PASSIONE, COMPETENZA, CAVALLI E CAVALIERI AL
CENTRO
E vi racconto di quella volta che a
Cremona sono salito su un Quarter….
NEW 13/8 - TUTTI I CANDIDATI UFFICIALI
NEW 13/8 - TUTTI I CANDIDATI UFFICIALI
Marco Di Paola, avvocato romano d 52 anni, è il Presidente
nazionale FISE in carica eletto nel 2017. Da sempre appassionato cavaliere nel salto ostacoli, proprio in questi giorni ha ufficializzato la
sua ricandidatura alla guida della Federazione equestre. E' stato eletto dopo il mandato di Vittorio Orlandi (ora Presidente in Lombardia) e dopo la difficile parentesi della gestione commissariale di Ravà.
Per Di Paola, dopo avere risanato il Bilancio della Federazione, è ora tempo di tracciare gli obiettivi che caratterizzeranno il suo secondo mandato, se sarà confermato durante le prossime elezioni nazionali, valide per il quadriennio olimpico 2021/2024 e già convocate a Roma il 14 settembre prossimo
Per Di Paola, dopo avere risanato il Bilancio della Federazione, è ora tempo di tracciare gli obiettivi che caratterizzeranno il suo secondo mandato, se sarà confermato durante le prossime elezioni nazionali, valide per il quadriennio olimpico 2021/2024 e già convocate a Roma il 14 settembre prossimo
Ci fa piacere che tra le sue prime
uscite ufficiali sui media, abbia volentieri accettato di fare due chiacchiere con noi
Reiners da questo Blog, a testimonianza del rapporto ormai consolidato che il Reining ha da circa 20 anni dentro la Federazione.. Un ringraziamento va all’amico Stefano Serni che ci ha messo in
contatto e che da anni collabora con grande impegno con la Federazione su
diversi progetti ed è Vice Presidente del Comitato regionale toscano.
Presidente, partiamo da questo strano 2020, flagellato in
tutto il mondo dal Covid-19. Surante i mesi del Lock down si è passati
dall’equitazione “giocata” a puntare tutti i riflettori sul lavoro “politico” e
di mediazione della dirigenza sportiva. Sono stati mesi difficili, ma anche di
risultati importanti. E dopo tanta attesa, il 4 maggio siamo tornati in sella.
Lasciami dire che è stata prima di tutto una enorme tragedia che
purtroppo ha colpito duramente tante famiglie in tutto il mondo nel bene più
prezioso che è la salute, ma poi anche ovviamente sul piano economico e
sociale. Tutti noi abbiamo sentito il peso di questo 2020 che devo dire, in
parte ha trasformato anche la FISE. Ho sentito che
in questi mesi siamo stati percepiti meno come “Istituzione” e più come vera struttura di servizio agli associati. E sono stati mesi lunghissimi di attese, mediazioni, rapporti intensi con il Governo, ma anche di dialogo continuo con i tesserati e i Circoli, sempre più in difficoltà man mano che passavano le settimane di primavera.
in questi mesi siamo stati percepiti meno come “Istituzione” e più come vera struttura di servizio agli associati. E sono stati mesi lunghissimi di attese, mediazioni, rapporti intensi con il Governo, ma anche di dialogo continuo con i tesserati e i Circoli, sempre più in difficoltà man mano che passavano le settimane di primavera.
E’ vero, siamo tornati
in sella il 4 maggio – e poco dopo anche gli utenti della base e delle scuole –
ed è stato un bel risultato, sentirsi validato il percorso fatto sia sui rischi
del nostro sport (praticamente a zero) sia sull’inclusione di fatto da subito di tutti
gli agonisti nel permesso di tornare a praticare lo sport, seppure a porte chiuse.E poi finalmente da giugno siamo di nuovo in campo anche con i circuiti di gara, che è il tassello che mancava e che ha compresso per lunghi mesi la voglia di competere e di partecipare.
Dopo di che, è davvero cosa buona aver costruito un rapporto e un dialogo con le Istituzioni che penso ci
aiuterà molto in futuro e soprattutto credo che abbiamo creato un rinnovato
rapporto di fiducia e di vicinanza con i
nostri tesserati, non solo per le risorse
messe in campo, ma anche da un punto di vista mediatico (sono usciti
servizi in tutti i TG durante il lock down, ndr) per fare conoscere a tutti la
realtà equestre, dare visibilità a quelle che sono le necessità quotidiane dei
nostri cavalli e in definitiva alla passione sincera che anima tutte le persone
che ruotano intorno al nostro sport. Anzi, devo dirti che molti circoli mi dicono che alla
ripartenza, hanno avuto tante nuove persone che si sono avvicinate per la prima
volta alla sella. Cosa che in questo 2020, è un buon viatico.
