Eccovi allora una mia riflessione (da leggere se proprio non avete altro da fare) e in fondo alla quale scoprirete se nel vostro cuore alberga un CUORE DA REINER CINICO o quello invece di un inguaribile REINER ROMANTICO. A voi quindi la lettura (meglio se sotto un ombrellone con bibita ghiacciata e mare ben in vista)
Ed era
persino simpatica con la sua rubiconda unicità e la lenta scalata al record dei 2ML Dollars, unica tra i Non Professionisti. Un esempio unico, un sogno per tutti.
Ma il tempo passa, le nuove
generazioni si affacciano alla ribalta e oggi sono molti i "Clan" in USA ad avere
mogli, figli e persino nipoti che si danno ogni mese battaglia nelle arene maggiori. E padri e madri (illustri e orgogliosi) giustamente magnificano le imprese dei vari rampolli sui social.
E’ normale che tutto ciò provochi
qualche malumore nella grande famiglia “cadetta”
e un pò sognante dei Non Professionisti, molti dei quali fanno davvero salti mortali per
mantenere un solo cavallino e portarlo in gara 4/5 volte all’anno..
Il Top Ranking della Non Pro sembra ormai
una fortezza irraggiungibile infarcita di familismi vari e di certo, lo sarà sempre di più negli anni a venire con i tanti rampolli in età da sella. Con i montepremi così distribuiti è normale che nel tatticismo dei Clan -quando si imposta una stagione-, le terze/quarte monte che si guadagnerebbero a fatica una finale Open, vengano indirizzate prontamente alle classi cadette, dove il Podio L4 nella Non Pro è assai ben pagato anche rispetto agli entry level Open.
una fortezza irraggiungibile infarcita di familismi vari e di certo, lo sarà sempre di più negli anni a venire con i tanti rampolli in età da sella. Con i montepremi così distribuiti è normale che nel tatticismo dei Clan -quando si imposta una stagione-, le terze/quarte monte che si guadagnerebbero a fatica una finale Open, vengano indirizzate prontamente alle classi cadette, dove il Podio L4 nella Non Pro è assai ben pagato anche rispetto agli entry level Open.
Lo dico chiaro: chi mi conosce sa non sono un rivoluzionario nè ho mai avuto pretese rivoluzionarie, vivo infatti in una sorta di equilibrio "democristiano" sin dalla tenera età! Voglio dire da subito che su questo NON possiamo prendercela con la pur monolitica NRHA (assai spesso tirata per la giacchetta in questi
ultimi mesi) perché nel 1966 e dintorni non si poteva certo immaginare che il
Reining avesse sviluppi familiari simili. Nel passato, nei cosiddetti < ‘anta >, i figli dei grandi Ranchers scappavano a studiare in città
e diventavano avvocati e finanzieri. Ma oggi i sogni sono evidentemente cambiati.
e diventavano avvocati e finanzieri. Ma oggi i sogni sono evidentemente cambiati.
Chi può, se ne sta assai lontano dagli alveari
di città: ben venga una vita da sportivo (anche in uno sport minore come il
nostro) piuttosto che una giacca e cravatta da commercialista sudaticcio chiuso in qualche
periferia di cemento.
Il talento sportivo, per
fortuna, non si eredita.
Se un ragazzo è “una pippa” in sella, nessun padre potrà mascherarne a lungo il suo deficit di talento. Ma è normale che un genitore almeno ci provi, ad insegnare il suo mestiere ai figlioli. Lo fa l’idraulico, il fornaio, il banchiere e anche il grande campione. Qualcuno di loro porterà avanti la tradizione, molti al contrario finiranno a fare tutt’altro. Ma torniamo al punto.
Se un ragazzo è “una pippa” in sella, nessun padre potrà mascherarne a lungo il suo deficit di talento. Ma è normale che un genitore almeno ci provi, ad insegnare il suo mestiere ai figlioli. Lo fa l’idraulico, il fornaio, il banchiere e anche il grande campione. Qualcuno di loro porterà avanti la tradizione, molti al contrario finiranno a fare tutt’altro. Ma torniamo al punto.
Lo dico chiaro da subito. Regolamentare le categorie NON PRO
inserendo ulteriori giri di vite è a mio avviso un esercizio sterile e
complicato/ingiusto, come tutti i tentativi della storia di mettere le “braghette” a qualcuno.
E poi con
quali limiti oggettivi? Con quali parametri equi per tutti?
