16 lug 2019

REINING E FEI DOPO GINEVRA: SI VEDE QUALCHE SPIRAGLIO

ORA AL LAVORO LE “DIPLOMAZIE” INTERNAZIONALI: NUOVO VERTICE A SETTEMBRE
Nei giorni più acuti della crisi “Fei/Nrha” il Presidente Cuoghi è volato a Givrins. Doveva solo seguire gli Azzurri, ma è diventata una trasferta soprattutto politica. Presidente, che clima hai trovato al tuo arrivo al CS Ranch?
Guarda, non ti nascondo che al mio arrivo, l’aria che si respirava era quella del funerale del Reining in FEI. Musi lunghi, giudizi taglienti, un muro contro muro  ostile e  simmetrico al grido di: “La FEI può benissimo fare a meno del Reining! E viceversa!”
Ovviamente su queste basi non si va da nessuna parte. Ho ascoltato le diverse opinioni e mi sono messo al lavoro. D’altronde dopo una settimana di esibizioni muscolari, era arrivato il tempo delle diplomazie e dei "pontieri". La situazione rimane preoccupante, ma in questi giorni abbiamo messo alcune basi per provare a sminare il problema
Quindi l’incontro informale convocato durante i Giochi FEI effettivamente c’è stato
C’è stato sia un incontro tra le diverse controparti, che una serie di confronti bilaterali con i rappresentanti delle diverse Nazioni. La presenza alle premiazioni di sabato del Presidente FEI Ingmar De Vos (foto a lato) ha certamente aiutato il clima di distensione e lui stesso si è meglio reso conto di alcune specifiche della nostra disciplina.
Si è parlato di un nuovo incontro a Settembre. Esiste una sorta di road map per “mantenere” il Reining in FEI??
La dead line per decidere le sorti del Reining,
come sai, è novembre 2019 : se usciremo davvero dal mondo FEI, dobbiamo sapere che sarà una strada di non ritorno. La FEI vuole il Reining all’interno della Federazione internazionale, ma puoi star certo che altre discipline, che pure hanno un portafogli importante, mettono il loro peso economico e politico sulla contesa e  saluterebbero con sollievo la nostra uscita dalla FEI. Insomma. abbiamo alcuni mesi per lavorarci. 
Si, l'idea è quella di rivedersi a settembre, ma a quell’incontro -a cui dovranno partecipare i massimi vertici!-, occorre arrivare con una proposta concreta, già esaminata e vagliata durante l’estate. Anzi, con un pacchetto di proposte/iniziative per fare ripartire l’avvicinamento tra Reining e FEI.

