12 gen 2021

LO SPORT, IL CAMPIONE E LA ...LUCE DI DIO

IL BLOG M.P. REINING NEWS: ECCO L'ARTICOLO 
NUMERO  <2.500>.
2008/2021 Questo Blog sportivo compie in questo mese di gennaio 13 anni, ha avuto oltre 1.5 Ml di pagine lette  e conta ad oggi  2.500 articoli (Post) , tutti dedicati al Reining & dintorni 

Il Reining è lo Sport che ci fa battere il cuore e ci emoziona, per alcuni è diventato addirittura il metronomo che scandisce i tempi delle stagioni e della vita. Concedetemi allora (solo per oggi, lo prometto) qualche riflessione più ardita per provare a regalarci tutti, in un anno veramente difficile,  un piccolo soffio di eternità...

Tranquilli però... la mia non è la classica "crisi mistica" di mezza età. Non ho il fisico per fare il predicatore. Come diceva un politico italiano, "So di essere solo un modesto peccatore...".

Lo Sport - nel nostro caso l'arte del Reining - ci rende migliori e lo fa in tanti modi diversi e per questo forse lo amiamo. Facendoci crescere come persone ogni singolo giorno, nell'imparare sul campo l'arte della vittoria come  quella della sconfitta, nel conoscere  la fatica, il sacrificio  e la disciplina - due cose che vengono assai prima del talento - ,  distinguendo gli amici veri, quelli che non ci lasciano quando siamo nella polvere, da chi invece ci cerca solo quando vinciamo. Imparando che il valore di una squadra va oltre la capacità del singolo. Diventando a nostra volta educatori anche per i nostri figli, che nello sport sperimentano in una sorta di "palestra a cielo aperto" ciò che un giorno saranno da grandi, uomini e donne che speriamo siano migliori, migliori anche di noi.

Ma tutto questo già lo sappiamo  e tante volte ne abbiamo parlato. Eppure  c'è qualcosa che ci sfugge e che va oltre tutta questa sociologia sportiva elementare. Che va oltre quello che è il dialogo tra gli uomini e che in qualche modo apre un dialogo muto con Dio. Intendendo il Dio di tutti gli uomini, non quello ostaggio di una sola religione. Religioni che in fondo, non sono altro che modi e strade diverse con cui da sempre Dio cerca di comunicare con gli uomini e viceversa.

Di cosa sto allora parlando oggi?  Parlo di quello Sport che si eleva fino al cielo e sa parlare ai cuori di tutti. Parlo del gesto atletico di un campione sportivo, che sia un Goal straordinario, una gara perfetta, una curva presa al limite dell'impossibile, un rovescio all'incrocio delle righe, uno stop profondo e pettinato sulle sabbie. Perchè in quel momento il campione trascende dalle sue capacità e dal suo talento e si fa messaggero di Dio nel prenderne a prestito la perfezione assoluta e portarla agli uomini. Il boato e lo stupore della folla, nel catino di uno stadio o di una arena, è il grido levato al cielo di chi in quell'istante si sente meno solo. 

Nulla di nuovo, ovviamente. Dalla notte dei tempi, la religioni e i suoi profeti, la scrittura, la musica  e l'arte in tutte le sue forme, persino le battaglie epiche del passato e alcuni leggendari condottieri, sono stati per lunghi secoli il modo in cui l'uomo si è avvicinato a Dio. E oggi che la guerra tra le nazioni, è stata fortunatamente largamente sostituita dalle competizioni sportive, ecco che proprio lo sport è uno dei messaggi più potenti e più ascoltati nel mondo. 

Sapendo accettare però due condizioni: la prima, è che per volere di un Dio a volte capriccioso e burlone, il talento più assoluto di un Campionissimo è a volte associato a una vita fatta di sregolatezze incomprensibili ai più (Maradona, uno per tutti, che ci ha lasciati solo pochi mesi fa). E' verissimo e a volte sembra ingiusto o immeritato, ma a me però piace pensare che il metro di giudizio di Dio non sia basato tanto sulla capacità di resistere alle tentazioni terrene , quanto sulla compassione che si sa provare verso gli altri , verso chi è in difficoltà, verso che nella vita non c'è l'ha fatta. A queste persone luminose, che mantengono intatto un cuore grande di fanciullo, Dio più spesso affida i suoi messaggi e la sua voce. 

