22 ott 2018

IN MEMORIA DEL "PICCOLO" PLAYBOY

HESA REAL PLAYBOY (2007* - 2018+)
Si è spento purtroppo sabato scorso, a causa delle complicanze per una colica, un "piccolo" cavallo, davvero speciale. Me ne ha dato purtroppo notizia il suo attuale proprietario e compagno di avventure Sergio Colombi a cui va il mio  abbraccio affettuoso. 

UN RICORDO PERSONALE Per  me e Manuela "il piccolo" è stato un cavallo speciale, anche senza essere un campione e mi fa piacere ricordarlo. Perchè ha accompagnato le nostre vite per molti anni sin da quando era puledro, ci ha unito come persone e ci ha fatto crescere  come cavalieri  all'ombra del suo carattere indolente, dispettoso e testardo, con quelle improvvise punte di esuberanza che si scatenavano , di norma, nei momenti meno adatti. Era figlio del mitico Lil Smart Playboy di M.Piazzi (da cui il nome, che avevo scelto proprio io nei documenti da inviare alla Quarter) . Manu se ne innamorò a prima vista in un giorno di novembre, prendendolo con sè che era ancora nei due anni.

Certo, sapevamo  bene che non fosse proprio  portato per il Reining, con quella sua flemma un pò partenopea (lo dico da campano) che di fatto lo faceva giganteggiare in una sola cosa: l'hesitation (!) punto sul quale avrebbe potuto  diventare facilmente campione mondiale, lì fermo in mezzo all'arena.

Ogni singola volta che andavamo ad allenarci, 
si fermava un attimo prima di entrare in campo con gli occhi spalancati "Ma veramente vuoi andare lì dentro a lavorare??" E noi ogni volta gli rispondevamo - a voce o col pensiero - "Noo.. Ti abbiamo vestito di tutto punto, solo per farci un giro, ma ora ce ne torniamo in box!". Dopo di che , con malcelata riluttanza, entrava e faceva il suo dovere.
Eppure, dopo tante prove, tante passeggiate e qualche trekking, il "piccolo" si  era infine prestato anche a fare  Reining per qualche stagione. Un paio di sociali, poi  le gare regionali.  Ovviamente il tutto con la stessa indolenza e caparbietà di sempre e qualche salto nelle sessioni al fence quando arrivava qualcuno troppo veloce.
Una cosa però l'ha sempre (sempre!) fatta. Stoppare. Si, perchè per lui fermarsi (e magari prendersi un caffè) era il momento più bello di tutta la sessione. E lo faceva grippando il terreno per fermarsi prima che poteva, tanto che una volta io  e Manu trovammo stupefatti sulla sabbia dieci centimetri di pelo (!) che lui aveva lasciato proprio lì in mezzo ai binari della frenata, come se invece degli sliders avesse avuto su delle gomme Pirelli da gara.

Non posso non sorridere pensando al piccolo. A quando in passeggiata piantò a Manuela dieci minuti di sgroppate secche, solo perchè un cavallo si era allontanato, a quando una sera in gara mi cambiai in auto con il suo testone in braccio perchè non ne voleva sapere di stare da solo al buio legato ai due venti, a quando Manu il trekking se lo faceva di fatto da sola perchè a lui piaceva starsene in coda e camminare piano piano a cento metri dal gruppo, o quando la prima volta che lo portai in arena dal tondino che era ancora maschione nei suoi 2 anni - cademmo entrambi come due polli, perchè lui era tutto impegnato a seguire una femmina (Hesa real...). Begli anni, tanti ricordi.

E poi, ancora più bello, il suo secondo tempo. Dopo di noi , Hesa Real Playboy, aveva infine trovato la sua strada e il suo "posto della vita". In un pascolo ai piedi delle Alpi bergamasche, con un ragazzo entusiasta, Sergio Colombi, che lo ha adorato sin dal primo giorno.

Lo chiamava Dream (sogno!) e non si curava affatto del suo carattere testone e scontroso e della sua esuberanza. Anzi, ne era deliziato e persino divertito, così che i due in breve sono  diventati amici inseparabili di passeggiate quasi giornaliere.

Con Sergio,  "il piccolo" ha passato gli ultimi anni impegnato in mille avventure  su e giù per gli alpeggi (con  buffi episodi di cui ogni tanto  Sergio ci raccontava divertito al telefono), riempendosi gli occhi solo di prati infiniti e di cieli azzurri e tersi.

Proprio così mi piace immaginarlo, come in questa ultima foto che ci ha spedito Sergio.  E chissà... Magari qualche volta, si sarà ricordato di noi, dentro l'abisso dei suoi occhi scuri, lo sguardo perso ad abbracciare colline e prati. Solo per un attimo, prima di tornare a  brucare tranquillo....".

CIAO, PICCOLO. CIAO, DREAM