte sia come giornalista del settore, sia nel sensibilizzare i Parlamentari che possono darci una mano. Soprattutto in Commissione Trasporti, ben venga tutto l'arco Costituzionale !
Ti prendo in parola e personalmente inoltrerò questo tuo pezzo (con due righe di accompagnamento ) anche alle nostre Federazioni e Associazioni equestri.
E allora lavoriamoci insieme; mi farà molto piacere unire le forze e rappresentare le nostre ragioni ai Legislatori. Se poi ci sono altri che possono aiutare, si facciano avanti !!! Spesso alla base delle Leggi non c'è una malizia pregressa, ma semplicemente una scarsa conoscenza del tema soprattutto in questi campi più "tecnici" e non amministrativi. E in questo senso che possiamo fare la differenza e fare partire un processo di cambiamento della norma.
questo mio vecchio articolo, aggiornato OGNI ANNO sul Blog, ha avuto 21.700 letture, quindi si tratta di un tema molto sentito !