17 ago 2017

REINING FEI E DINTORNI, PENSIERI D'AGOSTO SOTTO L'OMBRELLONE

SETTE-MEDAGLIE-SETTE. L'ITALIA DEI CAVALLI SCIVOLATORI C'E'.
C'è da dire che il  vostro povero "Scriba", pur avendo seguito questi giocbi FEI 2017 da sotto un ombrellone(no, non quello della foto) , per una curiosa nemesi storica  è stato poi costretto al silenzio stampa da un computer capriccioso che solo questa sera è rientrato alla base (almeeno pare) sano e salvo.
Detto questo - mi perdonerete gli scarni aggiornamenti fatti al blog in questi giorni da cellulare - arrivo seppur tardi a commentare questa tornata 2017 della Federazione Internazionale, chè è solo l'aperitivo dei Mondiali WEG Fei che come già sapeete si terranno in USA l'anno prossimo, dopo il forfait dei cuini canadesi.

Le Sette-Medaglie-Sette portate complessivamente a casa dai Reiners azzurri sono -lo diciamo subito - l'ennesimo segno di orgoglio del Reining italico e forse anche un pò
l'invidia delle altre discipline equestri nostrane, molto spesso a digiuno di dischi metallici pregiati. La Federazione si rassegni e inizi a scrivere un pò più del nostro mondo scivolante - prendendosene pure facilmente merito - , invece di inseguire le news di mille bizzarre discipline che sul sito federale ahimè trovano ampio spazio e prime pagine anche di fronte a risultati ben più modesti. Questo giro c'eravamo anche noi, vero, ma sempre con la sordina se pensaimo  al numero delle medaglie portate a casa.

In attesa  che tutta la comunità equestre italiana (si, vebbeh...) si renda conto finalmente di quanto i nostri scivolatori onorino ogni volta il Paese e l'equitazione azzurra, gongoliamo tra di noi. Sia contento il nostro Presidente Cuoghi. Bravo il Coach Manzi (salito sl treno in corsa e succeduto al buon Masi, in un clima di fair play quantomeno apparente a livello associativo, ma senza dubbio sincero almeno tra i due che sono amici di vecchia data- e bravo anche Alex Meconi che continua a far legna per l'inverno con i suoi Azzurrini dimostrando ogni volta il valore del vivaio azzurro. Detto questo, mi prendo lo spazio di qualche considerazione che spero non trascuri gli aspetti più rilevanti di questa avventura azzurra.

GLI EUROPEI SENIORS: E' medaglia di bronzo a Squadre, per un'Italia portata a braccia dal Gennaro nazionale , World Champion in carica ,stavolta a bordo della bionda Marilyn della bassa padania . Che dire. Il Belgio a trazione Fonck al quadrato + Baeck basta e avanza con buona pace del quarto e decorativo atleta belga di turno. I tre schiacciasassi dispongono certamente di cavalli bionici, ma hanno dalla loro una costanza da metronomi che fa davvero paura. Algidi in campo, accaniti tifosi a bordo arena, i Magnifici Tre in amaranto risultano ad oggi imprendibiili.  A meno di errori fatali o macumbe poco sportive, in questi anni ci è facile assegnare inn anticipo l'oro europeo al Belgio - con Italia, Germania e Austria a giocarsi il lotto dei due podi restanti
La prima considerazione allora è che non basta oggi un solo binomio (o meglio, cavallo) da 220  per essere vincenti in Europa con questa formula a squadre. 
Ed è per questo che  il Top Score epico realizzato da Gennaro in solitaria, non serve purtroppo alla bisogna, anzi mette troppo presto in centrifuga quel binomio rispetto alle finali Individuali, dove infine Fonck non a caso arriverà più fresco e con qualche freccia ancora da sparare.   
Stesso discorso , pur con qualche punto in meno, per Kelly fresca naturalizzata italiana (l'anno scorso rimase fuori per un cavillo burocratico) e nostra "Fappani" al contrario. Un computer in gonna in grado di battere a segno il medesimo punteggio "enne" volte - come ha dimostrato anche giovedì. E onore anche al giovane Gully Fontnaa - che farà strada -  in rapida ascesa e che non cede all'emozione e porta l'Italia sul podio . Peccato infine per Chioldo in giornata no. La sua esperienza è indiscutibile, ma il punteggio è purtroppo di quelli da dimenticare. Altrimenti il mezzo punto con cui la cuginanza tedesca ci ha soffiato l'argento, non sarebbe certo bastato a tenerci giù dal secondo gradino del podio.
La seconda considerazione - meritoria per noi - è quella che il 95% dei nostri cavalli arrivano da allevamenti nostrani, spesso frutto di  diverse generazioni di incroci. I nostri top owners sono allo stesso tempo top breeders. Non è così per altri cavalieri top riders e Million dollars di altre nazioni europee che semplicemente oggi sono in grado di scegliere tra il meglio che la piazza continentale offre loro da parte di facoltosi proprietari; in gran parte top horses che negli Usa hanno brillato negli special events e che qui da noi diventano cavalli imprendibili. E siccome il regolamento FEI non ha alcuna restrizione sulla provenienza dei cavalli, la cosa potete capire che fa assolutamente differenza.
Brozno a Squadre, tre cavalieri nella Top Ten. Sia come sia, si riparte da qui in vista dei WEG dell'anno prossimo dove dovremo aggiungere alla fila dei pretendenti gli Usa e il Canada,. Brasile permettendo. Insomma una bella sfida per il Reining azzurro che già nel 2014 rimase purtroppo giù dal podio dopo tre Bronzi di fila (2002/2006/2010).