E’ assai arduo definire uno standard
restrittivo che tuteli gli uni senza limitare la vita degli altri. Né si
può davvero impedire a un giovanissimo “figlio di”, di farsi le ossa nelle
classi Non Pro per qualche anno. In fondo, chi davvero vorrà fare questo
mestiere, dopo un paio di stagioni passerà automaticamente nei ranghi dei
professionisti.
Io però un paio di regole generali da
suggerire le avrei:
1. 1.Passata una certa soglia nella LTE (200.000/500.000
euro ?) NESSUNO (Ma nessuno!!! Nè quelli pregressi né quelli
nuovi) dovrebbe poter fregiarsi del titolo di Non Professionista. A quel punto
deve essere obbligatorio per tutti passare Open, però senza il capestro attuale di dover mantenere
lo stesso Livello, che disincentiva il passaggio.
. 2. "Smontare” i Montepremi L4 Non Pro. Distribuire
più soldi ai dilettanti veri dei primi 3
livelli e lasciare al Champion del Livello 4 NP la...GLORIA ETERNA (ma non tutti i soldi!).
Mettere infatti un grande montepremi nella L4 Non Pro non crea “un sogno”, al
contrario spinge solo famiglie e Clan a
rimanere il più a lungo possibile e per ovvie ragioni nel recinto del “non
professionismo dorato di vertice”. Persone e famiglie che invece bisognerebbe indirizzare, sempre amorevolmente
per carità , incentivandoli a correre tra i Professionisti quando raggiungono certe vette.
E in prospettiva nel lungo periodo? L’ho
già scritto in anni meno sospetti.
Per me esiste una sola naturale
evoluzione o direzione di marcia: come per il Tennis/Golf si dovrebbe lavorare a mio avviso su un Ranking mondiale unico senza più distinguere (in gara) tra professionisti e
non professionisti. Ovviamente
bisognerebbe creare un numero maggiore di Livelli per potere mantenere una certa
omogeneità di categoria negli Show. E si dovrebbero tenere in piedi quantomeno i
recinti “protetti e distinti” per i
cavalieri delle prime categorie iniziali, accompagnandoli fino a che non diventino
almeno LTD Non Pro. .
Mi rendo conto che i tempi non sono
ancora maturi per questo salto, ma se nel futuro del Reining ci sarà una evoluzione e un ampliamento della base
praticante (come speriamo) a livello internazionale prima o poi questa cosa
andrà quantomeno valutata.
Dopo di che, ringraziando il lettore
che ha avuto tempo e voglia di leggersi tutto il mio sermone, io immagino chi
mi segue diviso in due visioni su questo tema: cinismo VS romanticismo.
E voi in quale dei due vi ritrovate ?
IL REINER CINICO
Diciamoci la verità senza fare voli pindarici. Il Reining a un
certo livello è come la Formula 1. E’ uno sport costoso e con grandi interessi
in ballo. E’ normale che i Team che più investono nel settore siano poi quelli
che poi ne raccolgano i frutti ai vertici. Il Livello 4 Non Pro, a regole invariate, sarà sempre terra di conquista
di grandi Clan o di grandi Investitori (allevatori) e per gli altri sarà di fatto quasi impossibile lottare contro chi può
investire soldi, tempo e top training in quantità illimitata.
Per tutti gli altri Ordinary Reiners, non resta che mettersi
l’animo in pace e correre nei livelli minori o nelle quiete delle periferie, godendosi dalle tribune le notti magiche dei Super Big Shows. Ed essere comunque contenti di poter "giocare" ogni volta nella stessa sabbia con i più grandi, anche se in fondo siamo consapevoli che...facciamo uno Sport diverso....
REINER ROMANTICO/RIVOLUZIONARIO
Così non è giusto! Che le classi Non
Pro tornino davvero ad essere popolate solo da non professionisti veri! Ossia dai tanti appassionati
che sudano davvero nelle arene di periferia dopo otto ore di lavoro in azienda (quando va
bene) e che guidano magari una utilitaria scassata da anni per poter permettersi un
cavallo da Reining di quelli almeno un pochino competitivi e qualche Clinic. Cambino
quindi le regole di ingaggio tra i “cadetti” e si torni tutti a giocare “Fair”, mantenendo lo status Non Pro
solo per il dilettantismo, quello vero. E lassù dalle tribune, come ovvio, fino ad allora faremo sempre il tifo per la “Cenerentola” di turno sperando che ogni tanto vinca un outsider restituendoci il retrogusto dolce della vittoria inaspettata e giusta!