30 nov 2020

FRANCIA: CAVALLO DA SALTO MORTO, UN ANNO DI CARCERE PER IL SUO ADDESTRATORE

 Arriva in questi giorni da un Tribunale francese una sentenza che per la prima volta condanna duramente un cavaliere, in ragione del suo comportamento volontario che causò il 10 ottobre  2016 la morte del saltatore grigio di 10 anni, Flogas Sunset Cruise   

Parliamo di Kevin Thornton, cavaliere professionista irlandese residente in Svizzera. Dopo  un CSI  svolto appunto in Francia nel 2016 l'uomo, scontento della prestazione del grigione, lo portò a correre per una sessione "punitiva" sull'anello di 2.5 Km del locale ippodromo (che quel giorno era chiuso) dove - questa è la ricostruzione del tribunale - lo frustò con veemenza lungo il percorso finchè il cavallo al termine del giro crollò morto a terra morto, quasi certamente  per infarto.

Nel 2017 già la FEI lo ha condannato a quattro mesi di sospensione  e una multa di 5000 franchi svizzeri.

 Nei giorni scorsi è arrivata  una sentenza penale che crediamo non ha mai avuto eguali in Europa e che potrebbe in futuro fare scuola o giurisprudenza, come dicono i cultori della materia.. Il tribunale di Grasse (FRA) ha  infatti condannato Thornton  esplicitamente per "provati abusi/atti di crudeltà verso un animale". 

La pena comminata è di un anno di carcere (non i 3 mesi con sospensione della pena, come pure aveva richiesto il PM), interdizione perpetua

a detenere qualsiasi tipo di animale e sospensione professionale come cavaliere per 5 anni.

Inoltre 2500 euro (questo l'esito delle cause civili che correvano in parallelo) dovranno essere pagati a ciascuna delle 5 associazioni di difesa dei diritti degli animali  costituitesi parte civile e 1000 euro andranno anche alla società che gestisce l'Ippodromo.

Il fatto in sè  è odioso da ogni punto di vista e il fatto che il cavaliere (foto) non si sia mai presentato alle udienze in Francia non lo di ha certo aiutato.  

Per correttezza riporto qui comunque anche la versione del giovane irlandese che ha sempre rigettato in radice le accuse, sin dal 2016. 

Il cavaliere  ha sempre sostenuto che  mai per nessun motivo avrebbe frustato un cavallo fino a causarne la morte e che quel giorno aveva montato precedentemente altri due esemplari grigi (viste le accuse di averlo montato troppo). La scelta di portarlo a galoppare in una pista fu dovuta al fatto che il cavallo gli si era impennato un paio di volte all'entrata della gara di salto. E aveva impennato anche entrando in pista. Dopo avere corso cercando di mantenere l'impulso in avanti,  Thornton era rientrato al gate per recuperare un frustino più lungo da dressage e a quel punto  il cavallo si era inginocchiato sotto di lui, andando poi a morire. Thornton ha sempre sostenuto di avere avuto in quelle fasi concitate una totale comprensione e sostegno nelle persone presenti e negli ufficiali di gara che erano accorsi sul posto - ed è stato molto sorpreso  nel sentirli poi muovere accuse di tutt'altro segno nei suoi confronti, oltre a dichiarare di averlo prontamente "sbattuto fuori a calci" dallo Show, subito dopo i fatti. Il proprietario del cavallo, molto addolorato per la perdita del suo animale, non ha mai attaccato frontalmente il cavaliere che aveva scelto cinque mesi prima i fatti successi.

In ultimo una osservazione:  siccome il cavaliere risiede in Svizzera (che non è fra l'altro UE), non sappiamo dirvi se la sentenza di detenzione verrà poi  materialmente  eseguita perchè non è un tipo di reato (per quanto odioso) da rogatoria internazionale. Di certo lo sarebbe, se per qualsiasi motivo il cavaliere dovesse incautamente mettere piede in Francia in futuro ed essere fermato anche per un semplice controllo!