MONDIALI JUNIORS: Oro Italia e due medaglie individuali. Il vivaio azzurro di Meconi continua a macinare medaglie. Paradossalmente, proprio tra i più giovani l'Italia è più avanti o semplicemente investe di più di altre nazioni nel formare binomi vincenti. Non inganni la giovane età dei nostri Reiners. Hanno unghie e denti aguzzi e questo Oro che entra nella storia, essendo la primissima edizione di un Mondiale giovanile. Bravi Landi e Bonzano a tenere il podio individuale con menzione di merito per il giovane francese Pesek . Se qualcuno doveva batterci, meglio che sia un cugino transalpino a segnare un altro passo avanti del Reining francese come la realtà più dinamica e in forte crescita degli ultimi anni. Un mondo nuovo, a cui proporre cavalli, breeding, trainers. Insomma un mercato potenziale interessante, a cui speriamo che in futuro si unisca anche la Spagna dove il nostro Tender si chiama oggi Eugenio La Torre. E i giovanotti a stelle e strisce? Niente medaglie per loro, pure agguerriti e con nomi blasonati come il giovane Flarida. Ma è pur vero bisognerà vederli la prossima volta oltreooceano perchè i cavalli qui utilizzati sono quasi tutti messi gentilmente a disposizione da allevamenti continentali.
MONDIALI YOUNG RIDERS. Che dire, la realtà del momento nonchè padrona di casa di questa edizione si chiama Gina Schumacher. Che con il suo Gunner è quasi imbattibile negli ultimi eventi e qui trova la freddezza di non deludere le aspettative portando a braccia la giovane Germania all'oro a squadre e al suo oro individuale. A parte le sue incursioni malandrine nel mondo del salto ostacoli (ogni tanto viene avvistata in qualche concorso a fare legna tra le barriere) la giovane Schumy ha trovato una sua cifra stilistica sotto la guida aggressiva di Cirona Baeck. Ultimamente non sbaglia un colpo (o un film, come Dustin Hoffman) anche se i suoi detrattori sottolineano che la sua fortuna è legata al 99% all'aver trovato il Nifty Gun. Vero, ma ala stessa cosa si può dire per parecchi cavalieri Non Pro la cui epica è stata scitta da un solo e fierissimo equino, per cui è in ottima compagnia. I nostri Sicuro e Lulli vanno a medaglie individuali e la giovine Italia vince pure il bronzo portando così a 7 le medaglie complessivamente conquistate dagli azzurri.. Se non erro il risultato migliore. Anche tra gli YR Ussa fuori dal podio compreso il giovane McCutcheon, ma vale anche per loro lo stesso discorso di prima. Da rivedere,, al  prossimo giro negli States.

E infine, sipario. In fondo è ferragosto anche per i Reiner e per il Futurity d'Austria in mezzo alle montagne, c'è ancora qualche giorno di tempo...