17 ott 2018

TRASPORTI AEREi? AI CAVALLI CI PENSA GLOBAL EQUINE (USA)

DUE ITALIANI, MATTEO RONDANINA E RUGGERO MUSACCI  RILEVANO IN USA IL BUSINESS DI SERGIO ELIA, ALL'INSEGNA DELLA CONTINUITA' 
E Matteo ci racconta “..quella volta che portai un mulo in Irlanda…”


<<Per molti anni Sergio Elia, allevatore  di stanza negli States da qualche decennio, è stato per tutti  “il signore dei cieli”, il riferimento concreto per chiunque volesse trasportare un Quarter verso l’Italia o comunque in Europa.

Di recente, Sergio Elia ha deciso di concentrarsi di più sul suo allevamento e da circa un anno ha lasciato le redini della sua attività di organizzazione del trasporto aereo, a un ragazzo italiano che per molti anni ha collaborato con lui.
Stiamo parlando di Matteo Rondanina, imprenditore ligure che ha  a sua volta un ranch in Texas e che ha coinvolto nel business anche un altro ragazzo emiliano che è  ormai da molti anni in Usa: Ruggero Musacci.

Rondanina in Italia ha gareggiato per molti anni tra i Non Pro vincendo anche un Futurity Non Pro e soprattutto Reserve Champion ad un Futurity Nrha ad  Oklahoma nei livelli 2/3. Un buon pedigree, con tanto lavoro e passione nella sua scuderia in Liguria. Dopo di che , dopo alcuni carotaggi, arriva il salto in Texas, l’acquisto di un ranch nella zona di Whitesboro, un anno di lavoro come Assistant da Brian Bell, dopo di che Matteo si è messo in proprio, con buona soddisfazione dei clienti che sono di stanza presso il suo ranch “Da Brian ho imparato molto, ma alla fine era diventato difficile conciliare l’attività quasi in catena di montaggio come assistant, con la gestione dei trasporti aerei, che devono essere seguiti step by step”.

In estate ci eravamo incuriositi rispetto all’imponente ponte aereo che ha coinvolto centinaia di cavalli in volo verso i WEG e così abbiamo deciso di fare due chiacchiere con Matteo sulla sua attività di trasporto aereo che non a caso si chiama GLOBAL EQUINE. E Matteo ci racconta:
<< E’ stato un piacere raccogliere il testimone da un amico come Sergio. Di fatto l’attività è già perfettamente avviata da molti anni e chiunque abbia avuto necessità di fare un trasporto verso l’Europa ci conosce bene. Sono contento di avere imbarcato un amico come Ruggero Musacci in questa avventura. Lui ha montato per anni da Tim McQuay anche se adesso per quanto riguarda i cavalli, preferisce dedicarsi di più all’allevamento.

