Certo che si, se non fosse usata da IHP come ariete per demonizzare l'intero settore: bella storia, ma con autogol!
Ha tenuto banco sui social nella giornata di ieri il dibattito aperto dal Video messo on line da Sonny Richichi Presidente della Onlus IHP (Italian Horse Protection). Proviamo da queste pagine a rispondere argomentando le questioni sollevate, perchè come sapete non amo per nulla i polveroni da social e gli insulti incrociati.
Dai toni pacati iniziali del racconto di Richichi (VEDI IL VIDEO QUI ) , dalla storia triste di una cavalla salvata dai volontari e usata come metafora sul destino a volte infelice dei cavalli anziani, il Presidente Richichi purtroppo si avventura nell'ingeneroso tentativo di costruire su questo caso, una sorta di teorema sugli sport equestri quale fabbrica usa e getta, quasi fosse la fonte di tutti i mali.
Ed è questo punto , ad essere francamente irricevibile e che mi lascia perplesso.
Per capirci, io sono grato per il salvataggio di questa cavalla di 30 anni. Non perchè reiner o agonista, ma perchè semplicemente cavalla in stato di estremo bisogno. Così come sono grato ai TG o a servizi come quelli messi in onda da Le Iene o di "Striscia" che a volte ci hanno portato a conoscenza di situazioni di degrado estremo del mondo animale, cercando di risolverlo nello specifico - ma senza fare grazie a Dio, proclami generalisti! - Personalmente tendo a diffidare istintivamente da chiunque utilizzi il "pathos" di una storia triste per costruirci sopra un qualsiasi Teorema.
E allora al pippone di IHP sullo sport equestre quale "industria" usa e getta, rispondo subito con un simmetrico pippone - però dichiarato! - su come io vedo il lavoro delle Onlus, entrando poi più nel merito della vicenda.
Cari amici, la principale RESPONSABILITA' MORALE di chi intende fare del bene attraverso una Onlus, è quella di sapere sempre distinguere il male fatto da pochi singoli, dal bene fatto da tutti gli altri. Come un chirurgo, dovete incidere nella carne viva con l'obiettivo di salvare il paziente, non di ucciderlo. O altrimenti, perdonatemi, non si capisce davvero dove volete andare a parare e quale sia il vostro fine ultimo.
Generalizzare una notizia come questa, è una cosa a mio avviso eticamente grave. E' come se le forze dell'ordine, sventando i maltrattamenti in un asilo, volessero poi teorizzare in televisione che in tutti gli asili si picchiano i bambini (!?)
Vi sembra corretto? Il messaggio "in realtà sono tutti colpevoli perchè uno è colpevole" forse produce visualizzazioni e Like, ma spezza la fiducia e il morale in tutti quelli che ogni giorno della loro vita allevano e accudiscono con amore e capacità i propri cavalli (esponendoli a giudizi sommari) proprio nello stesso ambiente in cui dite di voler operare - e per di più senza nemmeno minimamente sfiorare la coscienza di quei pochi che vivono di espedienti ai margini del settore equestre, con cui di fatto c'entrano poco o nulla.
Detto questo....proviamo ad entrare nel merito.
IL CAVALLO ATLETA? E' GIA' LEGGE
Il Reining è dal 2001 disciplina FISE e la Federazione ha costruito in questi ultimi anni lo status giuridico di "cavallo atleta".
Da anni FISE e FEI combattono e reprimono senza se e senza ma i casi di abusi gravi sui cavalli. I cavalli che entrano anche una sola volta in gara vengono indicati sul Passaporto APA come NON DPA (non macellabili). Lo scopo? Assicurare a tutti i cavalli sportivi un fine vita decoroso. L'invito per tutti, anche per Onlus come IHP, è allora quello di costruire casomai sin da oggi spazi e posti in campagna dove domani ospitare sempre più cavalli arrivati a fine carriera ed evitare l'epilogo della storia di Hot Topsail.
Parliamo allora di questo e di come sviluppare la cosa.
Raccontare invece, come fosse la normalità quotidiana del settore equestre, di sedicenti "commercianti" che dicono mezze verità a clienti ingenui o di spedizioni fatte per pochi spiccioli verso linee di macellazione non autorizzate, non è affatto parlare del nostro Sport.
State parlando di reati, che è cosa assai diversa.
VISITATE LA PARTE SANA DEL NOSTRO SPORT. COMBATTETE LE TENEBRE, CERCANDO LA LUCE.
Un pò lo capisco. Perchè le Onlus, tutti i giorni operano e intervengono in ambienti degradati . E alla fine loro malgrado, finiscono forse con il pensare che quel degrado sia molto simile allo standard di quel settore. No, signori. Per nulla.
Il degrado delle "fattorie" da cui a volte prelevate e salvate i cavalli, non è affatto la normalità dei centri equestri italiani!
