E TRA I NUOVI TECNICI, ANCHE IL SUPER CAMPIONE DARIO CARMIGNANI
Si è conclusa ieri la UD 3/SEI Parareining Fise, la 10 giorni misti (dad e presenza) di corsi e lezioni per formare i nuovi Tecnici di specialità . Molto soddisfatto Alex Pavoni referente nazionale FISE sia per la ampia platea di professionisti presenti, sia per la qualità espressa durante le sessioni di lavoro, per le quali sono richieste doti non comuni di competenza unita a sensibilità e capacità di approccio.
Tra i presenti al corso, anche uno dei Senatori del Reining italiano ed europeo: Dario Carmignani. Parliamo di un multiple trophy Champion, tra i 4 moschettieri che conquistarono il primissimo Bronzo a squadre ai Mondiali WEG FEI nel 2002, lui allora in sella al mitico Frozen Sailor "Il Capitano" di casa Angelucci QH.
Ideale testimonial per questo corso che lo ha visto davvero molto convinto. Così Dario al telefono subito dopo gli esami, schietto e semplice come è nella sua natura:
"Tenevo molto a fare questa esperienza e prendere questa qualifica, così appena è capitata l'occasione l'ho colta al volo. Perchè? Semplicemente perchè a volte è bello poter dare agli altri e mi piace molto l'idea di poterlo fare verso ragazzi e ragazze che hanno dovuto lottare tutta la vita contro difficoltà e barriere fisiche e mentali, a volte durissime. Da un pò è qui con me Brunella Roscetti, una delle donne simbolo del Parareining e proprio da lei sono partito, decidendo di buttarmi in questa avventura
Io stesso avuto un incidente piuttosto serio anni fa; sono qui, ho fatto questo mestiere ma non ti nascondo che ancora oggi stringo i denti in alcune giornate. Ma sono stato fortunato, rispetto ad altri. E allora capisci che la salute è davvero tutto e fare qualcosa per i nostri para-atleti credo sia un segno di rispetto per chi insegue un sogno, come tanti altri atleti, ma avendo tante difficoltà in più.
E' molto bello quello che dici e si capisce che la maturità di un atleta, porta con sè riflessioni che vanno oltre la semplice vittoria in arena, anche se tu in arena hai davvero vinto moltissime volte. Come sono stati questi giorni, hai trovato difficile il corso?
Beh sai, qui non si parla certo di manovre. E' tutta un'altra metodica e ti devi davvero rimettere in discussione: ci sono nozioni di psicologia, di fisioterapia, di medicina sportiva. Le cose vanno studiate ed è stata anche dura in alcuni momenti ripassare le varie materia.
Ma ho imparato molte cose nuove, un approccio psicologico diverso che in parte mi porterò dietro anche nel mio modo generale di insegnare. Nella mia carriera mi sono trovato spesso a dover cercare di leggere dentro la testa di un cavallo, ma qui si tratta invece di capire la psicologia di chi hai di fronte, di sapere toccare le corde giuste per motivare l'allievo a fare del suo meglio, a toccare nuovi limiti che magari non pensava id poter superare. Mi ha fatto piacere ritrovare qui Alex Pavoni in veste di docente, lui che con me ha fatto diversi anni quando imparava il mestiere. E' bravo, ci crede, ha tutta la mia stimama devo dire che l'intero gruppo docente ha condotto questi dieci giorni dandoci l'idea di essere sempre molto preparati e professionali.
Tanti ragazzi anche molto giovani, credo che sia stato bello per loro trovarsi fianco a fianco con te in arena
Hai visto che bel gruppo? Anche per me è stato bello farmi contagiare dall'entusiasmo dei più giovani. Vedi, per me uno dei valori più importanti è davvero il rispetto, l'educazione nell'approcciare le persone. Capisco che a dire così sembra di parlare di cose del secolo scorso, ma io credo che questi valori dovrebbero essere il centro della nostra vita e invece forse oggi, a furia di correre e di guardare tutto superficialmente solo dai social, qualcosa la stiamo perdendo per strada. In questi giorni, anche in questo senso, ho respirato delle belle sensazioni. Bel gruppo, docenti preparati, persone che volevano imparare qualcosa di nuovo da trasmettere. Credo davvero che l'avventura del Parareining ci permetterà di scrivere altre belle pagine nel nostro Sport, facendo anche del bene. E intendo anche a noi stessi, non credere.
...Dopo di che Dario ci lascia perchè deve sovrintendere le ultime operazioni di giornata in scuderia. Perchè sarà anche uno dei nostri Senatori - come li chiamo io -- ma le giornate coi cavalli, come si sa, non finiscono mai, neppure per uno come lui che è una vita che respira il profumo del cuoio e la sabbia delle arene.E in questo mestiere, vitalizi non se ne vede l'ombra ! Parola di Dario Carmignani !