La Commissione IRHA dei non professionisti lancia un vero e proprio allarme sull’equità nelle gare a loro riservate
In una lettera-sfogo inviata al Presidente Fise, al Board IRHA e al rappresentante delle Regioni Andrea Cappelletti, il tema è affrontato in modo diretto: "Serve un intervento urgente per fermare le irregolarità. Negli ultimi mesi, il mondo del reining italiano è scosso da un crescente malcontento tra i cavalieri Non Pro con una situazione che è ormai "insostenibile".
"La partecipazione di "sedicenti" Non Pro sta diventando una vera e popria piaga", dichiarano i membri della Commissione ufficialmente eletta che si fa portavoce delle istanze di moltissimi tesserati.
“Ci troviamo sempre più spesso a segnalare la presenza nelle categorie riservate ai Non Pro – e persino nella categoria Debuttanti – di atleti che operano invece quotidianamente come professionisti: tecnici, istruttori, accompagnatori. Persone che fanno di questo sport il loro lavoro ma che poi , nel weekend, si presentano in gara come se fossero amatori."
Una pratica che, secondo i rappresentanti dei Non Pro, mina la credibilità e la correttezza stessa delle competizioni.
“Il danno non è solo sportivo. Cresce la frustrazione tra i veri Non Pro, che si sentono presi in giro, e soprattutto si allontanano i giovani. Non solo. Questa dinamica danneggia anche i veri professionisti, che operano con serietà e nel rispetto delle regole e pagando ogni anno per mantenere i loro brevetti sudati con anni di lavoro.”
La Commissione Non Pro non si limita alla denuncia: avanza anche proposte chiare e strutturate. Tra le richieste indirizzate al Presidente FISE Marco Di Paola, al Presidente IRHA Eleuterio Arcese e ad Andrea Cappelletti (neo eletto referente delle regioni), si sottolinea la necessità di:
- Verifiche rigorose sull’attività reale dei concorrenti che si iscrivono come Non Pro;
- Criteri più restrittivi per ottenere e mantenere lo status di Non Pro;
- Sanzioni serie e applicabili per chi viola le regole in modo consapevole.
“Siamo convinti che sia arrivato il momento di un cambio di passo. La credibilità delle nostre gare è in gioco. Chiediamo un incontro con i vertici federali per avviare finalmente una riforma strutturale e concreta.”
Il messaggio è chiaro: serve agire subito, per restituire trasparenza, equità e fiducia a una categoria fondamentale per il reining italiano.
Sullo status di NP aggiungo io a later un punto più "americano" dello stesso problema: vedendo i Big Shows NP in Usa, spesso "sorridiamo" dei tanti Cognomi eccellenti in cima ai ranking di mogli/figli....nonni zii cugini (...) e così via che, con cavalli che sono appena sotto media per vincere le Open, conquistano con punteggi roboanti titoli e montepremi tra i cadetti, con una logica francamente di Clan .... più che di Sport. In Usa hanno provato a creare una categoria Amateura per tenere fuori in qualche modo i "familiari" dei professionisti, ma poi NON ci mettono montepremi, per cui...rimane un'azione poco efficace.
Attenzione. Quanto succede in Usa a ogni gara e' tutto legale e regolare, per carità. Le regole (NRHA) oggi lo consentono, anzi lo incoraggiano in qualche modo. Per ora è un tema che in Europa si sente poco, ma potrebbe arrivare anche da noi, man mano cresceranno le seconde generazioni di Reiners.
Vi daremo volentieri notizia di eventuali sviluppi .