E allora invito caldamente i membri di IHP a visitare gli allevamenti e i centri equestri italiani andando in giro a caso, quelli dove si respira l'odore del fieno appena tagliato, dove i cavalli hanno il pelo lucido e gli occhi tranquilli, dove in scuderia potresti fare un pic-nic per terra e la zona lavaggi odora di balsamo. Dove senti le risate dei bambini che imparano uno sport e imparano sopratutto a voler bene a un altro essere vivente. In campagna come nei centri più blasonati, troverete migliaia di posti come questi.
Dove ogni giorno potrete percepire l'enorme mole di lavoro, di fatica, di sacrificio che costituisce il quotidiano di tantissimi operatori e appassionati, che nonostante tutto non farebbero mai a meno dei loro amatissimi cavalli, che sono parte della loro vita e del loro stesso respiro. Una operazione "porte aperte" che forse varrebbe la pena di fare davvero.
I CAVALLI PASSANO DI MANO, PER FORTUNA!
Si, per fortuna. Perchè nel mondo equestre sano, ogni persona e addestratore sa quale è il livello sportivo di quell'esemplare. Se l'atleta-uomo è cresciuto, è giusto non chiedere all'atleta-cavallo prestazioni che non può darci (questo si che sarebbe ossessivo!) e trovagli una sistemazione con un'altra persona che non lo forzi, ma lo valorizzi per quello che sa fare.
Dall'agonismo alla riproduzione, alla scuola, all'ippoterapia o battesimi della sella, è questa la lunga linea della vita che ci aspettiamo per un cavallo e ci auguriamo per i cavalli a cui vogliamo bene. Perchè non è tanto importante che sia "nostro" per sempre, ma che vada a stare bene dopo di noi;
E, si badi bene, tantissimi appassionati, almeno una volta nella loro vita, scelgono infine un cavallo speciale da accudire fino alla fine dei suoi giorni. E queste non sono affatto eccezioni, ma i comportamenti virtuosi e responsabili della stragrande maggioranza dei praticanti.
Detto questo, è vero che a volte quella che vorremo fosse una lunga catena luminosa che accompagna il cavallo verso la vecchiaia, si spezza. A volte proprio negli ultimi anelli, si annidano quei sedicenti "commercianti" che puntano la vittima, ne raggirano la buona fede, ventilando loro sistemazioni inesistenti che invece nascondono un viaggio di non ritorno - per giunta per pochi spiccioli -verso la macellazione clandestina in terre meno controllate. Ecco. Va certamente creata una rete intorno a questo punto specifico, magari con l'aiuto della Federazione e delle varie Associazioni di disciplina. Per stroncare questo tipo di situazione, orientare e magari aiutare tesserati e appassionati indirizzandoli verso posti strutturati in modo da dare una vecchiaia e una fine vita dignitosa a tutti i cavalli che ci hanno accompagnato durante il nostro percorso.
LO SPORT, NON E' IMPROVVISAZIONE
La definizione di Reining come "Uno dei tanti Pseudo-sport equestri" è l'uscita più profondamente infelice di tutto il Video, che stride profondamente con l'apparente tono pacato del racconto di IHP. Imperdonabile.
La cavalla presentata nel Video da IHP non ha bisogno di tante specifiche: è un cavallo, questo già ci basta. Non è stata magari la "grande Campionessa" che sembra suggerire il video. Ha avuto un modesto passato sportivo come tanti altri. E le sue schede genealogiche, immagini o video di gara d'altronde sono facilmente tracciabili da chiunque, non ci sono grandi indagini da fare come sembra suggerire il Video con un tono vagamente indagatore. Dico questo, solo per rimarcare che stiamo parlando di un settore assai più trasparente di molti altri, sotto il profilo delle informazioni.
Vogliamo parlare di sport? Si, carissimi volontari di IHP. Se avete praticato un qualsiasi sport, saprete che tutto lo sport (tutto) è fatto di un mix di talento, esercizi ripetuti e di tante giornate di allenamento. I cavalli in tutto questo sono alimentati, allenati, protetti e ferrati in modo adeguato alla disciplina sportiva praticata, sia che saltino o scivolino nella sabbia.
Magari non lo scelgono loro, ma se i volontari di IHP si affacciassero a un recinto con dei puledri, gli basterebbe osservare un giovane saltatore libero o un reiner o altro ancora per vedere quanta attitudine a quel gesto atletico hanno sviluppato i cavalli attraverso il breeding nei decenni. Oggi nessun allevatore/addestratore degno di questo nome forzerebbe mai un cavallo a fare qualcosa che non ha nelle gambe e nel cuore, semplicemente perchè non avrebbe in nessun caso il risultato sperato. Gli anni ruvidi del "vecchio west" in cui un cavallo doveva essere per forza un atleta, sono ormai alle spalle per i più. Lasciamoli lì, dove magari ce li ricordiamo più belli di come erano per davvero, solo perchè noi eravamo più giovani.
Se invece il teorema (come temo) di IHP è quello che in ogni caso tutto lo sport equestre è una enorme forzatura contro natura, allora scivoliamo direttamente al punto successivo qui sotto.
CAVALLI DA CONTEMPLARE?