Un primo mandato dedicato a mettere i conti in ordine dopo la
gestione commissariale, con due anni in avanzo di Bilancio . Ora è tempo di
costruire. Se sarà eletto, come vede il suo prossimo mandato e quali saranno
gli obiettivi su cui lavorerà la sua squadra?
Conti in ordine, prima
cosa. Ma vorrei anche ricordare alcune battaglie importanti tra le quali cito
le ultime tre: i trasporti (con
importanti semplificazioni per i privati e per i circoli, rispetto alle
proposte originarie del Ministero), l’esenzione dell’Iva sulle pensioni, la
dignità del cavallo-atleta che da quest’anno è definitivamente NON DPA.
Se sarò confermato, ho
intenzione di puntare su obiettivi molto chiari.
Prima di tutto
disegneremo una Federazione sempre più
snella e meno burocratica, grazie anche ai tanti servizi on line che stiamo
implementando. Penso a una maggiore accessibilità e semplificazione degli
adempimenti, cosa che libera le energie su altri fronti, quello sportivo per
gli atleti e quello organizzativo per la Federazione e i comitati regionali.
L’importanza dei
territori. In tempi in cui c’è una tendenza a centralizzare, io sto puntando
invece moltissimo sui Comitati regionali, su quella linfa che non può che arrivare dai territori,
su una maggiore autonomia nei budget e nella capacità di spesa. L’Italia è una
penisola lunga e con realtà molto diverse. Occorre customizzare alcuni servizi,
adattarsi alle singole realtà, anche in termini di costi. E in questo avrò
davvero bisogno di tutti i Presidenti dei Comitati regionali e di fare un
lavoro di squadra
Formazione e Scuole di
equitazione. Da tempo abbiamo acceso i riflettori sulla base e sulla crescita di allievi e
istruttori. Devo ringraziare la mia vice presidente Grazia Basano che in questi anni ha sviluppato un progetto
importante che guarda allo sviluppo dello sport e della buona equitazione in
tutta Italia. Ora vorrei avere una maggiore qualità nell’offerta formativa per
gli atleti, supportare tutti gli ufficiali di gara ad una crescita
professionale che per capirci, ci faccia alzare davvero l’asticella nel livello
e nella qualità di tutto il comparto, dalla scuola di base fino ai concorsi e
show internazionali.
Su questo telaio,
vorrei innestare anche un sistema di Patenti meno rigido, più
flessibile, più legato alle competenze raggiunte dai cavalieri e meno ai
“gradi” riportati nella patente, in linea con quanto succede in tutta Europa. E’
una flessibilità che mi chiedono gli stessi cavalieri, anche in relazione ai
risultati effettivi degli ultimi anni.
In questo, proprio il Reining è da anni un esempio e
spesso ci ha dato spunti per la direzione di marcia più corretta da
intraprendere. La flessibilità è la chiave per permettere ai cavalieri e agli agonisti di
concorrere al meglio per quello che hanno in quel momento e non in base a una
etichetta immutabile.
Nominiamo il Reining e in nostri appassionati drizzano subito
le orecchie. Come vede da Presidente
federale il nostro sport e su quali sfide saremo chiamati a misurarci.
Sono stato presente in
diversi Special, alle finali nazionali, a Veerona l'anno scorso e ho toccato con mano la qualità degli
eventi Reining e dell’organizzazione del suo complesso, mai improvvisata e
sempre all’altezza.
Da saltatore e appassionato di monta inglese, cosa le piace o la colpisce del Reining quando guarda una nostra gara?
Il Reining è l’altra
metà, insieme al Dressage, della esibizione in arena dell’addestramento di
un cavallo. Mi piace il controllo sui gesti, nell’apparente libertà del
cavallo tra le redini, mi piace la potenza dei gesti atletici in manovra. Mi
piace in definitiva il rapporto sottinteso di fiducia tra cavallo e cavaliere e
la horsemanship che sta dietro la costruzione di quel rapporto.
La nostra prima generazione di Reiners (compresi alcuni
amatissimi “Senatori” come li chiamo io) stanno entrando nella maturità. Anche
grazie a loro, sta ormai prendendo forma una seconda e terza generazione di
atleti. Su cosa dobbiamo puntare a suo avviso per il futuro?