Dopo di che, lo sappiamo bene: da un lato l’Europa spinge di più a mantenere il  prestigio e lo status degli eventi FEI, vivendo il tema dei regolamenti come una questione collaterale e sopportabile.  In USA la questione centrale è invece il business e d'altronde, molti altri sport nazionali Usa di successo non escono dai confini americani.
Devi pensare che mentre per noi Europei è del tutto normale avere la presenza di organi internazionali di governo nello sport (tu stesso hai citato la FIFA per il calcio) per gli americani – soprattutto per la base - questo è un fatto del tutto anomalo in cui “a pelle” emerge subito fastidio e insofferenza. E’ un passaggio culturale: da uno sport percepito come assolutamente individuale, si arriva  alle manifestazioni FEI in cui soprattutto si veste la maglia della propria Nazionale, con tutta la magia e il prestigio che questo comporta. In Europa è il naturale punto di approdo di qualsiasi sport, per gli americani non è necessariamente così. Non ci aspettiamo subito una loro totale adesione, lasciamo maturare le cose. 
E in effetti l’accordo internazionale poi interrotto nel 2018 da FEI aveva proprio il senso di attendere l’evoluzione di questo “sentiment” verso le gare FEI anche negli USA
Infatti. Solo che nel frattempo succede che i numeri non ci aiutano. A fronte dei circa 22.000 tesserati FEI nel Salto Ostacoli  o dei 3.400 del Dressage (disciplina più simile alla nostra) ci sono poche centinaia di atleti tesserati FEI nel Reining (circa 500). Lo stimolo dei “Mondiali WEG”, nell’ottica FEI,  dovrebbe in parallelo alimentare anche un circuito annuale di eventi e un Ranking FEI, sull’onda di quanto succede in altre discipline della monta inglese. Questo da noi non è successo, i numeri sono in calo tendenziale; al di fuori dei WEG, nella percezione dei nostriatleti, esistono solo gli eventi Nrha o poco più.
Immagino che questo sia uno degli oggetti su cui lavorare
Esatto. Va data una risposta. Abbiamo immaginato di allargare la base, attraverso il meccanismo dei CRI (da una a tre stelle) che si potrebbero aprire anche alle classi minori. A quel punto andrà bene anche ragionare su un circuito, ma dobbiamo trovare il modo di  renderlo appetibile nel montepremi. Nel ragionare di questo, teniamo poi conto in modo sereno che le gare FEI sono organizzate per cavalli dai 7 anni in su, per cui non vedo "rotte di collisione" con quelli che sono ad oggi  gli Special Events Nrha.
Però una cosa la voglio dire più chiara. Nrha ha inventato questa disciplina nel 1966, ed è ora bellissimo vederla in un contesto mondiale in cui FEI è di grande supporto. Ma nessuno può seriamente pensare, magari sulla base dell'organizzazione dei  WEG, di prendere le redini di questo sport al posto di chi lo organizza ( e bene) da 60 anni! Questo lo dico per chiarezza verso tutti i nostri atleti. Dopo di che,  procediamo insieme, magari facciamo tutti un passetto indietro per farne dieci in avanti, uniti. 
Anche nello sport, come nella politica, la “mediazione” europea  diventa a questo punto il perno su cui fare girare gli ingranaggi.
In parte è così. Ma non credere che il problema sia solo americano. Come ti ho già detto alcuni giorni fa, a latere di tutta questa vicenda, in Europa  pesa un diverso rapporto tra il Reining nelle diverse Nazioni e le rispettive Federazioni. In Italia ad esempio  abbiamo costruito un ottimo rapporto con Fise, tutto il Reining internazionale FEI passa da una stretta collaborazione (anche come costi) con la Federazione. Gli USA per le giovanili, ad esempio  hanno fatto volare i propri cavalli dagli States grazie alla USEF. Ma diversi colleghi europei non hanno relazioni stabili con le federazioni nazionali, non sempre ci sono i numeri, per cui capisci che anche il tema dei costi diventa rilevante. Non a caso a Givrins,  c’erano atleti di tante nazioni diverse, ma pochi  TEAM in gara.
Presidente, il tuo punto di vista come Presidente italiano e Presidente del Board UE ha avuto e avrà certamente un peso nella trattativa. Su quali altre voci hai potuto contare a Givevra?
Tra i presenti, certamente ha dato un aiuto importante Corinna Schumacher, che fra l’altro è la ottima organizzatrice di questa edizione e di diverse edizioni dei Giochi continentali Fei del passato. Si è data molto da fare, la Germania è assieme a noi uno dei due pilastri su cui poggia il reining europeo.
Nella delegazione USA, fortunatamente era presente Tom McCutcheon. Ho apprezzato il suo punto di vista. E’ un personaggio di peso dentro Nrha, certamente la sua opinione aiuterà nella trattativa dei prossimi mesi. Lui stesso mi ha ricordato che, nella sua stanza dei trofei, la prima cosa che tutti vedono entrando sono le sue foto sotto la bandiera americana ai WEG. Tom è un pluri-medagliato, oggi suo figlio ne segue le orme. Insomma è certamente un ottimo testimonial verso Nrha in questa trattativa.
Una battuta finale su questa vicenda?
Chi crede che la questione FEI riguardi solo un pugno di cavalieri, sbaglia. Il vertice di ogni sport è quello che fa sognare e motiva la base. Senza la base, non esiste lo sport. Ma senza i Campioni, nemmeno. Le due cose devono tenersi e viaggiare di pari passo. 

Dopo di che. spero che i nostri soci, i nostri ragazzi, capiscano meglio da vicende come questa che dove finisce la sabbia dell’arena, iniziano le “sabbie mobili” della politica. Tutte queste vicende comportano lavoro e fatica. Io lo faccio con passione e  ho la fortuna di avere al mio fianco un Direttivo solido di persone che assieme a me collaborano su tutti i temi di cornice. Come si dice? Quando l’organizzazione è buona, non si vede! E speriamo che sia sempre così.. Ecco, noi lavoriamo tutti i giorni a che i nostri ragazzi possano solo preoccuparsi di eccellere nello sport che amano, a tutti i livelli.
E infine complimenti a tutti gli Azzurri presenti a Givrins. Alle due medaglie portate a casa dai Seniors di Manzi, con interessanti nuovi innesti. Ma anche agli Azzurrini di Meconi, che di solito fanno il pieno di medaglie e quest’anno sono stati solo un po’ sfortunati. Capita, la prossima volta andrà meglio.

QUI IL RIASSUNTO DEI 4 PUNTI OGGETTO DELLA DISCORDIA TRA FEI E NRHA SUL FUTURO DEL REINING IN FEI 

QUI LEGGI LA PROPOSTA NEGATIVA DEL BOARD FEI (8/7) E LE DIVERSE REAZIONI DEI GIORNI SCORSI