24 apr 2019

CAVALLI E PITTURA, L'ARTE DI RENZO PAGLIANI

QUANDO UN QUADRO E' VERO PIU' DEL VERO, C'E' LA FIRMA DI RENZO PAGLIANI
(foto Studio Bonaga) Artista, pittore e appassionato di cavalli. Quando si incrociano queste caratteristiche nel nostro piccolo mondo equestre, a volte nasce una bella storia che vale la pena di raccontare. Parliamo di Renzo Pagliani, lombo/milanese classe '64 anche se ormai da tempo bergamasco di adozione, con una  ascendenza emiliana che subito si intuisce nel suo mondo franco e cordiale.  Quel  "vero più del vero" citato nel titolo, sono ovviamente le sue opere pittoriche, dipinti che bucano la tela e generano emozione, in quello stile "iper-realista" che sa mischiare abilmente la tridimensionalità delle nuove tecniche con chiaro-scuri dal sapore Caravaggesco (mi si passi l'accostamento) di grande profondità..
Renzo, la domanda d'obbligo è da dove sei partito in questa lunga avventura artistica?
Ai tempi, parliamo dei ruggenti anni ottanta, mi dilettavo di modellismo lavorando la resina. Ad una mostra di settore mi imbattei in alcune riproduzioni equestri che però risultavano grezze, povere di dettagli, lontane dalla realtà. Già appassionato di cavalli, mi domandai subito se non fossi capace di fare meglio. E così cominciai con i primi modelli che però incontrarono un certo favore e che cominciai a vendere quasi per gioco agli amici di scuderia con il semplice passa parola. Dopo di che, l'incontro folgorante con il lavoro ad aerografo di un artista americano, Terry Hill. Il suo lavoro mi conquistò subito, ma allora il WEB era una chimera lontana, se ricordi non esistevano i tutorial you-tube! Credo di avere consumato le sue videocassette a furia di "back and forward" per capire a fondo la sua tecnica e provare a riprodurla, facendo i primi esperimenti in laboratorio, visto che la tecnica ad aerografo mica la insegnano a scuola.
Eppure l'unicità dei tuoi dipinti sembra lontano dalla freddezza apparente di una bomboletta ad aerografo. 
E' infatti la tecnica ad aerografo è solo l'ingrediente di base. Su cui innesto una pittura mista passata a pennello, con le dita, con l'aiuto di altri materiali, perchè ogni effetto che vedete riprodotto
sulle mie tele è un pezzo unico, un lavoro di artigianato sottile e difficile, che spesso mi porta sul filo del rasoio.
In che senso Renzo?
Nel senso che in ogni mio dipinto, per me che sono un maniaco dei particolari, esiste un punto di non ritorno e io so che non dovrò superarlo.
 Ti faccio un esempio: luci e ombre. Io non scurisco con il nero e neppure schiarisco usando il bianco, ma vado invece a togliere il colore delle prime stesure fino ad ottenere le tonalità più consone a quel disegno, a volte anche correggendo la luce della foto originale. Ecco che allora tutto questo diventa un sottile gioco di sottrazioni e di aggiunte in cui un tocco sbagliato ti porta su quel crinale di finzione, di gommosità del segno che a quel punto mi imporrebbe di ricominciare tutto daccapo,. E non sto scherzando.
Tuttavia prima di arrivare con il colore avrai bisogno di tracciare su tela quanto ti propongono nella foto originale. 
Il primo segno è sempre quello della matita, che cerca di catturare su tela l'essenza di quella foto. Uno sguardo, una luce negli occhi, una increspatura della bocca o delle narici. Da lì parte tutto, da quei segni sulla tela prende poi forma l'opera e i suoi colori.
Quanto ha pesato la tua passione per l'equitazione in tutto questo ?
Moltissimo. I cavalli sono animali difficilissimi da catturare per un artista. Hanno una forma sfuggente che ripresa dal punto sbagliato perde molta della sua armonia. La passione per questi animali ti aiuta moltissimo a trovare il punto di osservazione più giusto, da cui far emergere tutta la bellezza del soggetto ripreso. E comunque, guarda che il Reining è un pò anche casa mia. Anche se in molti forse non  lo ricordano, correva il lontano 1994 quando assieme al caro amico Giancarlo Festa fondammo la Lombardia Reining e organizzammo la prima gara della seguente stagione a casa di "Peppo" Quaini (che fu fra l'altro il primo Futurity Champion in Italia nel 1985, ndr) a Castelverde di Cremona . Da allora è stato un lungo cammino parallelo con la monta americana, collaborazioni con AIA e Paint Horse Association, dopo di che il lungo rapporto nato nel 97 e ancora in essere con IRHA, che allora si chiamava ancora  AICR.
So che la tua arte spazia oggi  anche in altri campi
Sono appassionato di musica e di strumenti musicali, chitarre in particolare Ho lavorato a  moltissime personalizzazioni  per artisti vari e  ufficialmente anche per la Fender, con un'opera unica oggi esposta. Ma sconfino da alcuni anni, ad esempio,  anche nel tatuaggio artistico. Diciamo che si cambia, si cresce, l'arte è fatta di contaminazione e innovazione e cerco di miscelare tecniche diverse per rimanere sempre un passo oltre.
A Cremona abbiamo visto cavalli famosissimi dipinti da te su tela e come sai bene, anche per noi di ARER (Reining Emilia Romagna , ndr) hai dipinto i bellissimi quadri riservati a tutti i Champions regionali 2018.
Già, è stato un gran bel colpo d'occhio quella sera in Arer (13 dipinti tutti in fila, ndr) e mi sono gustato lo stupore delle persone che continuavano ad avvicinarsi ai dipinti pensando forse che si trattasse di fotografie. Poi, è vero, ho avuto il piacere di ritrarre alcuni stalloni famosissimi così come alcuni Reiners altrettanto noti. Sto lavorando ad esempio ad  un nuovo portrait di Inferno 66 e realizzerò le targhe ricordo della Youth Global Cup di maggio. E' bello avere l'occasione di ritrarre un volto noto, perchè la sfida è ancora maggiore rispetto alle attese degli appassionati. Ma da un punto di vista tecnico, poco cambia se si tratta di riprendere semplicemente un appassionato in sella al suo cavallo di sempre, magari lungo un sentiero. La parola chiave è sempre: emozione. La mia missione è semplicemente quella di colpire l'occhio e attraverso la percezione dei colori e delle forme, arrivare dritto al cuore.
Touchè, Renzo. Vero più del vero, anche quando racconti semplicemente le cose.
Non esiste per me un altro modo del rappresentare la realtà nelle sue venature più nascoste.
E spero che questo si percepisca. Io comunque aspetto te e tutti gli amici Reiners  a Cremona al Derby. Le mie nuove creazioni saranno infatti esposte in anteprima presso lo stand dello Studio Bonaga  , dopo di che  qualcosa sarà esposto anche presso la NCHA of Italy.

PROPRIO COSI'. SE E' VERO PIU' DEL VERO, C'E' LA FIRMA DI RENZO PAGLIANI...