Purtroppo la notizia di stamane, prima appena sussurrata e ufficializzata poche ore fa sul sito della Federazione equestre e di IRHA poi , è di quelle che lasciano senza fiato. Perchè sembra davvero impossibile morire a diciannove anni.
Sui social si sono in breve moltiplicati i messaggi di affetto sincero da parte di tantissime persone della comunità equestre. Struggente tra gli altri il ricordo di Bernard Fonck su Fb, suo allenatore negli ultimi anni, fino al rientro in Belgio.
Ieri sera il giovane Matteo Manuel Bonzano è volato in cielo. Stella luminosa tra le stelle. Un destino crudele e inaccettabile, quando si è così giovani. Per chi ci lascia, per chi rimane....
Perchè a quella età, la vita è davvero ancora tutta lì davanti da vivere. Un quadro ancora da riempire di colori, un libro tutto da scrivere. Anche se lui alcune pagine importanti le aveva già scritte nella sua carriera sportiva. Aveva conosciuto la battaglia in arena, aveva assaggiato il sapore amaro delle sconfitte e il profumo dolce delle vittorie. Di certo, Matteo sapeva già dare il giusto valore alle cose, come tutti gli sportivi di rango.
A maggio aveva aggiornato il suo profilo social con questa bellissima foto. Veloce come un ghepardo, leggero come una farfalla... Chissà, forse ha pensato a questo, quando l'ha scelta tra tante: al gesto di correre, di correre via veloce, dalle preoccupazioni, dal dolore.. A correre ancora più forte, per non farsi raggiungere...
Una giovane vita spezzata, è per definizione la più grande delle tragedie umane. Sempre.
Ma Matteo Bonzano era anche un pezzo importante della piccola-grande famiglia del Reining italiano e continentale. E sentiamo il dovere di ricordarlo, anche se le parole pesano e fanno male.
Aveva ereditato tutta la passione di suo papà Manuel (patron della 23-QH e da anni membro apprezzato del Direttivo Irha), era cresciuto e si era allenato sin da piccolo respirando e mangiando "pane e reining" assieme alcuni tra i più grandi talenti internazionali del nostro sport che dalla sua splendida scuderia sono passati. Ed era a sua volta diventato negli anni un giovane atleta e poi il pilastro delle Nazionali giovanili prima Juniors e poi Young Riders, pluri-medagliate in questi ultimi dieci anni a livello europeo e mondiale e guidate da Alex Meconi.
Aveva ereditato tutta la passione di suo papà Manuel (patron della 23-QH e da anni membro apprezzato del Direttivo Irha), era cresciuto e si era allenato sin da piccolo respirando e mangiando "pane e reining" assieme alcuni tra i più grandi talenti internazionali del nostro sport che dalla sua splendida scuderia sono passati. Ed era a sua volta diventato negli anni un giovane atleta e poi il pilastro delle Nazionali giovanili prima Juniors e poi Young Riders, pluri-medagliate in questi ultimi dieci anni a livello europeo e mondiale e guidate da Alex Meconi.
Lo ricordiamo protagonista già nel 2016 con il suo primo Oro Europeo a squadre e poi nel 2017 di nuovo al vertice alla primissima edizione dei Mondiali Giovanili di Reining FEI in cui fu ORO a squadre
con l'Italia Juniors e Argento individuale a bordo del suo mitico High Point Reiner e ancora nel 2018 agli Europei FEI dove replicò l'Argento individuale stavolta tra gli Young Riders e fu inoltre Bronzo a Squadre E poi la vittoria a Cremona nella Youth Reining Global Cup dell'anno scorso, come rappresentante italiano. La trasferta vincente di Lione, i tanti risultati a podio negli Special di questi ultimi anni. Matteo era anche tra i fondatori della prima Youth Association nata nel 2017. Sempre con il papà al suo fianco con il sorriso largo, ormai pronto a cedergli il testimone in arena. Perchè la strada era tracciata e chissà quante pagine di sport e di vita avrebbe scritto nei prossimi anni.
con l'Italia Juniors e Argento individuale a bordo del suo mitico High Point Reiner e ancora nel 2018 agli Europei FEI dove replicò l'Argento individuale stavolta tra gli Young Riders e fu inoltre Bronzo a Squadre E poi la vittoria a Cremona nella Youth Reining Global Cup dell'anno scorso, come rappresentante italiano. La trasferta vincente di Lione, i tanti risultati a podio negli Special di questi ultimi anni. Matteo era anche tra i fondatori della prima Youth Association nata nel 2017. Sempre con il papà al suo fianco con il sorriso largo, ormai pronto a cedergli il testimone in arena. Perchè la strada era tracciata e chissà quante pagine di sport e di vita avrebbe scritto nei prossimi anni.
Sappiamo anche che la malattia che lo aveva imbrigliato negli ultimi anni, non gli aveva tolto la voglia di combattere e di vincere. Per questo era ancora più bello, quando leggevi il suo nome sul tabellone. E le ultime notizie sentite, sempre nel rispetto della discrezione della sua famiglia,
erano che il giovane Campione stava vincendo la sua battaglia più dura e ne stava uscendo .
Ecco perchè oggi è ancora più grande il dolore. Si parla di un improvviso peggioramento, arrivato nelle ultime due settimane di questo scorcio finale di estate. Da qui i tentativi disperati e infine l'epilogo triste di ieri, quando nel silenzio di una notte di inizio settembre, il cielo lo ha infine chiamato a sè. Stella luminosa tra le stelle.
erano che il giovane Campione stava vincendo la sua battaglia più dura e ne stava uscendo .
Ecco perchè oggi è ancora più grande il dolore. Si parla di un improvviso peggioramento, arrivato nelle ultime due settimane di questo scorcio finale di estate. Da qui i tentativi disperati e infine l'epilogo triste di ieri, quando nel silenzio di una notte di inizio settembre, il cielo lo ha infine chiamato a sè. Stella luminosa tra le stelle.
Nell'ambiente, siamo tutti sconvolti e addolorati. Fra tutti il Presidente Roberto Cuoghi che definisce questo destino "crudele e inaccettabile"e il suo Coach azzurro Alex Meconi, sin dall'inizio della malattia, colpito e affascinato dalla volontà caparbia e dal sorriso di Matteo, che era davvero un esempio per tanti, il vero capitano della squadra azzurra. In queste ore, i Social vanno popolandosi di tante foto e ricordi affettuosi da parte dei tantissimi appassionati che lo porteranno sempre nel cuore.
In questa tragedia immane, pesano anche le parole, che non possono essere di alcun conforto per chi rimane. Ne siamo consapevoli. Ci stringiamo semplicemente in preghiera intorno a Manuel e alla sua famiglia tutta, nell'ora più buia....
QUI IL CORDOGLIO DI IRHA
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