7 ago 2020

MARCO DI PAOLA, ECCO PERCHE' MI RICANDIDO ALLA GUIDA DI FISE

LA PAROLA A MARCO DI PAOLA: UN NUOVO MANDATO PER COSTRUIRE LA FISE DEL FUTURO. 
PASSIONE, COMPETENZA, CAVALLI E CAVALIERI AL CENTRO
E vi racconto di quella volta che a Cremona sono salito su un Quarter….
NEW 13/8 - TUTTI I CANDIDATI UFFICIALI 

Marco Di Paola,  avvocato romano d 52 anni, è il Presidente nazionale FISE in carica eletto nel 2017. Da sempre appassionato cavaliere nel salto ostacoli, proprio in questi giorni ha ufficializzato la sua ricandidatura alla guida della Federazione equestre. E' stato eletto  dopo il mandato di Vittorio Orlandi (ora Presidente in Lombardia) e dopo la difficile  parentesi della gestione commissariale di Ravà. 
Per Di Paola, dopo avere risanato il Bilancio della Federazione, è ora tempo di tracciare gli obiettivi che caratterizzeranno il suo secondo mandato, se sarà confermato durante le prossime elezioni nazionali, valide per il quadriennio olimpico 2021/2024 e già convocate  a Roma il 14 settembre prossimo

Ci fa piacere che tra le sue prime uscite ufficiali sui media, abbia volentieri accettato di fare due chiacchiere con noi Reiners da questo Blog, a testimonianza del rapporto ormai consolidato che il Reining ha da circa 20 anni dentro la Federazione.. Un ringraziamento  va all’amico  Stefano Serni che ci ha messo in contatto e che da anni collabora con grande impegno con la Federazione su diversi progetti ed è Vice Presidente del Comitato regionale toscano.

Presidente, partiamo da questo strano 2020, flagellato in tutto il mondo dal Covid-19. Surante i mesi del Lock down si è passati dall’equitazione “giocata” a puntare tutti i riflettori sul lavoro “politico” e di mediazione della dirigenza sportiva. Sono stati mesi difficili, ma anche di risultati importanti. E dopo tanta attesa, il 4 maggio siamo tornati in sella.
Lasciami dire che è  stata prima di tutto una enorme tragedia che purtroppo ha colpito duramente tante famiglie in tutto il mondo nel bene più prezioso che è la salute, ma poi anche ovviamente sul piano economico e sociale. Tutti noi abbiamo sentito il peso di questo 2020 che devo dire, in parte ha trasformato anche la FISE. Ho sentito che
in questi mesi siamo stati percepiti meno come “Istituzione” e più come vera struttura di servizio agli associati. E sono stati mesi lunghissimi di attese, mediazioni, rapporti intensi con il Governo, ma anche di dialogo continuo con i tesserati e i Circoli, sempre più in difficoltà man mano che passavano le settimane di primavera.
E’ vero, siamo tornati in sella il 4 maggio  – e poco dopo anche gli utenti della base e delle scuole – ed è stato un bel risultato, sentirsi validato il percorso fatto sia sui rischi del nostro sport (praticamente a zero) sia sull’inclusione di fatto da subito di tutti gli agonisti nel permesso di tornare a praticare lo sport, seppure a porte chiuse.E poi finalmente da giugno siamo di nuovo in campo anche con i circuiti di gara, che è il tassello che mancava e che ha compresso per lunghi mesi la voglia di competere e di partecipare.
Dopo di che,  è davvero cosa buona aver costruito un rapporto e un dialogo con le Istituzioni che penso ci aiuterà molto in futuro e soprattutto credo che abbiamo creato un rinnovato rapporto di  fiducia e di vicinanza con i nostri tesserati, non solo per le risorse  messe in campo, ma anche da un punto di vista mediatico (sono usciti servizi in tutti i TG durante il lock down, ndr) per fare conoscere a tutti la realtà equestre, dare visibilità a quelle che sono le necessità quotidiane dei nostri cavalli e in definitiva alla passione sincera che anima tutte le persone che ruotano intorno al nostro sport. Anzi, devo dirti  che molti circoli mi dicono che alla ripartenza, hanno avuto tante nuove persone che si sono avvicinate per la prima volta alla sella. Cosa che in questo 2020, è un buon viatico.