Hai centrato il punto.
Nel Reining certamente si è consolidato un nucleo di atleti di talento, che
raccolgono ogni anno medaglie e applausi sulla scena internazionale. Pensiamo
al 5° posto assoluto ai WEG 2018, alle tante medaglie portate a casa dagli
Europei FEI Seniors e giovanili, ai tanti Special in tutta europa.
Onore e merito a chi
ha aperto la strada (allevatori e professionisti) sin dagli anni ottanta. La
sfida da raccogliere per il Reining è adesso quella di costruire un movimento robusto di base che tramandi
questo talento ai campioni di domani , ma che allo stesso tempo – lo capite
bene - sia anche abbastanza grande da garantire
un futuro professionale di interesse ad istruttori, allevatori, addetti
ai lavori. Questo è il prossimo step su cui dobbiamo puntare insieme per fare
crescere la disciplina. Non a caso, abbiamo aperto anche alle ASI per le gare e
l’attività di base in genere anche nel reining, per cercare di costruire
assieme all’Avviamento delle classi entry level accessibili alle famiglie e per
fare i primi passi nell’ambiente.
Ma questo è vero anche
per le discipline più storiche, come quelle olimpiche. Vedi, è chiaro che
l’equitazione a un certo livello richiede grandi investimenti, ma è sbagliato
rinchiudersi nel cerchio dorato di uno sport d’elite o peggio, farlo percepire
come tale.
Ma non è solo questo.
Lavorare sulla base, significa riconoscere che abbiamo anche una forte responsabilità
educativa: le famiglie devono percepire, respirare e trovare nel mondo equestre uno sport sano,
all’aria aperta, che tenga i ragazzi lontani dai tablet e dai social e gli
faccia scoprire una nuova passione, che sia uno sport accessibile a tanti almeno fino
a un certo livello e che ad accoglierli al circolo vicino a casa trovino istruttori
e formatori preparati, attenti, non improvvisati e di cui si possono fidare,
vedi in ultimo la carta etica sottoscritta dagli Istruttori federali. Per i ragazzi e le famiglie siamo un
modello sportivo e di vita. Nel rapporto con i cavalli e nel rapporto con le
persone, con gli allievi. Non dimentichiamolo mai !
E’ volendo mandare
messaggio anche a quelli – ormai pochi,
in verità – che continuano a soffrire la
presenza di una Federazione e puntano il dito su costi e regole?
Da venti anni il
Reining è in FISE: Non è un caso. E’ un percorso di crescita. Dentro la Federazione,
c’è il presente di questo sport attraverso gli atleti, c’è il futuro che
costruiamo ogni giorno nel rapporto tra istruttori e allievi. Dentro la Federazione
c’è il riconoscimento – anche sociale, diciamolo – di una professione, la
dignità di un lavoro che negli anni attraverso la formazione ti migliora come
professionista e come persona.
Quando incontri un
allievo per la prima volta, devi sentire prima di tutto l’orgoglio di far parte
di una grande realtà internazionale e di portargli le certezze, la tradizione e
tutti i vantaggi di una grande famiglia
equestre che sinceramente sono molto più
grandi del modesto telaio di regole
di una Federazione. Ed è così per tutti gli sport. Abbiate fiducia e proseguiamo questo cammino .
Ha parlato di WEG, è un momento di spigolo tra Reining e
mondo FEI e ancora non vede la luce la location Reining per il 2022.
E’ un momento faticoso
per tutti, non solo per il Reining. Sono saltate tante gare, si fa una certa
fatica a far quadrare i conti a tutti i livelli. E’ certamente vero che la FEI
è una grande organizzazione un po’ monolitica che fa fatica a plasmarsi al
nuovo, ma va comunque trovata la strada di un dialogo che dà comunque una
grande vetrina al Reining. In questo la Federazione sarà al vostro fianco,
anche se è chiaro che buona parte della partita è giocata verso NRHA Usa. Ma tornando
all’effetto vetrina, pensiamo alla
primissima vittoria per un europeo (Bernard Fonck) agli ultimi WEG del
2018 e ha quello che significato per tutto il movimento, per i tanti ragazzi e
bambini che hanno seguito l’evento in tutto il mondo con gli occhi dello
stupore e della passione. Il dialogo, seppure faticoso, è l’unica strada - e non
crediate che gli spigoli ci sono solo per i Reiners…
Ma quando Marco Di Paola, si toglie la giacca da Presidente,
ha ancora voglia e tempo di andare a cavallo ?
