21 gen 2019

REINING: RIFLESSIONI PER IL 2019

L’impressione, almeno in queste gelide giornate di inizio anno,  è quella che il 2019 sia almeno a livello sportivo uno di quegli anni di “crinale” in cui le decisioni prese avranno poi un effetto domino per diversi anni. 

La NRHA a febbraio rinnoverà infatti il Board. Che però stavolta sarà chiamato subito a gestire alcune partite di forte impatto a livello internazionale. In questo, mi piace pensare che i cugini americani possono  contare fortunatamente anche di qua dall'oceano su una realtà associativa che è molto cresciuta negli ultimi dieci anni nei numeri e nella credibilità arrivando a declinare un Consiglio Europeo che fra l'altro è a trazione italiana, guidato proprio dal nostro Presidente Roberto Cuoghi.

Il nuovo Board USA raccoglierà sul mercato americano anni di presenze stabili in termini di tesserati e di cavalli iscritti, ma senza che si siano registrati incrementi significativi. Lo stesso mondo Quarter soffre d’altronde di un tendenziale decremento nel numero totale di esemplari e puledri nati e questo è in particolare vero proprio per il mercato interno Usa da circa dieci anni.

E’ questo il clima in cui si va a delineare la prossima stagione di <policy> NRHA, che anche alla luce della stabilità (ma non della crescita) di questi ultimi anni imboccherà una direzione probabilmente diversa. E il dilemma sarà  capire se la risposta giusta è quella di una maggiore apertura/rilancio delle politiche di sviluppo o piuttosto quella di "tirare le reti" e consolidare l’esistente. Perchè infine tutto è politica (nel senso nobile del termine), anche nello sport. E sono almeno tre le questioni da analizzare che in qualche modo ci riguardano e su cui confidiamo sia nella capacità di Vision americana che nella "spalla" saggia dei partners europei.

LA VETRINA MONDIALE FEI HA BISOGNO DELLA NRHA. MAANCHE VICEVERSA
La recente disputa tra Nrha Usa e Fei – con la Fei decisa a mantenere in ogni caso il Reining negli Eventi internazionali – non è a mio avviso solo figlia di un problema di insofferenza verso i controlli veterinari e il mondo dei 7Yrs and Up (come pure si è scritto) , ma è figlio di un approccio culturale diverso da quello europeo:insomma,  prestigio VS business.
Il Reining  però - al contrario del Football americano , delle Nascar o di altri sport rimasti nel tempo tipicamente“americani” - sta diventando magicamente uno sport sempre più planetario tanto che la FEI dal 2001 lo ha voluto nel salotto buono dell’equitazione mondiale. Io credo che lo stesso Dale Wilkinson negli anni 60 non avrebbe mai immaginato un successo così clamoroso per una disciplina che riprende la tradizione più intima del western style.

E allora ve la faccio breve. A mio avviso i controlli Vet, gli show dedicati e tutto il resto sono solo dettagli. Occorre decidere piuttosto se nella vita sia solo questione di Business. E a mio avviso la risposta è semplicemente "NO!".
Alla fine di tutto, quando calerà il sipario sulla nostra generazione, conterà più il segno che lasceremo a chi verrà dopo di noi del conto in banca. E’ meglio scrivere una pagina di storia, che un bell’assegno bancario. Almeno nello sport, è così. 

D’altronde, anche se il Cachet non è per nulla elevato, i tennisti partecipano alla Coppa Davis così come i calciatori i Mondiali FIFA: Questo proprio perché lo sport NON è solo questione di soldi (anche se sembra strano dirlo) ma è prima di tutto prestigio e suggestione. E’ il sogno "olimpico" in senso lato  quello che accompagna la storia della nostra vita che in qualche modo – se ci pensate bene  - è scandita anche ogni quattro anni dalle gesta epiche degli sportivi, novelli gladiatori.

Spazio per ricominciare la negoziazione con FEI c’è ne è. L’auspicio è che il nuovo Board Nrha faccia di tutto per stare a pieno titolo in questi eventi , anche se vi si vince solo una medaglia d’Oro o poco più. Si vince infatti (solo) un posto nella Storia sportiva del pianeta. E scusate se è poco.

TESSERAMENTO: NRHA CHIAMA MONDO, MA IL MONDO CHIAMA LA NRHA
In uno sport nato dagli Americani, tutta la partita estera è gestita attraverso Associazioni nazionali “Affiliates” a cui i soci nazionali pagano una quota annuale. La stessa NRHA, pur definendosi il “Worldwide governing body del reining” è nei fatti una National Association. Tutti riconosciamo la primogenitura americana in questo sport (ne usiamo d'altra parte  regolamenti e giudici) ma forse è arrivato il momento di sistemare un po’ il modello organizzativo mondiale, vista la crescita di questa disciplina in (quasi) ogni angolo del globo.