Il secondo è che questo dono non dura per sempre. C'è un tempo dato, per ogni cosa. Ve lo potrtebbe dire ogni artista e ogni sportivo. Pochissimi (quelli che noi chiamiamo Santi) ne portano la gioia ma anche il peso enorme per tutta la vita. Per tutti gli altri, l'essere messaggero di Dio - anche nello sport - dura a volte solo un istante, o una stagione o magari alcuni anni. Poi quella luce si spegne e magari ritorna un giorno a illuminarci, se sappiamo cercarla.  Il grande campione, in fondo al suo cuore, sa quello di cui parlo. Non lo dice, ma lo sa ! 

Sa che quel giorno in cui  la perfezione assoluta che lo ha attraversato in quell'istante e che lui ha donato al mondo in un gesto atletico o in una gara perfetta,  va oltre sè stesso e le capacità acquisite nel tempo. Trascende la sua persona e porta nel mondo un pò della luce di Dio, regalandoci per un istante la consolazione di pensare che si, oltre questa vita terrena, ci aspetta qualcos'altro in cui la perfezione eterna sarà la regola e non l'eccezione. 

E' un anno in cui, tutti noi ci siamo fatti alcune domande. Perchè tra i due milioni di caduti ad oggi nel mondo per causa di questo Virus misterioso, il male ha colpito vicino o purtroppo vicinissimo ad ogni famiglia.... 

Riflettere sul senso profondo delle cose e del perchè le facciamo, ci aiuta a mantenere salda la rotta anche in tempi di tempesta. Lo dico per i molti di noi che lo sport lo praticano - o magari lo guardano  e ne parlano - ma anche per i pochi che ne hanno fatto una ragione di vita e che tra tutti sono forse quelli (tranne che in alcuni paradisi dorati che non sono certo quelli classici equestri) che più ne stanno soffrendo, stretti  a volte nell'incertezza del futuro prossimo e di quello che verrà. 

Chiudo con un messaggio che da sempre mi è molto caro. Sappiamo bene che Dio non concede a tutti il dono della perfezione e del talento assoluto, ma a tutti dà comunque il libero arbitrio, quello di cercare nella propria vita la luce o piegare le proprie capacità, al servizio dell'oscuro. La storia ne è piena, non c'è bisogno di esempi. Sta a noi capire che direzione vogliamo prendere. E poi prenderla. Ecco il senso della storia qui sotto.

Un giorno, il custode del Paradiso si mise su una roccia ad aspettare vicino al cancello di ingresso. Dopo alcune ore qualcuno, vedendolo così immobile e assorto,  gli chiese chi mai stesse aspettando. "Sto aspettando il più grande condottiero di tutti i tempi che proprio oggi farà la sua salita al cielo". Così l'altro si mise ad aspettare insieme a lui , incuriosito da quel racconto. Si aspettava di vedere un  Re o un grande generale. Ma a sera, si presentò ai cancelli solo l'anima di un umile ciabattino. "Eccolo, è proprio lui!" si illuminò il viso del custode del Paradiso, nell'andargli incontro ad abbracciarlo e a rendergli onore. 

"Ma è solo un modesto artigiano!" replicò l'altro, assai deluso.  
"Così è stato, così ha vissuto. Ma se lo  avesse voluto e i tempi fossero stati maturi,  lui sarebbe stato il più grande di sempre! "  Ed è proprio così. 
Siamo figli del tempo che ci è dato di vivere e delle nostre scelte.

E' solo una vecchia storia. Ma ci dice una cosa importante. Qualunque sia il nostro talento, sta solo a noi metterlo a frutto, oppure sotterrarlo da qualche parte dentro di noi per sempre. Che la passione ci guidi , la salute ci assista e l'affetto dei buoni amici ci faccia compagnia in questo nostro viaggio che chiamiamo Vita.

Con affetto
Mauro Penza