25 mag 2016

PRIMAVERA, TEMPO DI PULEDRI

PRIMA E DOPO IL PARTO, PICCOLE ISTRUZIONI PER L'USO...
Chi porta avanti da anni un Breeding qualificato, ha da tempo protocolli di intervento ben collaudati e ottimizzati. ma quando nasce un puledro "spot" in scuderia, in tanti ci chiediamo cosa realmente sia importante fare nell'immediato. A.J. Jergens Vetrinaria Usa affronta il tema per le colonne di QH News Usa. 
Un allevatore non può certo assicurare la salute dei suoi puledri al 100% in ogni momento , ma certamente una accurata preparazione  e un planning “smart” delle attività da fare nei primi mesi aiuterà a prevenire alcune delle più comuni ferite e problematiche che i puledri affrontano nei primissimi mesi di vita
Appena nati, i puledri sono incredibilmente resistenti ma allo stesso tempo fragili. Se tutto va bene, si alzeranno in piedi e saranno in grado di camminare dopo poche ore dal parto. Ma basta un intoppo nell’intero processo e potrebbero trovarsi nella condizione di dover lottare per la sopravvivenza.
E’ però vero che molti dei problemi più comuni, possono essere evitati giocando d’anticipo, sostiene Amy J Jergens, Veterinaria del Colorado intervistata sul tema da QH News Usa.
<Dobbiamo capire che i primi sei mesi del puledro avranno un grandissimo impatto sulla sua capacità atletica e quindi in ultimo,
anche sul valore effettivo di quel puledro. Eppure questo primo stadio di crescita è spesso ignorato, il che può purtroppo portare a un certo numerop di complicazioni indesiderate. Certo, chi fa Breeding per professione o comunque anno dopo anno e hanno procedure di parto e di immediato post-parto ben collaudate. Tuttavia anche i miei clienti più esperti hanno sbagliato su problemi del tutto preventivabili e a volteterapie neonatali intensive o addirittura la chirurgia neonatale può risolvere in modo brillante e definitivo diverse problematiche che possono altrimenti diventare minacciose per il puledro.
PRIMO ESAME: Anche il parto più semplice e il Foal più in salute, hanno bisogno di un controllo VET entro le 12/24 ore dalla nascita. Non tutti i VET hanno però una attrezzatura o una clinica in grado di affrontare terapie intensive neonatali, per cui cercate di tenere sottomano il riferimento di chi può aiutarvi in caso di difficoltà reali che vadano oltre le classiche cure Vet sul posto..
IL SISTEMA IMMUNITARIO La principale causa di morte a livello neonatale è la setticemia, una forma di infezione batterica del sangue. Appena nato, il puledrino non è ancora del tutto sviluppato, compreso l’intestino. Proprio perché ancora “aperto”, il puledrino appena nato potrà assorbire i naturali anticorpi passati dalla madre attraverso il primissimo latte, denominato COLOSTRO. Per il medesimo motivo, si può capire come il processo possa anche essere esso stesso motivo di infezione.  
Una estrema attenzione alla pulizia e vaccini precauzionali, possono tenere bassissimo il rischio di questi problemi. Il Dr. Jergens raccomanda alcuni step:
-        Sei settimane circa prima del parto, spostate la fattrice nel posto dove volete che partorisca. Farlo per tempo, aiuterà la fattrice a sviluppare specifici anticorpi rispetto all’ambiente dove si trova, anticorpi che più tardi passerà al puledrino
-        Almeno 4 settimane prima del parto, vaccinate la fattrice contro tetano ed influenza. Anche questo tipo di anticorpi si svilupperanno e verranno trasferiti al puledro
-        Se non lo avete già fatto (punto uno) quantomeno quando si avvicina il momento del travaglio, spostate la fattrice in una zona che avrete disinfettato prima e che verrà pulita almeno due volte al giorno
-        Pulite la fattrice subito prima e subito dopo il parto per diminuire la carica batterica sul corpo, Un ulteriore mezzo di prevenzione può  essere quello  di proteggere il puledrino  ulteriormente pulendo la zona delle mammelle,  prelevando a mano da 60 a 120 millilitri di colostro  e somministrare poi  tramite biberon il primissimo pasto. Prima il puledrino riceferà il colostro, prima riceverà quegli anticorpi di protezione dalla mamma. L’assimilazione di colostro è più forte nelle prime ore dalla nascita, ma il puledrino continuerà ad assimilarlo fino a 18 ore dopo la nascita attraverso poppate successive.

