14 mar 2019

DALE WILKINSON, DEDICATO AL PADRE DEL REINING MODERNO

Dale Wilkinson (8/1925*  3/2010+)
"GOD CREATED DALE...AND DALE CREATED REINING"
In questi giorni di marzo, ricorre il nono anniversario della morte di Dale Wilkinson.
Di lui si sono dette molte cose. 
Ma la frase  "Dio creò Dale...e Dale creò il Reining",  è certamente tra tutte la più bella (attribuita a Dick Pieper) per definire colui che è da tutti considerato il padre del Reining moderno.

La velocità controllata e crescente, la simmetria nei cerchi, le redini mantenute  lente, l'importanza dello step negli spin e gli sliding stop portati fluidi e morbidi, sono tra le  innovazioni nel definire lo standard nel Reining, in cui c'è l'impronta iniziale di Dale Wilkinson. E' lui l'uomo che negli anni della fondazione di Nrha (1966) ha traghettato il Reining (allora era una delle tante classi degli show Quarter) verso la disciplina a sè stante che tutti oggi conosciamo, dando un importante contributo proprio nella codifica delle singole manovre , cosa che ha permesso di passare da un giudizio complessivo "all'impronta" dei primi tempi, al giudizio per manovre singole nelle diverse parti che oggi compongono lo score card (manovra/penalità e così via)

Nato  e cresciuto in Ohio,  prima di trasferirsi nella sua maturità con la famiglia in Georgia, Dale acquistò il suo primo Quarter a 14 anni. Iniziò molto presto a lavorare da professionista contribuendo allo stesso tempo
alla fondazione della locale di Università di Findalay centrata  su un programma di formazione equestre che poi, molti anni dopo, gli tributò con tutti gli onori  un dottorato Honoris Causa, intitolandogli anche l'arena coperta del campus. Da cavaliere ha partecipato al primissimo Show nazionale di Reining del 1965 assieme a Bill Horn, una sorta di "evento zero"  precursore di quello che poi l'anno dopo fu il primo effettivo Futurity tenuto dalla neo-nata NRHA (correva anno 1966).

Dale Wilkinson vinse proprio quel primo Futurity a bordo di Pocorochie BO (foto) , titolo che tornò ad aggiudicarsi nel 1975, vincendo nel frattempo anche un Futurity di Cutting (1972). E' l'unico uomo ad avere vinto i due Big Futurities nelle diverse specialità, nonchè l'unico uomo ad essere Hall of Famer sia della Nrha (il primo nome ad esservi inserito) che della Ncha.
Inoltre la NRHA ha istituito un formale premio molto ambito  intitolato proprio a Dale Wilkinson 
Sotto la sua sella o il suo occhio attento di rider e breeder sono passati cavalli (tra cui il mitico Mr Gun Smoke avo di Katie Gun , mamma di Gunner, nonchè sire della madre del mitico Trashadeus) , cavalli che ancora oggi costituiscono la Foundation del nostro sport.

Negli anni 60, quando ancora non era definito un vero standard di bellezza e di stile, il Reining di Dale era già innovativo. Fluido e portato a redini lunghe, Dale come cavaliere sapeva rendere tutto facile e scorrevole, visto da fuori. I suoi cavalli di allora stoppavano "galleggiando sulla sabbia" come si usava al tempo. Tim Mc Quay lo ricorda con parole importanti "Sapeva più di tutti noi di qualsiasi argomento, sapeva come gestire questo business al 100%. Aveva sempre una parola gentile e certamente era il tipo di persona che quando apriva bocca per darti un consiglio, tu lo stavi a sentire". Lo stesso Shawn Flarida (foto) agli Show in anni recenti, attingeva spesso - non facendone mistero - ai consigli e alle opinioni dei due "grandi vecchi" Bill Horn (4 volte Futurity Champion e per 31 anni di fila sempre con un cavallo in finale) e appunto, Dale Wilkinson.

Semplice, alla mano, concreto, sempre in arena. Così il ricordo di molti Top Trainer di oggi che hanno iniziato la carriera mentre la sua era al tramonto. Certo lontano anni luce dal glamour di oggi. Aveva sempre la stalla piena di ottimi cavalli provenienti da ogni parte degli States. La sua reputazione era molto solida anche perchè era sicuramente un trainer e un horseman, ma non un venditore. Diceva sempre la verità, anche se scomoda, a proposito delle concrete possibilità dei cavalli che aveva in gestione.
Quando lavorava al ranch, la sua routine comprendeva sempre il rito del pranzo o della cena con la sua famiglia riunita,  con l'amata moglie Lucy e i suoi tre figli.

Oggi siamo molto lontani da quegli anni ruvidi e polverosi e come in tutti gli sport moderni, una certa dose di Glamour è arrivata anche nelle discipline equestri come il Reining. Nulla di male, è l'evoluzione naturale di uno sport , dove la celebrazione del grande Campione - sempre più simile a una rock star che a un semplice  sportivo - è parte integrante del rito officiato in arena, punto di osmosi verso quel pubblico tra le cui fila  di appassionati vocianti, si nasconde anche quel bimbetto, quel ragazzino con i calzoni corti e gli occhioni spalancati, che un giorno sarà Campione e verrà celebrato a sua volta.

Forse non molti dei ragazzi che stoppano e spinnano ai nostri giorni nelle tante arene di periferia in Italia e nel mondo, conoscono questa parte della storia.

Parliamo di tempi, andando ancora più indietro di Dale, in cui il Reining (nel gergo dei ranch dry work, lavoro a secco) era piuttosto il "divertimento della domenica" in cui i cowboys  dimostravano -senza l'incombenza del vitello tra i piedi-, l'agilità del proprio cavallo, chiamato a mimare appunto <a secco> i movimenti del  lavoro quotidiano in mandria.
O dei tempi in cui il Reining diventò una delle tante discipline inserite negli show della Associazione Quarter Horse, seppure giudicato secondo un metro complessivo lontano anni luce dagli score cards di oggi
O infine degli anni pionieristici in cui negli Usa si immaginò e poi si fondò nel 1966 la NRHA, una associazione di specialità dedicata completamente al Reining,
Più o meno in quegli anni cominciò a nascere la leggenda di Dale Wilkinson, di cui abbiamo provato a raccontarvi qualcosa di più.

D'altronde le persone sagge lo sanno: per capire dove stiamo andando, occorre sapere da dove veniamo.
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FONTI
 NRHA, AQHA, Equitando, Horse & Rider, Horsetalk, Pagina FB D.W.