19 giu 2019

NON PRO & REINING , DILETTANTI ALLO SBARAGLIO O FAMILY AFFAIRS ?

 LA RIFLESSIONE DEL GIORNO: DEI NON PRO TRA  DILETTANTI, RAMPOLLI DI FAMIGLIA E ALTRE FRIVOLEZZE SPORTIVE...
Avrete di certo occhieggiato anche voi  tra i risultati del GO Non Pro di questo Derby Nrha 2019 ora in corso. Un trittico di testa familiare (!) come quello di Mandy, Sam e Luca, costituisce  naturale base per una riflessione sul magico mondo dei Non Pro, su quello delle grandi famiglie di Reiners e su come immaginarci il futuro della categoria cadetta...
Eccovi allora  una mia riflessione (da leggere se proprio non avete altro da fare) e  in fondo alla quale  scoprirete se nel vostro cuore alberga un CUORE DA REINER CINICO o quello invece di un inguaribile REINER ROMANTICO.  A voi quindi la lettura (meglio se sotto un ombrellone con bibita ghiacciata e mare ben in vista)  

In principio  era  “Mandy” ! 
Ed era persino simpatica con la sua rubiconda unicità e la lenta scalata al record dei 2ML Dollars, unica tra i Non Professionisti.  Un esempio unico, un sogno per tutti.

Ma il tempo passa, le nuove generazioni si affacciano alla ribalta e oggi sono molti i "Clan" in USA ad avere mogli, figli e persino nipoti che si danno ogni mese battaglia nelle arene maggiori.  E padri e madri (illustri e orgogliosi) giustamente magnificano le imprese dei vari rampolli sui social.

E’ normale che tutto ciò provochi qualche malumore nella grande famiglia  “cadetta” e un pò sognante dei Non Professionisti, molti dei quali fanno davvero salti mortali per mantenere un solo cavallino e portarlo in gara 4/5 volte all’anno..

Il Top Ranking della Non Pro  sembra ormai
una fortezza irraggiungibile infarcita di familismi vari e di certo, lo sarà sempre di più negli anni a venire con i tanti rampolli in età da sella. Con i montepremi così distribuiti è normale che nel tatticismo dei Clan -quando si imposta una stagione-,  le terze/quarte monte che si guadagnerebbero a fatica una finale Open, vengano indirizzate prontamente alle classi cadette, dove il Podio L4 nella Non Pro è assai ben  pagato anche rispetto agli entry level Open.

Lo dico chiaro: chi mi conosce sa non sono un rivoluzionario nè ho mai avuto pretese rivoluzionarie, vivo infatti in una sorta di equilibrio "democristiano" sin dalla tenera età! Voglio dire da subito che su questo NON possiamo prendercela con la pur monolitica NRHA (assai spesso tirata per la giacchetta in questi ultimi mesi) perché nel 1966 e dintorni non si poteva certo immaginare che il Reining avesse sviluppi familiari simili. Nel passato, nei cosiddetti < ‘anta >,  i figli dei grandi Ranchers scappavano a studiare in città
 e diventavano avvocati e finanzieri. Ma oggi i sogni sono evidentemente cambiati. 
Chi può, se ne sta assai lontano dagli alveari di città: ben venga una vita da sportivo (anche in uno sport minore come il nostro) piuttosto che una giacca e cravatta da commercialista sudaticcio chiuso in qualche periferia di cemento.

Il talento sportivo, per fortuna, non si eredita
Se un ragazzo è “una pippa” in sella, nessun padre potrà mascherarne a lungo il suo deficit di talento. Ma è  normale che un genitore almeno ci provi, ad insegnare il suo mestiere ai figlioli. Lo fa l’idraulico, il fornaio, il banchiere e anche il grande campione.  Qualcuno  di loro porterà avanti la tradizione, molti al contrario finiranno a fare tutt’altro. Ma torniamo al punto.

Lo dico chiaro da subito. Regolamentare le categorie NON PRO inserendo ulteriori giri di vite è a mio avviso un esercizio sterile e complicato/ingiusto, come tutti i tentativi della storia di mettere le “braghette” a qualcuno. 
E poi con quali limiti oggettivi? Con quali parametri equi per tutti?