CURA DEL CORDONE OMBELICALE. Questa parte dovrebbe essere corta e sempre asciutta. Una volta che i l cordone si è rotto (lasciate che accada naturalmente) l’area dell’ombelico richiede alcune cure specifiche, sempre per evitare infezioni batteriche.
Disinfettare il moncone del cordone ombelicale con soluzioni a base di tintura di iodio lo fa seccare innaturalmente con possibili danni o infezioni o aperture non normali tra il cordone e la vescica. Procedete allora come segue, dice Jergens
            Utilizzate guanti sterili monouso e riempite una siringa da 12cc con una part edi Clorexidine al 2% e tre parti di acqua distillata. Tenendo fermo il puledrino, immergete il moncone del cordone ombelicale nella parte  della siringa lasciata aperta (senza stantuffo) per 20/30 secondi. Nelle prime 24 ore, ripetete l’operazione ogni sei/otto ore. Chiamate immediatamente il vostro VET se notate un gonfiore nella zona ombelicale o addirittura il puledro urina attraverso l’apertura ombelicale. Sono sintomi che possono trasformarsi in qualcosa di molto più serio. Allo stesso modo preoccupatevi se il puledro tende a rimanere in stato quasi letargico o presenta addome gonfio/dilatato. Questi due sintomi combinati possono essere il segnale di una qualche rottura della vescica.
PREVENZIONE ALLE COLICHE
Il controllo parassitario è fondamentale per la salute dell’intestino e quindi per prevenire una colica. Il primo sverminante, va dato nelle prime 6/8 settimane di vita e dovreste focalizzarvi sugli Ascaridi, vermi particolarmente pericolosi per puledri fino ai sei mesi di età. Si tratta di parassiti che crescono rapidamente nei puledrini più piccoli causando ostruzioni intestinali, coliche e nei casi più severi, possono portare alla morte.
E’ ovvio che alla terapia sverminante periodica, va associata la pulizia dei locali e del box, dei paddock ed è bene non collocare i puledrini appena nati in contatto con cavalli in crescita nei loro primi due anni..
CI VOGLIONO GAMBE FORTI, PER STARE IN PIEDI: Un equivoco abbastanza comune è che se i puledri nascono con tendini contratti, il tempo e lo stare all’aperto correggerà il problema.  La  Dr.ssa Jergens la pensa esattamente al contrario. L’esercizio non allunga i tendini. Affaticherà al contrario la muscolatura peggiorando il problema e divenendo in breve un problema cronico . Questo problema, trattato immediatamente si risolve nella maggiorparte dei casi, ma necessita di una attenzione immediata. Il consiglio è quindi, nei casi in cui il puledrino presenta problemi alle gambe di qualsiasi tipo è quello di coinvolgere subito il Vet e il maniscalco. Nei casi estremi, la chirurgia neonatale può risolvere i problemi più seri.
AGEVOLARE LE PRIME USCITE per un puledrino in forma, l’esercizio fisico aiuta a sviluppare zoccoli sani e gambe forti, irrobustendo i legamenti e i tendini. Tuttavia, nelle primissime uscite, quando le gambe del vostro nuovo baby sono ancora debolucce, si potrebbe incorrere in infortuni accidentali che poi possono avere ripercussioni ben più serie.
Il puledrino assieme alla sua mamma può essere condotto in un paddock in primavera e in estate  ma il mio consiglio è che quando la temperatura scende sotto i 5/6 gradi è bene riportarli in box per proteggere il loro sistema immunitario ,.
Mi è purtroppo capitato di dover ridurre qualche frattura nei puledri appena nati, causati da uno zelo eccessivo nelle corse. Potete capire che una diagnosi di questo tipo porterebbe facilmente a dover cambiare tutti i piani per il vostro puledro. Ci vuole quindi controllo, sia nella grandezza del paddock, sia nel contatto con il resto del branco. Portate la fattrice in un paddock non troppo grande, dove potrà sgranchirsi sempre mantenendo il puledrino al suo fianco . E in un ambiente dove i due si possano sempre vedere uno con l’altro. Allo stesso modo, cercate di lasciare fattrice e puledrino “da soli” nei primi giri in esterno. Troppi cavalli intorno, non vanno bene, possono eccitare gli animi, portare appunto a quelle condotte che poi si potrebbero trasformare in un incidente. Dopo una settimana passata in questo modo, potete procedere a mettere una coppia di fianco a un’altra fattrice con un puledrino della stessa età e così via, incrementando il branco
INIZIARE IN MODO INTELLIGENTE. Certo la nutrizione non è il solo fattore nello sviluppo a lungo termine del puledro, ma certamente una dieta appropriata ha un impatto determinante nella crescita, iniziando quando il puledro è ancora nella pancia della fattrice.
I fattori legati a una nutrizione prenatale errata, si riverberano a lungo termine su un corretto sviluppo del puledro successivamente. Così sostiene Russel Mueller, nutrizionista esperta dell’azienda di mangimi “Progressive Nutrition”
La nutrizione appropriata delle mamme già in fase prenatale, quella che Mueller definisce come il set di minerali/vitamine nella fase iniziale e poi un programma più ampio e concentrato nella seconda parte della gestazione, può prevenire la maggior parte dei problemi. Certo, il tema della corretta nutrizione è solo un fattore (genetica, ambiente etc) ma i problemi connessi a episodi di malnutrizione hanno una percentuale molto più alta nel verificarsi

Una volta che il puledrino sarà nato, la sfida più grande è quella di supportare il potenziale del proprio puledro durante lo sviluppo, qualunque esso sia. Se i parametri della corretta nutrizione non sono rispettati, anche il tasso di crescita del puledrò ne risentirà, così conclude anche Karen Davison esperta dell’azienda Purina-Mills. “Ma questo in realtà non è per nulla complicato. Basta scegliere un cibo che offra un contenuto ben bilanciato di proteine, vitamine e minerali. E lavorare per una crescita equilibrata del puledro. Se volete che il puledro cresca più velocemente di quanto è il suo potenziale genetico, semplicemente ingrasserà…”