AAA, USA CHIAMA EUROPA. L4 CERCASI?
Forse questo sarebbe il titolo giusto. Nel senso: formati i talenti qui da noi nel vecchio continente, in un periodo (gli '80 e i '90) in cui cui erano gli americani che venivano qui in Italia e in Germania ad "insegnare" uno sport per noi del tutto nuovo, inizia forse il "girone di ritorno", dalla UE agli Usa. Qui in Europa ci sono infatti oggi alcune "grandi mani" (come le chiamava Fappani in una intervista di alcuni anni fa), piuttosto sono i cavalli a mancare! Perchè dunque non importarle oggi negli USA, dove si ha l'impressione che sia in corso il fenomeno opposto, ossia che i Top Trainers residenti non possano più soddisfare il crescente numero di cavalli di punta di proprietà di allevamenti e privati?
Negli States dai palinsesti milionari e dai tanti Show sovrapposti dalla formula accattivante e malandrina (RFAM, Invitational e Stakes per citare i più recenti), dove la piramide dell'Added premia sempre in modo sempre più importante i livelli TOP, probabilmente quello che manca lì - curiosamente - sono proprio Piloti a cui affidare i cavalli di punta. Tra i trainers europei dati ormai in transito 2023 verso gli States, ci sono almeno due italiani che rappresentano il vertice del Training Made in Italy: il ML Dollar Gennaro Lendi e l'enfant prodige Mirko Midili, entrambi in partenza. Partiamo quindi da Gennaro, con un saluto ai tifosi che è ovviamente un arrivederci.
Gennaro, eravamo abituati a immaginarti al tepore della Toscana, ma da gennaio sarai invece a tutti gli effetti in terra d'Arizona, uno stato molto gettonato dai reiners e dagli allevatori. Parlaci della Facility dove andrai a ricoprire il ruolo di Head Trainer…
Vado in Arizona, nel ranch di Marc Gordon (Gordon Quarter Horses, AZ), un allevatore che è nel settore da circa 15 anni e che sta lavorando davvero bene. Il ranch è grande e funzionale e i cavalli prodotti molto buoni, il che significa che avrò ottimi soggetti di cui prendermi cura dal giorno 1 del mio insediamento. E puoi ben capire quanto questo possa essere importante, nella fase d’inizio di un’attività in un nuovo Paese, per essere competitivi da subito…
Neanche il tempo di ritirare il riconoscimento come ML Dollar Reiner a Oklahoma e già ti tocca rifare le valigie. Quando è prevista la partenza?
Al giro di boa del nuovo anno vorrei già essere sul posto, operativo e non da turista. Per cui sarà davvero un Natale "on the move". E anche un po’ malinconico per certi versi, rispetto agli amici di sempre. Da anni poi sono qui da Oliviero (Toscani, ndr) con il quale abbiamo un rapporto che va davvero al di là della collaborazione sportiva. Sarà difficile salutarsi quando arriverà il momento ma anche lui, nel suo lavoro, è stato in giro per il mondo. Sono certo che mi capirà.
Gennaro, nel 2023 arriva la svolta americana, prima sussurrate e poi confermata in quel di Verona. Un fatto inaspettato o qualcosa che era già nei tuoi progetti?
Nei progetti non direi proprio… Sono sempre stato bene in Europa, in particolare in Italia, dove negli anni e un passo alla volta ho dato vita a tante idee e sicuramente a un’azienda della quale vado molto orgoglioso. E nemmeno, lo confesso, ho mai subito più di tanto il fascino del lifestyle americano. Anzi, sono piuttosto convinto che da quel punto di vista andrò a perdere qualcosa. Scottsdale è una città divertente e più vivace di molte altre nelle zone del Reining Usa, ma rimane difficile paragonarla con la Toscana! Però è arrivata una proposta importante, professionalmente significativa non solo per la parte economica ma nel suo complesso. Ad esempio per me è fondamentale il fatto che potrò portare con me in Arizona il mio Team nella sua interezza. Per essere da subito competitivi, sarà fondamentale continuare a lavorare dal giorno "zero" con persone di cui ti fidi e che hai formato nel tempo. Insomma, quando la proprietà ha accettato le diverse condizioni di collaterali da me poste, è diventato impossibile dire di no. Da sempre mi sono posto un termine per mantenere questi ritmi sotto il profilo agonistico. Questa esperienza americana cade nel momento giusto, all'età giusta, in uno Stato come l'Arizona che ha alcune belle caratteristiche di contorno; sarà un'avventura molto diversa rispetto alle presenze "spot" che ho fatto in USA negli anni scorsi. E fammelo dire, lo considero anche un attestato di stima verso i professionisti italiani ed europei, alcuni dei quali davvero potrebbero competere ovunque.
Il tuo sarà un Addio o è solo un arrivederci ? Un arrivederci, assolutamente. Adoro questo sport che mi ha dato tanto, e certamente negli Us avrò modo di viverlo alla sua massima “potenza”, ma il mio Paese è l'Italia. Farò quest'esperienza importante di cui sono davvero grato, che al momento prevede due anni di contratto. Poi si vedrà, anche di comune accordo con i proprietari del Ranch. Nel nostro mestiere, come sai, devi dimostrare il valore con i risultati giorno dopo giorno, perchè quello che è passato è già nella valigia dei ricordi un momento dopo ogni vittoria.
Ma come ti vedi al rientro?
Hey, c'è ancora tempo per la pensione! (ride, ndr). È anche vero che, come ho già avuto modo di raccontare, ho già iniziato da tempo a disegnarmi una traiettoria per continuare un giorno – ancora lontano – a vivere la mia maturità nel reining ma non necessariamente al ritmo frenetico delle arene. Ma ho ancora davanti tanti anni di “sudore e polvere”… Vogliamo citare un Shawn Flarida che ha vinto il suo sesto Futurity Open da poche settimane, a 52 anni suonati?
E come dargli torto .... :-)
Ogni bene, super Champion !