E’ assai arduo definire uno standard restrittivo che tuteli gli uni senza limitare la vita degli altri. Né si può davvero impedire a un giovanissimo “figlio di”, di farsi le ossa nelle classi Non Pro per qualche anno. In fondo, chi davvero vorrà fare questo mestiere, dopo un paio di stagioni passerà automaticamente nei ranghi dei professionisti.

Io però un paio di regole generali da suggerire le avrei:

1.     1.Passata una certa soglia nella LTE (200.000/500.000 euro ?) NESSUNO (Ma nessuno!!! Nè quelli pregressi né quelli nuovi) dovrebbe poter fregiarsi del titolo di Non Professionista. A quel punto deve essere obbligatorio per  tutti passare Open, però senza il capestro attuale di dover mantenere lo stesso Livello, che disincentiva il passaggio.

.    2. "Smontare” i Montepremi L4 Non Pro. Distribuire più soldi ai dilettanti veri  dei primi 3 livelli e lasciare al Champion del Livello 4 NP la...GLORIA ETERNA (ma non tutti i soldi!). Mettere infatti un grande montepremi nella  L4 Non Pro non crea “un sogno”, al contrario spinge solo  famiglie e Clan a rimanere il più a lungo possibile e per ovvie ragioni nel recinto del “non professionismo dorato di vertice”. Persone e famiglie che invece bisognerebbe indirizzare, sempre amorevolmente per carità , incentivandoli a correre tra i Professionisti quando raggiungono certe vette.

E in prospettiva nel lungo periodo? L’ho già scritto in anni meno sospetti.
Per me esiste una sola naturale evoluzione o direzione di marcia: come per il Tennis/Golf si dovrebbe lavorare a mio avviso su  un Ranking mondiale unico senza  più distinguere (in gara) tra professionisti e  non professionisti. Ovviamente bisognerebbe creare un numero maggiore di Livelli per potere mantenere una certa omogeneità di categoria negli Show. E si dovrebbero tenere in piedi quantomeno i recinti “protetti e distinti”  per i cavalieri delle prime categorie iniziali, accompagnandoli fino a che non diventino almeno LTD Non Pro. .

Mi rendo conto che i tempi non sono ancora maturi per questo salto, ma se nel futuro del Reining ci sarà  una evoluzione e un ampliamento della base praticante (come speriamo) a livello internazionale prima o poi questa cosa andrà quantomeno valutata.

Dopo di che, ringraziando il lettore che ha avuto tempo e voglia di leggersi tutto il mio sermone, io immagino chi mi segue diviso in due visioni su questo tema: cinismo VS romanticismo.

E voi in quale dei due vi ritrovate ?

IL REINER CINICO
Diciamoci la verità senza fare voli pindarici. Il Reining a un certo livello è come la Formula 1. E’ uno sport costoso e con grandi interessi in ballo. E’ normale che i Team che più investono nel settore siano poi quelli che poi ne raccolgano i frutti ai vertici. Il Livello 4 Non Pro, a regole invariate, sarà sempre terra di conquista di grandi Clan o di grandi Investitori (allevatori) e per gli altri sarà di fatto quasi impossibile lottare contro chi  può investire soldi, tempo e top training in quantità illimitata.
Per tutti gli altri Ordinary  Reiners, non resta che mettersi l’animo in pace e correre nei livelli minori o nelle quiete delle periferie, godendosi  dalle tribune le notti magiche dei Super Big Shows. Ed essere comunque contenti di poter "giocare" ogni volta nella stessa sabbia con i più grandi, anche se in fondo siamo consapevoli che...facciamo uno Sport diverso....

REINER ROMANTICO/RIVOLUZIONARIO
Così non è giusto! Che le classi Non Pro tornino davvero ad essere popolate solo da non professionisti veri! Ossia dai tanti appassionati che sudano davvero nelle arene di periferia dopo otto ore di lavoro in azienda (quando va bene) e che guidano magari una utilitaria scassata da anni per poter permettersi un cavallo da Reining di quelli almeno un pochino competitivi e qualche Clinic. Cambino quindi le regole di ingaggio tra i “cadetti” e si torni  tutti a giocare “Fair”, mantenendo lo status Non Pro solo per il dilettantismo, quello vero. E lassù dalle tribune, come ovvio, fino ad allora  faremo sempre il tifo  per la “Cenerentola” di turno sperando che ogni tanto vinca un outsider restituendoci il retrogusto dolce  della vittoria inaspettata e giusta!