Tra i tanti commenti sui social, mi ha colpito quello di una ragazza. che ringraziava per l'intervento IHP, ma poi un pò preoccupata diceva più o meno "...ma non è che poi vorreste mettere al rogo anche chi va semplicemente in trekking??"
Eh già. Dio ci scampi dagli "integralismi"di ogni genere e latitudine.
Per i cavalli, nel secolo scorso erano battaglie e lavoro nei campi. Dal dopoguerra, sono stati gli utilizzi ludico-sportivi. E' questo il ruolo di questi grandi e pacifici animali nella nostra società complessa. Se elimini tutto questo (come a volte sembrano suggerire alcune anime belle qua e là), allora devi anche sapere che non esisteranno più i cavalli da guardare nei paddock.
Esisterebbero solo animali anonimi e identificati da un numero, da allevare per scopi alimentari, come si fa per mucche e il pollame
(si, anche questo giova ricordarlo! - tanto per citare il Video)
E allora? E allora viva gli sport equestri, le avventure in campagna, i battesimi della sella, le lezioni di base e tutto quello che ci fa scoprire questi animali avvicinandoli a noi e mantenendoli nelle nostre vite.
In conclusione, con la medesima pacatezza , voglio dire che va in ogni caso un ringraziamento ad IHP che con i suoi volontari ha dato rifugio a questa anziana cavalla. Ricordo che una cosa molto simile la fece un paio di anni fa un amico Trainer quando seppe che un'anziana cavalla Quarter non stava vivendo giorni felici.
Cose simili, in verità, per fortuna le fanno centinaia di appassionati ogni anno seppure nel silenzio. Perchè la luce è molto più forte delle tenebre, amici di IHP!
Io spero che il dibattito di ieri sia solo una "falsa partenza".
Che ci sia in futuro spazio per conoscersi e per abbandonare concetti e frasi, pure buttati come pietre qua e là nel video, che oggi ci tengono lontani anni luce.
La vita dei nostri amati cavalli è lunga e sapere che ci sono associazioni che vigilano sul loro benessere è una cosa buona. Dovrebbe esserlo però anche sapere che ci sono decine di migliaia (oltre 110.000 solo in FISE) di persone che li accudiscono nel quotidiano con amore, facendo sport oppure semplici passeggiate in campagna.
L'invito finale è per tutti quello di abbandonare la demagogia da social, trovare eventuali punti su cui lavorare o convergere e ritrovare tutti un bene comune che spero che dopo questa Pandemia, torni davvero di gran moda.
LA FIDUCIA!
Nelle persone, nel prossimo.
Mauro Penza per MP reining News
27/11 POST SCRITTUM
Nel mare di commenti e di precisazioni su FB nella pagina di IHP, mi sembra doveroso riportare il commento di FL Perf. Horses, l'allevamento QH citato nel Video
LUCIANO FALCONE/ SAMANTA CREPALDI Io sono Luciano Falcone proprietario del FL Performance Horses, conosco il reining da quando avevo 10 anni (...).
Adesso vi racconto di Hot Topsail:
Un cavallo da reining che ho conosciuto a 3 anni da un noto treiner, una splendida cavalla con un cuore d'oro già adulta che ha insegnato ai bimbi del mio centro ad andare a cavallo.
La cavalla l'ho regalata a una persona affetta da SLA solo per compagnia.
Dopo, per problemi personali non poteva più occuparsene così io e il mio grande amico Antonello Simoncini nonché grande commerciante di cavalli abbiamo trovato una signora con dei bimbi che voleva prendersene cura...
Quello che è successo dopo io non lo so!!!!
Certo é che ci sono rimasto malissimo e il signore che se ne sta prendendo cura (e lo ringrazio per questo) può contattarmi, la riprendo volentieri visto che i miei contatti e indirizzi sono su tutti i social!
Adesso vi racconto di Hot Topsail:
Un cavallo da reining che ho conosciuto a 3 anni da un noto treiner, una splendida cavalla con un cuore d'oro già adulta che ha insegnato ai bimbi del mio centro ad andare a cavallo.
La cavalla l'ho regalata a una persona affetta da SLA solo per compagnia.
Dopo, per problemi personali non poteva più occuparsene così io e il mio grande amico Antonello Simoncini nonché grande commerciante di cavalli abbiamo trovato una signora con dei bimbi che voleva prendersene cura...
Quello che è successo dopo io non lo so!!!!
Certo é che ci sono rimasto malissimo e il signore che se ne sta prendendo cura (e lo ringrazio per questo) può contattarmi, la riprendo volentieri visto che i miei contatti e indirizzi sono su tutti i social!
RISPOSTA DI IHP
IHP Italian Horse Protection Onlus Luciano Falcone grazie per il commento. Per sapere come sta Hot Topsail può contattarci quando vuole. Precisiamo (qualora ce ne fosse bisogno) che nel servizio non abbiamo criticato il Centro ippico, lo abbiamo citato solo perché era parte della storia della cavalla.