Se è vero che la NRHA ha una situazione di relativa stabilità nel numero dei tesserati in Usa, è vero anche che in alcune nazioni Euriopee - e in particolare in Italia - c'è un grosso bacino di utenti che non hanno in tasca la tessera Nrha, ma solo quella nazionale.  Questa riflessione nata in seno al Board Usa è per carità del tutto legittima. Da tempo infatti gli Usa chiedono un salto di “quantità” negli Show targati Nrha e in particolare degli Show cosiddetti "regionali". Adducendo anche una considerazione collaterale, relativa al fatto che gli Added distribuiti "al di fuori" dalla cornice Nrha non contribuiscono al ranking degli atleti nè al loro LTE. Vero.
Il futuro immaginato da Nrha è quello in cui praticamente tutti o quasi gli Show nazionali e regionali siano Nrha approved e per spingere tutti in questa direzione è stato introdotto nel regolamento anche un preciso limite sugli Added distribuiti e l'obbligo di essere Nrha approved, tassello formale che spinge con forza in questa direzione.
Questo tema a mio avviso non va contrastato, ma governato. Seppur legittima l'aspettativa americana, è chiaro che   introdurre in alcuni Paesi all’improvviso un terzo tesseramento ( da noi Irha, Fise, Nrha) sarebbe vissuto molto male dalla base associativa.

E’ una partita delicata su cui l’intero Board europeo sta lavorando da tempo assieme ad Nrha, anche nel recente vertice tenuto in Spagna nei giorni scorsi e sapendo che il Direttivo Usa ormai in scadenza (in febbraio ci saranno  le elezioni) non ha l’autorità per prendere decisioni oltre l’ordinaria amministrazione.

L’auspicio è che ci si prenda tempo per un anno ulteriore di “polmone” in attesa che i Board trovino una soluzione ecumenica che soddisfi (economicamente) le legittime aspettative della casa madre, senza demolire le fondamenta del movimento Reining che in gran parte (il 90% è fatto da onesti pedalatori che animano ogni anno le arene di periferia e non il magico mondo degli Special). Ci stanno lavorando in molti, anche nel Board Irha. E confidiamo si trovi una soluzione.

Il punto di atterraggio, chiaro e limpido, è tuttavia uno: arrivare a una Tessera NRHA World . Una unica tessera mondiale (magari con Competition Licences mantenute per Nazione) a prezzo ovviamente MAGGIORATO dell’attuale tessera Irha e  che in quota vada agli Usa e alla nazione di appartenenza.  Anche se altre nazioni Europee non sentono il problema come in Italia perché nascono già con un flusso iniziale di tesserati Nrha, è vero che l’Italia dagli anni ottanta ha contribuito in modo determinante alla diffusione continentale di questo sport  e merita quindi maggiore attenzione.

 Un anno in più di "sospensione" per trovare la strada giusta, non sembra essere un macigno insormontabile, soprattutto nell'imminenza dell'avvio della stagione sportiva.

FUTURITY: BIG SHOW, BIG QUESTIONS 
Il Futurity IRHA 2018 è stato un successo storico. 30% in più dei cavalli, Sold Out di visitatori e aree commerciali. Mai vista tanta gente nei corridoi come a Dicembre 2018. Se è vero che gli atleti americani a Cremona non si sono visti è vero allo stesso modo che l’indotto di Oklahoma ha molto sofferto la mancanza delle presenze italiane (ed europee). Sugli spalti, alle aste, nei ranch delle grandi pianure americane. Insomma, una riflessione va fatta sulla sovrapposizione dei due eventi.
Succede infatti che ad Oklahoma nel 2019 il Barrel si sposterà dalla Fiera, lasciando così libera la settimana centrale di Dicembre, una opzione appetitosa  per spostare in avanti il Futurity NRHA. Da questa parte dell’oceano,  Il successo di Cremona 2018, induce però quantomeno la Dirigenza a fare una riflessione in sede di Assemblea dei Soci, sul fatto di reiterare la stessa data anche l’anno prossimo.  In questo balletto tattico, non è quindi un caso se le due date dei Big Futurity NON siano ancora uscite e probabilmente si sapranno solo dopo le date delle due Assemblee (italiana ed americana) di  febbraio che per un caso del tutto fortuito coincidono anche come settimana (8 febbraio in Usa, 9 Febbraio in Italia !) Anche in questo caso, il dialogo sarà importante. E senza dubbio occorrerà riflettere e trovare la geometria e l’alchimia giusta per far si che per tutti quello del Futurity sia un gioco a somma positiva. Nei numeri e nell'economia complessiva dell'indotto. "Radio scuderia" ipotizza per ora il Futurity Italiano nella prima settimana di Dicembre e quello USA a scavalco con le finali nella seconda settimana di Dicembre. Una soluzione che permetterebbe agli appassionati europei (seppure un pò di corsa) di partecipare almeno come spettatori /operatori ad entrambi gli eventi. La prognosi sarà comunque sciolta in sede di Assemblea Irha

Chiunque abbia a cuore il futuro del Reining e conosca l'ambiente da un pò di tempo, conosce anche l'importanza strategica di questi temi. E speriamo quindi che anche un modesto articolo come questo possa contribuire in qualche modo a prendere per il futuro decisioni sagge e di lungo respiro. Per il bene comune e per il bene del nostro amatissimo Sport.