15 gen 2021

FISE TOSCANA, 2020: INTERVISTA A STEFANO SERNI, PRIMO PRESIDENTE FEDERALE DEL MONDO REINING

(foto courtesy A. Bonaga) Schietto e  ruvido a tratti - come da  tradizione toscana -,  una voce  inconfondibile dai richiami baritonali, con cui taglia a fette i concetti, senza lasciare molto spazio ad equivoci. 

E' Stefano Serni,  nuovo Presidente del Comitato regionale FISE Toscana (LEGGI QUI) nonchè primissimo esponente del mondo Reining ad assumere una carica di vertice in ambito Federale. Stefano è anche conosciuto e stimato come  uomo di lungo corso nei Direttivi IRHA, da anni esponente del dipartimento Reining Fise  nonchè attuale Presidente TRHA (Toscana Reining) ed è perfettamente consapevole dell'attesa e anche della responsabilità che con la sua recente elezione si è creata verso il nostro ambiente. Come è nel suo stile, non si sottrae al confronto e non rinuncia certo ad affrontare qui anche i temi più spinosi.

Presidente, un Reiner a capo della Federazione Equestre in Toscana, non si era mai visto. Il Reining arriva nelle "stanze che contano", quasi una  metafora della nostra parabola in  Fise ?

Ma guarda, il Reining è "Cenerentola" solo e unicamente nei numeri, in una Federazione costruita tradizionalmente al 90% (sono 114.000 i Tesserati Fise 2020 in tutta Italia, di cui 9.400 in Toscana) attorno alle discipline classiche della monta inglese. Per il resto, il Reining esprime una classe dirigente preparata, apprezzata  e attiva in tutte le regioni anche nel dialogo con i Comitati Fise regionali, è la disciplina che più incide nel medagliere internazionale italiano e a livello di risorse lavora in stretto contatto con la federazione sia per le somme erogate a livello nazionale che dalle regioni rispetto alle singole Associazioni nazionali. Se pensiamo ai circa 1.800 tesserati IRHA italiani e a quello che pesano come indotto tra Patenti e Passaporti agonistici in Federazione, ti assicuro che è un grande risultato, del tutto simmetrico nel confronto tra quanto pagato e le risorse ricevute. 

Ma sarebbe riduttivo dire solo questo: è espressione  della forte qualità che il nostro settore sa esprimere a 360°. Altre discipline della monta americana negli anni hanno lasciato o hanno dovuto scegliere altre strade, noi abbiamo saputo imporre i nostri standard e farli persino recepire a livello regolamentare, in una situazione unica in Italia.

Intendi dire che  il Reining è l'unica disciplina federale ad essere rappresentata ...da una propria Associazione.

Esatto. IRHA è una completa  anomalia nel mondo federale, ma è allo stesso tempo e' stata una storia di successo! Sin dai tempi in cui si chiamava Ancr, è cresciuta verticalmente e in autonomia per 15 anni, prima di confluire nella Federazione. E nella Federazione ha  portato dentro il suo modello di Governance, un suo regolamento di fatto recepito per intero all'interno della Federazione, ha sviluppato il percorso formativo che ha dato una qualifica professionale e una identità precise ai nostri Trainer, facendoli diventare Tecnici Federali. Da Cenerentola  dei numeri, a gigante nella negoziazione. Io ne sarei fiero, piuttosto che lamentarmi.  

Capisco, è una implicita risposta a quei  nostalgici (ormai pochi in verità) , che ogni volta che devono fare i rinnovi annui si lamentano della Federazione e ricordano con apparente nostalgia i "good old times" in cui si gareggiava senza  patenti e certificati in tasca.

Allora, partiamo proprio dagli ultimi mesi e dal  Covid-19, in quest'anno Horribilus per tutti. Grazie alla battaglia fatta dalla FISE a primavera , già dal 4 maggio siamo tornati tutti in sella e abbiamo avuto persino la possibilità di gareggiare. Anche se altre associazioni minori si sono legate alla nostra scia, tutto è partito dalla federazione, non dimentichiamolo.

Più in generale, mettiamola così. Io sto con la maggioranza, che di questo mondo  ha fatto la sua vita, il suo lavoro, il futuro che vuole dare alla sua famiglia. Se oggi chi fa questo mestiere sente di svolgere nel suo quotidiano un "lavoro" riconosciuto a livello sociale e non una sorta di Hobby, lo fa grazie a decisioni sagge  prese dalla dirigenza di Irha e di Fise insieme negli ultimi venti anni.  Senza patenti, uguale senza assicurazioni, senza diritti, senza rete sociale. Una fascia di grigio, dove io credo che nessuna delle persone

che lavorano vorrebbero passare la propria vita. E tieni conto che il presidente Di Paola, nella riforma del Diritto Sportivo, sta proprio portando avanti il discorso del riconoscimento professionale inteso come status giuridico.

Ma allora , che cosa vorresti importare dalla Federazione dentro al mondo Reining e viceversa, quale è la cosa che colpisce di più in Federazione del nostro sport ?

