L’impressione, almeno in queste gelide giornate di inizio anno, è quella
che il 2019 sia almeno a livello sportivo uno di quegli anni di “crinale” in cui le decisioni prese avranno poi
un effetto domino per diversi anni.
La NRHA a febbraio rinnoverà infatti il Board. Che però stavolta sarà chiamato subito a gestire alcune partite di forte impatto a livello internazionale. In questo, mi piace pensare che i cugini americani possono contare fortunatamente anche di qua dall'oceano su una realtà associativa che è molto cresciuta negli ultimi dieci anni nei numeri e nella credibilità arrivando a declinare un Consiglio Europeo che fra l'altro è a trazione italiana, guidato proprio dal nostro Presidente Roberto Cuoghi.
Il nuovo Board USA raccoglierà sul mercato
americano anni di presenze stabili in termini di tesserati e di cavalli
iscritti, ma senza che si siano registrati incrementi significativi. Lo stesso mondo Quarter
soffre d’altronde di un tendenziale decremento nel numero totale di esemplari e
puledri nati e questo è in particolare vero proprio per il mercato interno Usa
da circa dieci anni.
E’ questo il clima in cui si va a delineare la prossima
stagione di <policy> NRHA, che anche alla luce della stabilità (ma non della crescita) di questi ultimi anni imboccherà una direzione probabilmente diversa. E il dilemma sarà capire se la risposta giusta è quella di una maggiore
apertura/rilancio delle politiche di sviluppo o piuttosto quella di "tirare le
reti" e consolidare l’esistente. Perchè infine tutto è politica (nel senso nobile del termine), anche nello sport. E sono almeno tre le questioni da analizzare che in qualche
modo ci riguardano e su cui confidiamo sia nella capacità di Vision americana che nella "spalla" saggia dei partners europei.
LA VETRINA MONDIALE
FEI HA BISOGNO DELLA NRHA. MAANCHE VICEVERSA
La recente disputa tra Nrha Usa e Fei – con la Fei decisa a
mantenere in ogni caso il Reining negli Eventi internazionali – non è a mio
avviso solo figlia di un problema di insofferenza verso i controlli veterinari
e il mondo dei 7Yrs and Up (come pure si è scritto) , ma è figlio di un approccio culturale diverso da
quello europeo:insomma, prestigio VS business.
Il Reining però - al contrario
del Football americano , delle Nascar o di altri sport rimasti nel tempo tipicamente“americani” - sta diventando magicamente uno sport sempre più planetario tanto che la FEI dal
2001 lo ha voluto nel salotto buono dell’equitazione mondiale. Io credo che lo
stesso Dale Wilkinson negli anni 60 non
avrebbe mai immaginato un successo così clamoroso per una disciplina che
riprende la tradizione più intima del western style.
E allora ve la faccio breve. A mio avviso i controlli Vet,
gli show dedicati e tutto il resto sono solo dettagli. Occorre decidere piuttosto
se nella vita sia solo questione di Business. E a mio avviso la risposta è semplicemente "NO!".
Alla fine di tutto, quando calerà il sipario sulla
nostra generazione, conterà più il segno che lasceremo a chi verrà dopo di noi del conto in banca. E’ meglio scrivere una pagina di storia, che un
bell’assegno bancario. Almeno nello sport, è così.
D’altronde, anche se il Cachet non è per nulla elevato, i
tennisti partecipano alla Coppa Davis così come i calciatori i Mondiali FIFA: Questo
proprio perché lo sport NON è solo questione di soldi (anche se sembra strano
dirlo) ma è prima di tutto prestigio e suggestione. E’ il sogno "olimpico" in senso lato quello
che accompagna la storia della nostra vita che in qualche modo – se ci
pensate bene - è scandita anche ogni quattro anni dalle gesta epiche degli sportivi, novelli
gladiatori.
Spazio per ricominciare la negoziazione con FEI c’è ne è. L’auspicio
è che il nuovo Board Nrha faccia di tutto per stare a pieno titolo in questi
eventi , anche se vi si vince solo una medaglia d’Oro o poco più. Si vince
infatti (solo) un posto nella Storia sportiva del pianeta. E scusate se è poco.
TESSERAMENTO:
NRHA CHIAMA MONDO, MA IL MONDO CHIAMA LA NRHA
In uno sport nato dagli Americani, tutta la partita estera è
gestita attraverso Associazioni nazionali “Affiliates” a cui i soci nazionali
pagano una quota annuale. La stessa NRHA, pur definendosi il “Worldwide
governing body del reining” è nei fatti una National Association. Tutti riconosciamo
la primogenitura americana in questo sport (ne usiamo d'altra parte regolamenti e giudici) ma
forse è arrivato il momento di sistemare un po’ il modello organizzativo
mondiale, vista la crescita di questa disciplina in (quasi) ogni angolo del
globo.