Un primo mandato dedicato a mettere i conti in ordine dopo la gestione commissariale, con due anni in avanzo di Bilancio . Ora è tempo di costruire. Se sarà eletto, come vede il suo prossimo mandato e quali saranno gli obiettivi su cui lavorerà la sua squadra?
Conti in ordine, prima cosa. Ma vorrei anche ricordare alcune battaglie importanti tra le quali cito le ultime tre: i  trasporti (con importanti semplificazioni per i privati e per i circoli, rispetto alle proposte originarie del Ministero),  l’esenzione dell’Iva sulle pensioni, la dignità del cavallo-atleta che da quest’anno è definitivamente NON DPA.
Se sarò confermato, ho intenzione di puntare su obiettivi molto chiari.

Prima di tutto disegneremo una Federazione sempre più snella e meno burocratica, grazie anche ai tanti servizi on line che stiamo implementando. Penso a una maggiore accessibilità e semplificazione degli adempimenti, cosa che libera le energie su altri fronti, quello sportivo per gli atleti e quello organizzativo per la Federazione e i comitati regionali.

L’importanza dei territori. In tempi in cui c’è una tendenza a centralizzare, io sto puntando invece moltissimo sui Comitati regionali, su quella  linfa che non può che arrivare dai territori, su una maggiore autonomia nei budget e nella capacità di spesa. L’Italia è una penisola lunga e con realtà molto diverse. Occorre customizzare alcuni servizi, adattarsi alle singole realtà, anche in termini di costi. E in questo avrò davvero bisogno di tutti i Presidenti dei Comitati regionali e di fare un lavoro di squadra

Formazione e Scuole di equitazione. Da tempo abbiamo acceso i riflettori  sulla base e sulla crescita di allievi e istruttori. Devo ringraziare la mia vice presidente Grazia Basano che in questi anni ha sviluppato un progetto importante che guarda allo sviluppo dello sport e della buona equitazione in tutta Italia. Ora vorrei avere una maggiore qualità nell’offerta formativa per gli atleti, supportare tutti gli ufficiali di gara ad una crescita professionale che per capirci, ci faccia alzare davvero l’asticella nel livello e nella qualità di tutto il comparto, dalla scuola di base fino ai concorsi e show internazionali.

Su questo telaio, vorrei innestare  anche  un sistema di Patenti meno rigido, più flessibile, più legato alle competenze raggiunte dai cavalieri e meno ai “gradi” riportati nella patente, in linea con quanto succede in tutta Europa. E’ una flessibilità che mi chiedono gli stessi cavalieri, anche in relazione ai risultati effettivi degli ultimi anni.
In questo,  proprio il Reining è da anni un esempio e spesso ci ha dato spunti per la direzione di marcia più corretta da intraprendere. La flessibilità è la chiave per  permettere ai cavalieri e agli agonisti di concorrere al meglio per quello che hanno in quel momento e non in base a una etichetta immutabile.

Nominiamo il Reining e in nostri appassionati drizzano subito  le orecchie. Come vede da Presidente federale il nostro sport e su quali sfide saremo chiamati a misurarci.
Lasciami dire che assieme a IRHA, al Presidente Roberto Cuoghi e al suo Direttivo abbiamo costruito un rapporto di fiducia reciproca importante in questi anni. La carta Fise-Irha ricalca di fatto il vostro regolamento e io credo sia una bella dimostrazione di questa fiducia e di un certo grado di autonomia della disciplina. Una autonomia e una fiducia ripagate sempre sia in termini di risultati sportivi che di capacità organizzativa di alto livello.
Sono stato presente in diversi Special, alle finali nazionali, a Veerona l'anno scorso e ho toccato con mano la qualità degli eventi Reining e dell’organizzazione del suo complesso, mai improvvisata e sempre all’altezza.

Da saltatore e appassionato di monta inglese, cosa le piace o la colpisce del Reining quando guarda una nostra gara?
Il Reining è l’altra metà, insieme al Dressage, della esibizione in arena dell’addestramento di un cavallo. Mi piace il controllo sui gesti, nell’apparente libertà del cavallo tra le redini, mi piace la potenza dei gesti atletici in manovra. Mi piace in definitiva il rapporto sottinteso di fiducia tra cavallo e cavaliere e la horsemanship che sta dietro la costruzione di quel rapporto.

