30 mag 2020

COVID 19 E PROSSIMO DPCM: VERSO UNA RIAPERTURA NAZIONALE ?

LIBERA CIRCOLAZIONE DAL 3 GIUGNO?  IL NODO TUTTO POLITICO DEI MOVIMENTI EXTRA-REGIONE
Circolazione delle persone, vacanze, sport. Ecco di cosa parliamo. Il Governo è per riaprire come programmato, ma dipenderà anche dai dati dei prossimi 3 giorni
Nei prossimi giorni, precisamente a partire dal
3 giugno  il Governo dovrà  decidere se  si tornerà a circolare liberamente in tutta Italia (come già prevede il DL del 16 maggio) e senza più "quarantene" obbligatorie , oppure verrà emanato d'urgenza un nuovo DPCM che manterrà
lo stato di circolazione attuale e quindi solo su base regionale. Dal 3 giugno, ricordiamo poi che anche i cittadini europei potranno entrare liberamente in Italia (ma per l'uscita verso l'estero , dipende dai singoli Paesi).  Al momento,  ricordiamo che infatti fuori regione si può andare solo per precisi motivi (lavoro, emergenza etc)

E LO SPORT? Affrontiamo qui brevemente il tema (che è su tutti i giornali in questi giorni) perchè anche da un punto di vista sportivo (allenamenti e gare), la questione  è parte dirimente, nel percorso già ventilato di una ripartenza della stagione agonistica (la serie A riparte il 20 giugno). Una questione, quella sportiva, su cui  su cui ovviamente incombe anche il tema degli spostamenti verso le altre regioni !

Il Governo ha fatto sapere di essere contrario a emanare un provvedimento per la  riapertura solo di alcune regioni, così come sembra tramontata l'idea della  classificazione dei territori  secondo tre classi di rischio. Insomma, piuttosto che una riapertura a "spezzatino" dal 3 giugno, si potrebbe optare se necessario di rimandare di una ulteriore settimana la decisione e aspettare il conforto di altri dati sull'epidemia.

Il nodo è ovviamente il Nord Italia e tra le regioni del Nord, la Lombardia in primis . Ieri sui 600 contagi registrati in Italia, è un fatto che il 60% circa sono stati  in Lombardia. Attenzione, i problemi sui coefficienti dei contagi  ci sono ad oggi anche in Piemonte, Liguria e Provincia di Trento. 

Le regioni del centro sud non nascondono le loro   perplessità sulla data del  3 giugno
per  evidenti motivi. Parlano anche di indebite pressioni sul Governo e fanno capire,  per quanto velatamente, che nel caso di una apertura troppo rapida e generalizzata, potrebbero prendere  provvedimenti e contromisure nei loro territori di competenza.

In Lombardia il Presidente Fontana ostenta una moderata tranquillità, il suo Assessore Gallera, pur  rimettendosi al giudizio dei tecnici,  in qualche modo suggerisce di verificare i dati almeno fino
all'8 giugno per verificare gli eventuali effetti rimbalzo sui contagi.

Fa discutere invece la proposta fatta dalla Sardegna e dalla Sicilia di dotarsi per gli spostamenti extra-regionali di un passaporto sanitario. Molte regioni (tra cui l'Emilia Romagna) non sono affatto d'accordo: idea impossibile da mettere in pratica e da controllare - con elementi evidenti di incostituzionalità.
Il tema in discussione ovviamente è il perno su cui ruota la stagione estiva alle porte . Per salvare la stagione turistica - in presenza di dati sanitari confortanti- , l'idea del Governo è da settimane quella di poter avere una libera circolazione dei cittadini italiani.

Ma pensiamo un attimo alla grande e festosa Movida giovanile e familiare che prende allegramente d'assalto  le regioni del sud in estate (mare, sagre, feste patronali e cosi via) , con decine di migliaia di persone provenienti dalle regioni del Nord. Viene per forza da pensare: faremo bene a riaprire tutto ora, oppure all'inizio dell'autunno pagheremo dazio e ci troveremo punto e a capo - con qualche difficoltà in più proprio nelle regioni del meridione che da sempre manifestano maggiori timori e cautele anche a fronte di una situazione ospedaliera e delle terapie intensive che ben sappiamo essere assai diversa rispetto a Lombardia, Emilia Romagna e cosi via?  Per non parlare di queste due prime settimane, in cui già ci sono state molte polemiche per gli assembramenti giovanili nei luoghi del divertimento delle grandi città.

La partita come capite è delicatissima e le speculazioni politiche a mio avviso, oggi sono del tutto irricevibili. Occorre invece onestà, serietà e buon senso. Perchè è bene  ricordare che sebbene la questione abbia implicazioni sanitarie importanti, è  comunque la politica (anzi la Politica) a dovere dare le risposte giuste, sperando che non ci si faccia tirare per la giacca da forze di governo e di opposizione e si segua la strada più giusta !