La donna: «Ho incontrato il presidente Coni Malagò per avere risposte ad anni di silenzio». Nasce l’associazione Giacomo Fornasier
Purtroppo si torna a parlare di abusi nei centri equestri. Torna alla ribalta il caso di un ragazzo minorenne, Giacomo Fornasier, che a seguito di molestie - era una delle giovani 15 vittime - si è purtroppo tolto la vita.
Tutto questo in un centro equestre piemontese dove l'Istruttore fu poi condannato in tutti i gradi di giudizio e radiato a vita da qualsiasi incarico sportivo federale.
Tuttavia l'istruttore in questione - seppure radiato - si è ritesserato come proprietario di cavalli e ha continuato ad esercitare la sua professione (sembra che i suoi cavalli siano stati anche usati in gara da atleti minorenni). Solo in modo tardivo, a seguito di una azione giudiziaria, FISE ha revocato l'affiliazione a uno dei centri dove questa persona esercitava ancora la professione.
La mamma di Giacomo, che assieme ad altre madri coraggiose ha dato vita a una associazione, è stata per questo motivo ricevuta dal Presidente del CONI Malagò, a cui ha richiesto di commissariare la FISE visto il lungo filo a suo dire di inadempienze o "distrazioni" in una materia peraltro delicatissima. A sua volta, per inciso, la signora è stata tuttavia querelata per diffamazione dal Presidente della Fise, che ritiene di avere fatto tutti i passi necessari.
La Stampa di Torino ha dedicato pochi giorni fa un lungo articolo a questa storia, certo in un clima che (inevitabilmente) risente anche della prossima competizione elettorale nazionale di inizio settembre in cui oltre a Marco di Paola (attuale Presidente) sono di recente scesi in campo come candidati Duccio Bartalucci (notissimo uomo di cavalli, per molti anni referente delle discipline non Olimpiche) e Clara Campese (Pres. CR Veneto)