La nostra prima generazione di Reiners (compresi alcuni amatissimi “Senatori” come li chiamo io) stanno entrando nella maturità. Anche grazie a loro, sta ormai prendendo forma una seconda e terza generazione di atleti. Su cosa dobbiamo puntare a suo avviso per il futuro?
Hai centrato il punto. Nel Reining certamente si è consolidato un nucleo di atleti di talento, che raccolgono ogni anno medaglie e applausi sulla scena internazionale. Pensiamo al 5° posto assoluto ai WEG 2018, alle tante medaglie portate a casa dagli Europei FEI Seniors e giovanili, ai tanti Special in tutta europa.
Onore e merito a chi ha aperto la strada (allevatori e professionisti) sin dagli anni ottanta. La sfida da raccogliere per il Reining è adesso quella di  costruire  un movimento robusto di base che tramandi questo talento ai campioni di domani , ma che allo stesso tempo – lo capite bene - sia anche abbastanza grande da garantire  un futuro professionale di interesse ad istruttori, allevatori, addetti ai lavori. Questo è il prossimo step su cui dobbiamo puntare insieme per fare crescere la disciplina. Non a caso, abbiamo aperto anche alle ASI per le gare e l’attività di base in genere anche nel reining, per cercare di costruire assieme all’Avviamento delle classi entry level accessibili alle famiglie e per fare i primi passi nell’ambiente.

Ma questo è vero anche per le discipline più storiche, come quelle olimpiche. Vedi, è chiaro che l’equitazione a un certo livello richiede grandi investimenti, ma è sbagliato rinchiudersi nel cerchio dorato di uno sport d’elite o peggio, farlo percepire come tale.
 E’ chiaro che la nostra “serie A” per dirla in termini calcistici è la cinghia e motore del settore, che si nutre della vetrina e dell’esempio dei grandi Campioni. come  succede per ogni sport.

Ma non è solo questo. Lavorare sulla base, significa riconoscere che abbiamo anche una forte responsabilità educativa: le famiglie devono percepire, respirare  e trovare nel mondo equestre uno sport sano, all’aria aperta, che tenga i ragazzi lontani dai tablet e dai social e gli faccia scoprire una nuova passione, che sia uno sport accessibile a tanti almeno fino a un certo livello e che ad accoglierli al circolo vicino a casa trovino istruttori e formatori preparati, attenti, non improvvisati e di cui si possono fidare, vedi in ultimo la carta etica sottoscritta dagli Istruttori federali. Per i ragazzi e le famiglie siamo un modello sportivo e di vita. Nel rapporto con i cavalli e nel rapporto con le persone, con gli allievi.  Non dimentichiamolo mai !

E’ volendo mandare messaggio anche a  quelli – ormai pochi, in verità  – che continuano a soffrire la presenza di una Federazione e puntano il dito su costi e regole?
Da venti anni il Reining è in FISE: Non è un caso. E’ un percorso di crescita. Dentro la Federazione, c’è il presente di questo sport attraverso gli atleti, c’è il futuro che costruiamo ogni giorno nel rapporto tra istruttori e allievi. Dentro la Federazione c’è il riconoscimento – anche sociale, diciamolo – di una professione, la dignità di un lavoro che negli anni attraverso la formazione ti migliora come professionista e come persona.
Quando incontri un allievo per la prima volta, devi sentire prima di tutto l’orgoglio di far parte di una grande realtà internazionale e di portargli le certezze, la tradizione e tutti i  vantaggi di una grande famiglia equestre che sinceramente  sono molto più grandi  del modesto telaio di regole di una Federazione. Ed è così per tutti gli sport. Abbiate fiducia e proseguiamo questo cammino .

Ha parlato di WEG, è un momento di spigolo tra Reining e mondo FEI e ancora non vede la luce la location Reining per il 2022.
E’ un momento faticoso per tutti, non solo per il Reining. Sono saltate tante gare, si fa una certa fatica a far quadrare i conti a tutti i livelli. E’ certamente vero che la FEI è una grande organizzazione un po’ monolitica che fa fatica a plasmarsi al nuovo, ma va comunque trovata la strada di un dialogo che dà comunque una grande vetrina al Reining. In questo la Federazione sarà al vostro fianco, anche se è chiaro che buona parte della partita è giocata verso NRHA Usa. Ma tornando all’effetto vetrina, pensiamo alla  primissima vittoria per un europeo (Bernard Fonck) agli ultimi WEG del 2018 e ha quello che significato per tutto il movimento, per i tanti ragazzi e bambini che hanno seguito l’evento in tutto il mondo con gli occhi dello stupore e della passione. Il dialogo, seppure faticoso, è l’unica strada - e non crediate che gli spigoli ci sono solo per i Reiners…