Anche se tu lo dai ormai per scontato, di fatto  anche solo pensare a cavalli che volano sopra l’oceano fa sempre effetto. Spiegaci qualche cosa in più di questa attivita’ e come funziona.
La maggior parte del lavoro che facciamo con i  Quarter da performance, come è ovvio, viaggia sulla direttrice Usa-Europa. E noi cerchiamo di assicurare a tutti un  servizio “chiavi in mano” che inizia
se necessario presso il ranch dove è stato concluso l’acquisto, cura le fasi di  imbarco del cavallo presso lo  scalo di Houston (Texas) e termina all’aeroporto di destinazione che da un po’ di tempo è quello di Città del Lussemburgo dove ora atterrano i nostri cargo. 
Quanto dura realmente e soprattutto come affrontate il tema della “quarantena”?
Tutti i cavalli che lasciano gli USA per una destinazione estera devono fare un periodo di 31 giorni di quarantena. Presso il mio ranch
assicuro un’area specifica sotto controllo veterinario, dove i cavalli soggiornano prima dell’imbarco e dove si fanno i periodici controlli Vet a cura delle autorità locali.
Tuttavia 31 giorni possono essere molti. Come gestite questa lunga fase prima dell’imbarco, soprattutto se pensiamo a un cavallo sportivo adulto?
Su questo punto, ogni cliente ha la sua richiesta specifica. Possiamo mettere il cavallo in paddock giornalmente, lavorarlo alla longia, tenerlo galoppato in arena, fare insomma in modo che la quarantena non significhi una perdita di condizione fisica. Dò inoltre molta attenzione alla alimentazione, soprattutto nei giorni immediatamente precedenti alla partenza, dove se necessario interveniamo con integratori ed elettroliti, in base anche alla stagione. Ovvio che se si parte in agosto, bisogna tenere conto delle ondate di calore sia qui da noi che allo scalo di arrivo.
Raccontaci però in dettaglio cosa succede all’imbarco e come si svolge il viaggio fino a destinazione.
Noi ovviamente a monte cerchiamo ogni volta di razionalizzare le partenze anche per mantenere calmierate le tariffe. Quando arriva il giorno stabilito, i cavalli viaggiano su gomma fino in Aeroporto a Houston  dove in una area apposita sostano e subiscono l’ultimo check veterinario ed amministrativo.
A questo punto vengono caricati in strutture modulari molto simili a un Trailer. Sono caricati diritti – proprio  come in un trailer da due – anche se le paratie presenti sono modulabili in modo che possano viaggiare due cavalli o anche tre, se parliamo di puledri più piccoli o fattrice con puledro-. I cavalli, per capirci,  vengono alloggiati dentro queste strutture mentre sono a  terra, non dentro l’aereo.
Solo a questo punto il container con i cavalli già dentro, vengono  caricati nella stiva del cargo e allineati con altri moduli simili. C’è sempre un groom che viaggia con i cavalli; ha un posto a sedere in cabina, ma ogni ora scende in stiva a controllare i cavalli. Il groom ha con sè anche tutti i farmaci di primo soccorso per intervenire alla bisogna. E devo dirti che io stesso ancora adesso faccio personalmente qualche viaggio e magari, con l'occasione faccio un salto a casa nella mia Liguria
Ma un cavallo risente del viaggio aereo? Ognuno su questo punto ha un pensiero diverso.
Ma sai, il volo Houston-Luxemburgo alla fine dura 9 ore. Tanto quanto una trasferta in camion dall’Italia verso Kreuth, ad esempio. Però considera questo: in aereo i cavalli hanno per tutto il tempo l’aria condizionata, bevono e hanno sempre fieno a disposizione e soprattutto non c’è mai nessuna frenata brusca o cambio di direzione. Ti assicuro che il viaggio in aereo non è stressante per i cavalli e certamente lo è meno di un lungo viaggio in camion.
E una volta giunti in aeroporto ?
In Lussemburgo dentro la zona aeroportuale c’è una area specifica di stallaggio dove i cavalli vengono fatti risposare in box. Diciamo che normalmente il giorno seguente arrivano i Truck a caricarli . In Europa, ovviamente abbiamo una rete di collaboratori  che, su richiesta del cliente, assicurano anche  "l'ultimo miglio" fino alla scuderia di destinazione finale.
Dopo un viaggio del genere è necessario un periodo di riposo per i cavalli?