Chi è in questo mondo da tempo lo sa bene. Alla base di tutte
le persone impegnate nel settore equestre, c’è sempre la passione limpida e
cristallina per il cavallo.
E anche per me è così.
Vengo dal Salto Ostacoli, dalla partecipazione a diversi Campionati Italiani
Assoluti, in anni – lo sottolineo con un certo orgoglio - in cui si partecipava
e si correva in tutte e tre le discipline Olimpiche (salto, dressage e
completo, ndr).
Ed ancora
oggi, assieme alle mie figlie, partecipo a qualche gara. L’esperienza in sella ti
aiuta. Diciamo che almeno fino ad un
certo livello, si può rimanere abbastanza competitivi anche senza fare …troppo
allenamento. Per quello, il tempo sicuramente non c’è più !
Poi, se devo dirtela
tutta, la verità è che mi sono avvicinato molto all’horsemanship, alla magia e
alla delicatezza del rapporto uomo-cavallo, ai quelle sfumature che trascendono il gesto sportivo e che, dopo
tanti anni di sella, io credo che si possano apprezzare e comprendere di più e
nel modo giusto.
Ma il Presidente FISE su un Quarter da Reining, lo vedremo
mai a Cremona?
E allora sei male
informato (ride, ndr). Guarda che alle ultime premiazioni di Parareining sono
salito su un Quarter della scuola di Alessandro
Pavoni che aveva appena gareggiato. E’ stato un momento molto divertente,
solo che quando mi hanno incitato ad andare a provare uno Sliding Stop mi sono
irrigidito nella corsa e ho temuto davvero di prendere il volo!
A parte gli scherzi è
stata una bellissima serata e grazie al lavoro di Alex Pavoni che ha raccolto in
pieno l’impegno della Federazione, a Irha e alla sponsorizzazione di Elementa,
abbiamo gettato le basi per il Parareining, basi che speriamo siano raccolte da tutte le
regioni.
Lo sport è sacrificio
ma anche privilegio. Io credo che sia molto bello restituire alla società un po’ della bellezza che
prendiamo in prestito da questi splendidi animali, ogni volta che siamo in sella.
Una battuta sulla annunciata riforma dello Sport,
prima imminente poi rimandata a settembre. Minaccia o opportunità?
Guarda, mi dispiace
che l’attenzione (anche quella mediatica) si sia immediatamente spostata sulla
durata dei mandati nelle federazioni sportive. Non è quello il punto, siamo
seri. Ci sono invece elementi importanti che la Federazione ha contribuito ad inserire nel testo in
bozza. L’equitazione occupa ben tre pagine del testo, c’è il riconoscimento
giuridico del cavallo atleta (una cosa epocale), ci sono importanti novità per
le ASD, per gli operatori sportivi e quindi per tutte le professioni che
ruotano intorno allo sport. Diciamo che a questo punto vigileremo a che la
riforma incontri alcune delle attese di operatori ed appassionati e sia un buon
telaio di regole in cui muoversi, lavorare e soprattutto fare sport a tutti i
livelli, che è infine il nostro obiettivo finale.
Una battuta finale ?
Chiudo con una
citazione. Credo fortemente nel lavoro di squadra.
Come dicono alcuni saggi “da soli si va
più veloci, ma insieme si va più lontano”
infine, lasciami
mandare un saluto a tutti i Reiners, alle associazioni regionali del Reining
che sono già partite con i campionati secondo i Protocolli Fise-Coni. So bene
che le vostre associazioni territoriali (che esistono solo nel Reining!)
lavorano in squadra con i Comitati regionali Fise e trovano sponda in diversi
progetti ogni anno.
Ma so anche che il
Derby e il Prefuturity IRHA è ormai alle porte assieme alla Coppa delle Regioni
(che nel mondo Fise è molto significativa perché porta lo spirito di squadra in
uno sport fortemente individuale) e che grazie alla collaborazione rinnovata da
Irha con Elementa, è in programma anche un Maturity di livello e un grande
Futurity 3 e 4 anni a chiusura della
stagione.
Va bene....mettiamola così, se la gente della Fise mi vorrà confermare la sua fiducia, tornerò a Cremona e stavolta, ve lo prometto, farò uno sliding stop convincente !