Ma quando Marco Di Paola, si toglie la giacca da Presidente, ha ancora voglia e tempo di andare a cavallo ?
Chi è in questo  mondo da tempo lo sa bene. Alla base di tutte le persone impegnate nel settore equestre, c’è sempre la passione limpida e cristallina per il cavallo.
E anche per me è così. Vengo dal Salto Ostacoli, dalla partecipazione a diversi Campionati Italiani Assoluti, in anni – lo sottolineo con un certo orgoglio - in cui si partecipava e si correva in tutte e tre le discipline Olimpiche (salto, dressage e completo, ndr).
Ed ancora oggi, assieme alle mie figlie, partecipo a qualche gara. L’esperienza in sella ti aiuta. Diciamo che almeno fino ad un certo livello, si può rimanere abbastanza competitivi anche senza fare …troppo allenamento. Per quello, il tempo sicuramente non c’è più !

Poi, se devo dirtela tutta, la verità è che mi sono avvicinato molto all’horsemanship, alla magia e alla delicatezza del rapporto uomo-cavallo, ai quelle sfumature  che trascendono il gesto sportivo e che, dopo tanti anni di sella, io credo che si possano apprezzare e comprendere di più e nel modo giusto.

Ma il Presidente FISE su un Quarter da Reining, lo vedremo mai a Cremona?
E allora sei male informato (ride, ndr). Guarda che alle ultime premiazioni di Parareining sono salito su un Quarter della scuola di Alessandro Pavoni che aveva appena gareggiato. E’ stato un momento molto divertente, solo che quando mi hanno incitato ad andare a provare uno Sliding Stop mi sono irrigidito nella corsa e ho temuto davvero di prendere il volo!

A parte gli scherzi è stata una bellissima serata e grazie al lavoro di Alex Pavoni che ha raccolto in pieno l’impegno della Federazione, a Irha e alla sponsorizzazione di Elementa, abbiamo gettato le basi per il Parareining, basi  che speriamo siano raccolte da tutte le regioni.

Lo sport è sacrificio ma anche privilegio. Io credo che sia molto bello  restituire alla società un po’ della bellezza che prendiamo in prestito da questi splendidi animali, ogni volta che siamo in sella.

Una battuta sulla annunciata riforma dello Sport, prima imminente poi rimandata a settembre. Minaccia o opportunità?
Guarda, mi dispiace che l’attenzione (anche quella mediatica) si sia immediatamente spostata sulla durata dei mandati nelle federazioni sportive. Non è quello il punto, siamo seri. Ci sono invece elementi importanti che la Federazione  ha contribuito ad inserire nel testo in bozza. L’equitazione occupa ben tre pagine del testo, c’è il riconoscimento giuridico del cavallo atleta (una cosa epocale), ci sono importanti novità per le ASD, per gli operatori sportivi e quindi per tutte le professioni che ruotano intorno allo sport. Diciamo che a questo punto vigileremo a che la riforma incontri alcune delle attese di operatori ed appassionati e sia un buon telaio di regole in cui muoversi, lavorare e soprattutto fare sport a tutti i livelli, che è infine il nostro obiettivo finale.

Una battuta finale ?
Chiudo con una citazione. Credo fortemente nel lavoro di squadra. 
Come dicono alcuni saggi “da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano

infine, lasciami mandare un saluto a tutti i Reiners, alle associazioni regionali del Reining che sono già partite con i campionati secondo i Protocolli Fise-Coni. So bene che le vostre associazioni territoriali (che esistono solo nel Reining!) lavorano in squadra con i Comitati regionali Fise e trovano sponda in diversi progetti ogni anno.
Ma so anche che il Derby e il Prefuturity IRHA è ormai alle porte assieme alla Coppa delle Regioni (che nel mondo Fise è molto significativa perché porta lo spirito di squadra in uno sport fortemente individuale) e che grazie alla collaborazione rinnovata da Irha con Elementa, è in programma anche un Maturity di livello e un grande Futurity 3 e 4 anni  a chiusura della stagione.
E lì ci sarà magari un secondo giro su un Quarter?  
Va bene....mettiamola così, se la gente della Fise mi vorrà confermare la sua fiducia, tornerò a Cremona e stavolta, ve lo prometto, farò uno sliding stop convincente !