Se parliamo di cavalli sportivi e non di puledri, premesso che ognuno somatizza il viaggio a suo modo, ormai è cosa rara dover dare un riposo prolungato. Dopo due o tre giorni si può riprendere un lavoro leggero in arena senza nessun problema, soprattutto se durante la quarantena in Usa abbiamo tenuto il cavallo mosso, in accordo con il proprietario. E’ solo una questione di Jet leg anche per loro. Sta al buon senso del nuovo proprietario capire il momento giusto per ricominciare, ma stiamo parlando al massimo di qualche giorno.  Se pensi ai cavalli arrivati qui negli Usa per i WEG, la loro routine di lavoro è ricominciata molto presto dopo l’atterraggio. Sono arrivati tutti nella prima settimana di  settembre e la gara a squadre era il 12 del mese.
Ma per i cavalli impegnati negli Eventi FEI non è invece necessaria la quarantena?
No, perché nel caso di semplice transito con rientro in patria in ragione di un evento sportivo, i cavalli svolgono già a casa una serie di controlli. Quando sono qui rimangono isolati per tutto il soggiorno in aree apposite sotto strettissimo controllo Vet durante tutto l’evento e infine rientrano in patria. La quarantena, di fatto, non viene fatta in caso di partecipazione ad eventi sportivi o meglio si limita a pochi giorni per i necessari controlli di rito.
La leggenda metropolitana vuole che invece, il viaggio in senso contrario  dall’Europa agli Usa sia molto più costoso. E’ vero ?
Eh, si  In questo caso, non è affatto leggenda, ma dura realtà. Negli Usa hanno norme molto rigide sull’importazione ed inoltre tariffe collaterali altissime se si parla di  stalloni o fattrici. Per loro è  una questione di evitare malattie sessualmente trasmissibili o la contaminazione con virus non autoctoni. Per fartela breve le tariffe verso gli Usa possono essere doppie, ma in alcuni casi addirittura triple rispetto al viaggio opposto.
Ma voi applicate una tariffa standard ai trasporti ?
Senza parlare di cifre, noi abbiamo una tariffa standard che comprende oltre al viaggio anche la permanenza durante la quarantena presso il mio ranch e copre fino allo sbarco in Lussemburgo. A questa tariffa in alcuni casi occorre aggiungere delle extra fee  per  pagare alcune spese amministrative oppure altri costi legati alle richieste del singolo cliente(ad esempio,  il prelievo del cavallo dal ranch di acquisto).
Vi occupate solo di Quarter Horses?
Certo che no. Chiaro che tu segui le vicende legate ai Reiners, ma noi trasportiamo un po’ di tutto. Non solo cavalli da gara, ma anche cavalli da ranch, persino qualche mustang, davvero un po’ di tutto.
A questo punto ti chiedo un aneddoto che ti è rimasto particolarmente impresso.
Beh, certamente potrei raccontarti della storia d’amore tra una ragazza irlandese e un cowboy americano. Lei si trova in vacanza nel Gran Canyon, lui che in quei posti fa la guida a cavallo per turisti. Insomma per fartela breve, durante il trekking è scoccato l’amore e sono andati a sposarsi in Irlanda dove hanno pure deciso di andare a vivere.
E che c’entri tu con la simpatica coppietta equestre?
Beh, tu non ci crederai ma il cowboy ha voluto portare con sé anche il suo fido mulo da trekking. Un mulo super addestrato con cui aveva pubblicato delle foto in posti dove io, per capirci,  non sarei nemmeno salito a piedi.  Il tizio arriva da me e dice “Ehi devo portare il mio mulo in Irlanda” . Okay, dico io! Imbarchiamo il suo <dannato> mulo e partiamo per l’Europa. Il tizio ovviamente deve viaggiare separatamente dal suo animale, ma quando arriva in aeroporto per prima cosa si fionda sotto al cargo dove scarichiamo il suo mulo; tu non ci crederai ma ha fatto delle scene d’amore che nemmeno  se fosse andato in guerra e non avesse visto la moglie per tre anni. Baci, abbracci a non finire, scene da film. Io non so come sia andata a finire con la ragazza irlandese, ma se mai litigheranno, lo saprò all'istante perché mi chiederà sicuramente di riportare il mulo al Grand Canyon !

Se l’amore supera ogni confine, la Global Equine mette comunque  le ali alla vostra passione. Quindi, se il vostro prossimo obiettivo è comprare un buon cavallo/puledro negli Usa per gareggiare poi nella vecchia Europa, allora è d’obbligo una chiamata a questi ragazzi. E ovviamente, ora e sempre Fly Safe !

CONTATTI  GLOBAL EQUINE (vedi anche contatti FB)
MATTEO RONDANINA  +1 9407363652
RUGGERO MUSACCI     +19403685591

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