Se è vero che la NRHA ha una situazione di relativa stabilità nel numero dei tesserati in Usa, è vero anche che in alcune nazioni Euriopee - e in particolare in Italia - c'è un grosso bacino di utenti che non hanno in tasca la tessera Nrha, ma solo quella nazionale. Questa riflessione nata in seno al Board Usa è per carità del tutto
legittima. Da tempo infatti gli Usa chiedono un salto di “quantità”
negli Show targati Nrha e in particolare degli Show cosiddetti "regionali". Adducendo anche una considerazione collaterale, relativa al fatto che gli Added distribuiti "al di fuori" dalla cornice Nrha non contribuiscono al ranking degli atleti nè al loro LTE. Vero.
Il futuro immaginato da Nrha è quello in cui praticamente tutti o quasi gli Show nazionali e regionali siano Nrha approved e per spingere tutti in questa direzione è stato introdotto nel regolamento anche un preciso limite sugli Added distribuiti e l'obbligo di essere Nrha approved, tassello formale che spinge con forza in questa direzione.
Questo tema a mio avviso non va contrastato, ma governato. Seppur legittima l'aspettativa americana, è chiaro che introdurre in alcuni Paesi all’improvviso un terzo
tesseramento ( da noi Irha, Fise, Nrha) sarebbe vissuto molto male dalla base associativa.
E’ una partita delicata su cui l’intero Board europeo sta
lavorando da tempo assieme ad Nrha, anche nel recente vertice tenuto in Spagna
nei giorni scorsi e sapendo che il Direttivo Usa ormai in scadenza (in febbraio
ci saranno le elezioni) non ha l’autorità
per prendere decisioni oltre l’ordinaria amministrazione.
L’auspicio è che ci si prenda tempo per un anno ulteriore di “polmone”
in attesa che i Board trovino una soluzione ecumenica che soddisfi (economicamente) le
legittime aspettative della casa madre, senza demolire le fondamenta del
movimento Reining che in gran parte (il 90% è fatto da onesti pedalatori che
animano ogni anno le arene di periferia e non il magico mondo degli Special). Ci stanno lavorando in molti, anche nel Board Irha. E confidiamo si trovi una soluzione.
Il punto di atterraggio, chiaro e limpido, è tuttavia uno: arrivare a una Tessera NRHA World
. Una unica tessera mondiale (magari con Competition Licences mantenute per
Nazione) a prezzo ovviamente MAGGIORATO
dell’attuale tessera Irha e che in quota
vada agli Usa e alla nazione di appartenenza. Anche se altre nazioni Europee non sentono il
problema come in Italia perché nascono già con un flusso iniziale di tesserati Nrha,
è vero che l’Italia dagli anni ottanta ha contribuito in modo determinante alla
diffusione continentale di questo sport e merita quindi maggiore attenzione.
Un anno
in più di "sospensione" per trovare la strada giusta, non sembra essere un macigno
insormontabile, soprattutto nell'imminenza dell'avvio della stagione sportiva.
FUTURITY: BIG SHOW, BIG QUESTIONS
Il Futurity IRHA 2018 è stato un successo storico. 30% in più
dei cavalli, Sold Out di visitatori e aree commerciali. Mai vista tanta gente
nei corridoi come a Dicembre 2018. Se è vero che gli atleti americani a Cremona
non si sono visti è vero allo stesso modo che l’indotto di Oklahoma ha molto
sofferto la mancanza delle presenze italiane (ed europee). Sugli spalti, alle
aste, nei ranch delle grandi pianure americane. Insomma, una riflessione va
fatta sulla sovrapposizione dei due eventi.
Succede infatti che ad Oklahoma nel 2019 il Barrel si
sposterà dalla Fiera, lasciando così libera la settimana centrale di Dicembre,
una opzione appetitosa per spostare in
avanti il Futurity NRHA. Da questa parte dell’oceano, Il successo di Cremona 2018, induce però
quantomeno la Dirigenza a fare una riflessione in sede di Assemblea dei Soci,
sul fatto di reiterare la stessa data anche l’anno prossimo. In questo balletto tattico, non è quindi un
caso se le due date dei Big Futurity NON siano ancora uscite e probabilmente si
sapranno solo dopo le date delle due Assemblee (italiana ed americana) di febbraio che per un caso del tutto fortuito coincidono anche come
settimana (8 febbraio in Usa, 9 Febbraio in Italia !) Anche in questo caso, il dialogo sarà importante. E senza
dubbio occorrerà riflettere e trovare la geometria e l’alchimia giusta per far
si che per tutti quello del Futurity sia un gioco a somma positiva. Nei numeri e nell'economia complessiva dell'indotto. "Radio scuderia" ipotizza per ora il Futurity Italiano nella prima settimana di Dicembre e quello USA a scavalco con le finali nella seconda settimana di Dicembre. Una soluzione che permetterebbe agli appassionati europei (seppure un pò di corsa) di partecipare almeno come spettatori /operatori ad entrambi gli eventi. La prognosi sarà comunque sciolta in sede di Assemblea Irha
Chiunque abbia a cuore il futuro del Reining e conosca l'ambiente da un pò di tempo, conosce anche l'importanza strategica di questi temi. E speriamo quindi che anche un modesto articolo come questo possa contribuire in qualche modo a prendere per il futuro decisioni sagge e di lungo respiro. Per il bene comune e per il bene del nostro amatissimo Sport.