Dalla Federazione, vorrei portare nel Reining la capacità di fare il Calendario! Ti sembrerà un dettaglio sciocco,  ma ti rispondo così.  In federazione è  regola assoluta, quella di armonizzare le date. Il calendario federale di Salto e Dressage ad esempio, hanno precise regole di ingaggio, in modo da lasciare a tutti i comitati organizzatori un punto luce in agenda. Da noi facciamo un pò di confusione, mettiamola così, un "volemose bene" che bene non fa. Le regole non sono chiare, andrebbero riscritte e poi rispettate.

Il Reining però, passando alla seconda parte della domanda,  esprime almeno tre magie assolute che tutti ci riconoscono in Federazione: la convivialità dei nostri eventi, intendo proprio la voglia di stare assieme una volta che in arena si chiudono le luci. La qualità media dei nostri Tecnici istruttori, che sono ancora tutti di una generazione che sta in sella ogni giorno e quindi esprime un insegnamento moderno e omogeneo. Non è così per altre discipline, ti assicuro. Infine una grande capacità di collaborare e parlarsi tra colleghi. In altre discipline è tutto a comparti stagni e anche la sola compravendita di un cavallo diventa questione di "lesa maestà" o di litigi in scuderia. Da noi di norma  Trainers, almeno la vecchia scuola, non esitano a scambiarsi le idee su un soggetto che passa di mano ed è cosa normale che le persone circolino e si informino, soprattutto in quest'era "digitale" dominata dal web e dai social, dove ormai non esiste più nessun cavaliere che nasce e termina il suo percorso nello stesso posto. 

Infine, posso dirti che sebbene sia  normale per tutti avere qualche "trucco"  innocente per valorizzare un cavallo in vendita, nel Reining davvero non si maschera quasi nulla. Quando metti giù le redini, nel nostro sport, vedi subito cosa hai tra le gambe e chiunque ormai sa fare il necessario distinguo tra il lavoro a casa e quello nell'arena di gara, le prestazioni svolte nel passato sono sotto gli occhi di tutti. E' un intero processo che io trovo nel Reining essere più trasparente e quindi più positivo per tutti, per chi acquista e per chi vende. 

Un piccolo mistero: gli istruttori di equitazione, nel Reining, si chiamano Tecnici Federali. Quale è la differenza?  E su questo tema, un altro punto: come mettere a sistema il percorso formativo per allineare il concetto di Trainer a quello di Tecnico, in modo - fammela dire così - da tutelare davvero chi fa la scelta di abbracciare la professione e di investire sulla propria formazione.

Semplicemente si chiamano Tecnici Federali e non Istruttori, solo perchè in Fise sono chiamati Istruttori solo quelli delle Discipline Olimpiche e il Reining non è tra queste. 

Le altre questioni sono note e pungenti a volte, ma sono pur sempre battaglie di retroguardia. Te la dico schietta e senza giri di parole: mettere la firma per un collega che non ha i requisiti, è magari un gesto affettuoso verso un vecchio amico, ma ti carica di inutili responsabilità e non lo aiuta a fare una scelta di campo. E devi sempre sperare che tutto vada bene. Su questo tema chi lo fa di mestiere deve imparare a fare quadrato e saper dire qualche no.  All'opposto ci sta il tema del  III Livello Fise e anche li, vorrei dire una cosa controcorrente. Io mi aspetto che un Tecnico di livello super Top mi sappia ipoteticamente insegnare come stoppare o spinnare da "+Uno". Ma se queste cose in arena non le hai mai fatte, sei davvero in grado di insegnarle? Anche sui Livelli, forse dovremmo appoggiare in modo diverso le caratteristiche e le responsabilità

Governance FISE, cambieresti qualcosa? 

Quando avevamo diverse discipline della monta americana, aveva senso avere un Delegato dei Consigli Fise che li rappresentasse tutti e nessuno. Oggi c'è solo il Reining, quindi a mio avviso sarebbe più utile per tutti far coincidere direttamente questa figura con i Presidenti delle Associazioni regionali .  Il dialogo diventa più immediato e posso anticiparti che stiamo lavorando in tal senso.

A proposito di Associazioni regionali Reining, siamo destinati anche noi - come ogni tanto si legge nei documenti Fise - a diventare giuridicamente dei meri Comitati Organizzatori? 

Se il Reining in Fise nascesse adesso, sarebbe così. Le ASD del Reining regionale, in gran parte aggregate Fise, di fatto agiscono già come Comitato Organizzatore. Solo che non lavorano su un evento ma su un campionato regionale intero. E' una sovrastruttura, ma smontarle oggi significherebbe solo perdere energia e "braccia" di persone che lavorano solo per passione del nostro sport. Sostituire ciò che funziona ha poca logica.

