La " combinazione" delle questioni che la giovane Tegan Vincent Cooke solleva parlando di sè stessa in prima persona e senza girarci tanto intorno,
sembrerebbe il preambolo amaro di una vita in salita per chiunque. Ma non per lei. Esorcizzato il problema parlandone a tutti dai Social, si dice che Tegan sia ora prontissima ora a trasformare quello che era un sogno, in un obiettivo concreto. E i social le stanno dando una mano.Perchè nel frattempo Tegan è diventata una icona, una star su Tik Tok dove la 19enne inglese ha oggi 300mila followers e riesce a scherzare sui social proprio dei suoi problemi, della disabilità che la accompagna dalla nascita quando una complicanza del parto le ha lasciato diversi danni al cervello (per una paralisi cerebrale) e come conseguenza, spasmi involontari al braccio destro che le complicano un bel pò la vita di tutti i giorni.
Tegan ha origini modeste e i suoi genitori non hanno certo grandi possibilità. Ma poi anni fa ha iniziato per caso un percorso di Ippoterapia in un centro della sua città a Bristol ed è stato amore a prima vista per i cavalli e soprattutto l'incontro con tante altre persone che proprio come ricorda "come me, non rientravano esattamente nel quadretto perfetto e non ti giudicavano al primo sguardo per il tuo aspetto".
Da quando nel 2012 (aveva 10 anni circa) ha visto in rettangolo la para-atleta Sophie Christiansen vincere l'Oro, ha deciso che quello sarebbe stato il grande obiettivo della sua vita. Ad oggi Tegan ha vinto a cavallo alcuni titoli di livello "Bronzo" ma le serve un salto di qualità in termini di cavallo (e quindi anche di sponsor) per entrare nel gruppo di atleti di interesse para-olimpico in Inghilterra. Non le manca invece il talento e la determinazione, come dicono chiaramente gli Istruttori che la seguono. E sarebbe anche la prima dressagista di colore nella storia della Gran Bretagna. Lei intanto si prepara per l'edizione 2024 !
Lei ci crede e noi glielo auguriamo di vero cuore !!!
Così Tegan «La mia ambizione ? Portare lo sport più alla portata delle persone di colore, con disabilità e non necessariamente di classi sociali alte. Vorrei che le persone di tutte le forme potessero accedere allo sport senza preconcetti. Se riuscirò a far passare questo messaggio, ne sarà fierissima. E se pensate che per noi para-atleti il punto sia solo quello salire in sella che poi fa tutto il cavallo, sappiate che non è affatto così!!!».