Quando si parla
di Reining e in generale di equitazione americana, Al Dunning è uno dei più
noti Horsemen, intesi come uomini di cavalli, lungo una vita intera. Horseman a tutto tondo, non solo Trainer più o meno alla moda. Autore nelle scorse decadi di alcuni saggi che rimangono “pietre miliari” del Reining ben prima dell’avvento del DVD e di You Tube, Al Dunning conosce certamente i
cavalli e nello specifico, conosce bene i cavalli da Reining. Troverete in questo articolo
magari un sapore un pò “retrò”, ma credo anche qualche utile considerazione che
non sempre si riesce a cogliere....guardando un Video. Buona lettura !
Come valutare al meglio il potenziale
del vostro cavallo da Reining in 4 Mosse: Breeding, Conformazione, Capacità, “Cuore”.
La parola va a Al Dunning, intervistato da J.Thorson per myhorse.com
AL DUNNING: << Ma il mio cavallo avrà del potenziale nel Reining? Sento questa domanda moltissime volte all’anno dai clienti che portano presso il mio centro cavalli per
valutare un possibile percorso di training. (CLICCA QUI SOTTO PER LEGGERE TUTTO)
Dopo 30 anni di esperienza, penso
di poter dire a un proprietario quando un cavallo ha un potenziale sufficiente a giustificare un investimento in un Training professionale. Ma a volte devo
invece rispondere che i loro cavalli forse andrebbero meglio indirizzati verso
altre discipline. Penso che sia una buona cosa per tutti i lettori avere
qualche strumento di base in più e andrò a discutere quattro “parole chiave”
che io personalmente devo considerare quando sono chiamato a dare questo tipo di giudizio, ma che poi valgono anche mentre si procede con il Training.
1)
PEDIGREE (BREEDING)
Riprendendo il tema del cliente e del potenziale del suo cavallo, la mia
prima domanda sarà sempre relativa al Breeding. Il Talento nel Reining viene
dalla genetica, perché è la genetica che produce quei tratti morfologici e di
conformazione fisica che permette ad un cavallo di esprimersi con facilità o di
essere a suo agio nello Stop, Spin, Roll Back e cambi di galoppo. Io penso che
la genetica sia in gran parte responsabile di quella dote innata che chiamiamo “addestrabilità”
. Questo non vuol dire che avrete una garanzia al 100%, ma certamente un buon
pedigree aumenterà le vostre chanches di riuscita . Parlo ovviamente di Sires & Dam che a loro volta hanno dimostrato
capacità come Reiners. Senza questa premessa, le vostre probabilità di successo
non sono così grandi.
Non sono una persona "Snob", che vuole o cerca un certo tipo di Pedigree. Ma penso che
se un prospect non è stato incrociato per questo tipo di disciplina, non è
giusto chiedervi di investire il vostro denaro, nè è giusto investirci il mio tempo. Per usare una
metafora, è del tutto inutile cercare di inserire un “oggetto quadrato in un buco tondo”. Non
sarebbe solo una delusione per entrambi, ma anche un modo di affaticare o
persino frustrare quelle che sono le capacità reali del vostro cavallo.
2. CONFORMAZIONE
Dato per acquisito il punto 1, la seconda cosa da valutare è la conformazione del cavallo. Molti proprietari mi chiedono una valutazione nel primo anno di
età o addirittura nei primi mesi di vita del puledro. Ma io personalmente non
credo di poter giudicare molto di un cavallo almeno fino a che non ha due anni.
Semplicemente, fino a quell’età i cavalli cambiano molto, il fattore prevalente
è ancora la crescita.
Da qui in poi, per essere più precisi, prendiamo due cavalli a confronto - foto sopra - e diamo un’occhiata alla loro
conformazione .
Il cavallo A
(Palomino) ha una testa che mi piace molto con occhi grandi e intelligenti, narici di
una giusta grandezza, una bocca corta e orecchie sempre molto rilassate. Ha una linea
inferiore del collo ( gola) corta e pulita , con linee nette, in prospettiva più facile da flettere . La
linea del collo è più lunga a livello superiore rispetto all’attaccatura
inferiore e anche questo è importante per la capacità successiva di flettere il collo e cedere sul morso. La naturale
linea di curvatura sopra la parte superiore del collo contribuisce ancora di
più alla capacità di flettere dell’animale. Ha inoltre una corretta inclinazione della
spalla con una buona attaccatura alta e non è eccessivamente corpulento nella sua
muscolatura frontale, cosa che spesso è un limite nella capacità a girare negli
spin. Mi piace il fatto che abbia una schiena corta, perché una schiena molto
lunga può portare ad avere problemi nel raccogliere l’animale correttamente per
avere poi dei buoni cambi di galoppo.