Nella Fise comandano le Patenti e i "Gradi" , Nel Reining ci sono Open e Non Pro. Tra i saltatori,  è il fatto di avere un certo brevetto che ti autorizza a gareggiare in alcuni ambiti internazionali. La distinzione tra professionisti e non professionisti ha ancora senso nel Reining? 

Si, a mio avviso è ancora attuale. Puoi fare una scrematura per capacità, solo  quando hai decine di migliaia di possibili concorrenti. Scremare adesso "per titoli" i Reiners,  sarebbe come darsi oggi la zappa sui piedi. E' sufficiente distinguere tra professionisti e non. Nel Reining è bello mantenere aperto il sogno, per tutti o quasi,  di poter andare  una settimana ad un Big Show e montare magari fianco a fianco con il Campione del Mondo. Una bellissima illusione che fa morale e montepremi, perchè toglierla? Magari, andrebbe mitigato tra i Non Pro l'impatto di mogli e  figli di grandi campioni.  Ma è un "problema" solo  negli States, qui ne parleremo tra una generazione. 

Hai ovviamente seguito tutta la vicenda FEI-NRHA (LEGGI QUI) e sul futuro delle grande Kermesse internazionali in FEI, Mondiali compresi . Tu come pensi che vada a finire? 

Questo è un tema di governance e di mediazione che oggi sta sbattendo da tempo contro lo stesso muro. E' del tutto inutile lasciare la conduzione di questa trattativa  alla Nrha. Il dialogo deve essere trovato tra le Federazioni nazionali e la Fei, su basi diverse e senza minare la centralità degli eventi Nrha.  In America il soggetto corretto per farlo  è la federazione nazionale, la USEF. Con la quale, assieme alle altre Federazioni, valutare la nascita di un circuito Fei da far crescere negli anni, trovare un pò di sponsors, dare agli atleti una motivazione a partecipare a queste gare, anche quando non si parla dei WEG o di CRI*** di qualifica, magari svolgere alcune gare class in class. la FEI non è fatta di circuiti di grandi numeri. Sono eventi medio piccoli rivolti a una elite di cavalieri. Il Global Tour, la Longines Cup e così via sono circuiti giocati da 50/60 cavalieri, mica dalle "folle" a cui siamo abituati ad uno special events. Questo lavoro sotto traccia è già iniziato e speriamo porti i suoi frutti, anche perchè, come ricordavi tu,  i Mondiali del 2022 sono ancora tutti da organizzare. Ma tieni conto infine , lo dico solo come provocazione, che se la Fei decidesse di far saltar ogni trattativa, nessuno impedisce alle Federazioni di organizzare un Mondiale di specialità anche al di fuori dell'ambito Fei. Lo fanno già diverse discipline fuori dal mondo equestre. Poi è ovvio, questo solo per farti capire che tutte le parti in causa sanno bene che "strappare" non fa vincere nessuno. Dobbiamo invece riconoscere un merito indiscusso sia alla Fei che alla Fise ,una sensibilizzazione importante, che era assolutamente necessaria anche nella nostra disciplina :la tutela e il benessere animale, evitare quindi che per colpa di qualche imbecille

venga giudicato un sistema in maniera impropria.

La disputa di Nrha con la FEI,  richiama anche alla mia mente una certa simmetrica chiusura da parte della dirigenza Nrha, rispetto al "sanare" la situazione del tesseramento con  un partner importante come l'Italia. Più volte IRHA ha svolto delle simulazioni per far capire ai cugini americani quanto sarebbe importante avere una tessera unica riconosciuta come Nrha world wide.

E' un tema assai dibattuto in questi ultimissimi anni. Vedi,  IRHA è stata la risorsa internazionale all'ombra della quale è cresciuto l'intero movimento europeo del Reining o quantomeno tutto ciò che non è "Germania". Le affliates più giovani, sono nate direttamente come Nrha. Ma in Italia tanto è stato fatto proprio perchè esiste una Associazione che si è presa cura dello sport, portando il montepremi complessivo annuo a livelli mai visti prima. Senza contare che per numeri di soci, quelli Europei sono circa il 30% dei soci Nrha mondiali (in totale 14.000 nel mondo, ndr)  E allora cosa è che non funziona?  Anche in questo caso, il dialogo è portato avanti dal soggetto sbagliato. Irha avrà sempre difficoltà a fare capire il suo ragionamento sul "doppio" tesseramento dei suoi 1800 soci. A mio avviso deve dare spazio alla Federazione e al suo peso nazionale, anche perchè il campionato italiano e il circuito di base è materia federale e sono marchiati Fise. Troviamo un accordo in ambito Fise e sopratutto,  smettiamo  di dover "nascondere" added e montepremi per non far squalificare o sanzionare i nostri Giudici,  che sono nominati da Nrha ,ma sono anche e sopratutto giudici Fise.

La Federazione potrebbe in questo caso proporsi come soggetto mediatore con Nrha? 

E chi ti dice che non lo stia già facendo....

E sornione mi saluta, già pronto ad immergersi in un'altra conference call. In bocca al lupo Presidente , a tutto Reining