Inoltre, il palomino (A) non ha fianchi troppo alti e questo è buono, perché di solito
animali con questo tratto morfologico hanno anche articolazioni posteriori
(ginocchio) piuttosto deboli. La conformazione robusta delle articolazioni
posteriori e degli zoccoli, la sua muscolatura in quelle zone mi fa pensare a
un cavallo ben costruito per sopportare il lavoro che un addestramento reining
richiede. MI piace il modo in cui le "colonne" costituire dalle ossa delle zampe si
allineano sotto le spalle e sotto il posteriore. La loro ottima conformazione
aiuterà naturalmente il cavallo a mantenersi sano, a prevenire incidenti. Il
cavallo non presenta mancinismi, né gli zoccoli sono eccessivamente indietro
rispetto alle anche o rispetto alle spalle. Nella foto senza sella potete vedere il garrese un po’ prominente
e una buona profondità nella larghezza della cassa toracica. Il fatto invece che abbia
le anche, il posteriore un po’ alto non mi preoccupa perché questo cavallo è
nei suoi tre anni e deve ancora crescere un po’.
Il cavallo B (baio) per me ha una conformazione
abbastanza buona da meritare una chance. Tuttavia, ha qualche limitazione. Gli
manca una certa raffinatezza nella testa, in particolare ha occhi piccoli e una
bocca più lunga. La sua muscolatura lungo la gola appare più spessa e il collo
è decisamente più corto sia nella parte inferiore che in quella superiore. Ha
un collo più diritto, meno curvilineo e si innesta in modo più pesante, più
spesso lungo la linea delle spalle. Ha una parte frontale più pesante che io
penso lo renderà meno performante in manovra del cavallo palomino
Il posteriore del Cavallo B ha una conformazione adeguata,
con una muscolatura sufficiente a veicolare resistenza e potenza, ma a mio avviso gli manca
muscolatura nella zona delle articolazioni posteriori rispetto al cavallo A ed
inoltre non ha gli stessi begli appiombi del Palomino nelle zampe posteriori.
Noterete quanto gli zoccoli posteriori del cavallo baio siano più indietro rispetto
alle anche di quelli del palomino. Questo è un tratto che gli renderà più
difficile l’entrata nello Stop e la conseguente facilità a scivolare.
3. CAPACITA'
Con qualsiasi
cavallo, alla fine la prova del suo potenziale sta nella capacità di fare il
lavoro che gli chiediamo. Con questo in mente, diamo un’occhiata ai due cavalli
durante una giornata ordinaria di training. Qui vedrete come le considerazioni
fatte sulla loro confermazione in effetti va a pesare sulla loro effettiva
performance.
Il cavallo Palomino cede più facilmente al morso, si muove più
fluido sotto il peso del cavaliere. La corretta conformazione del posteriore e
l’allineamento corretto degli zoccoli e delle zampe posteriori sotto le anche,
danno luogo a un bel movimento disteso delle zampe posteriori, da cui segue un
galoppo morbido e disteso, portato profondamente sotto di sé. Non è molto
difficile per me raccoglierlo.
Il cavallo Baio B, non galoppa così bene. La pesantezza della sua cassa
toracica gli impedisce di sollevare le spalle e la sua andatura è particolarmente pesante sugli anteriori. Non
ha nemmeno lontanamente la capacità di cedere, di raccogliersi del cavallo A.
Nella foto si vede bene come porta il collo e come sembra sempre tirare
rispetto alle mani del mio assistente.
Per quanto riguarda gli Stop, teniamo in mente che entrambi i cavalli
stavano imparando a stoppare, mentre abbiamo scattato queste foto. Il cavallo A
è leggero sulle redini, è bilanciato e ha una schiena ben arrotondata mentre
entra nella sabbia. Non sembra essere messo in difficoltà dalla manovra, entra
in modo naturale e la sua capacità fa si che appaia più avanti nel training e
allo stesso tempo, la cosa mi incoraggia a proseguire il mio lavoro.
Non succeed la stessa cosa con il Cavallo
B. Le foto rivelano che lo stop non è così facile per lui a questo punto del
training. Si irrigidisce sulle spalle e
la schiena è portata quasi piatta, senza un minimo di flessione apparente sul
collo e sulla testa. Non riesce a portare bene sotto il posteriore e per questo
gli sarà più difficile anche scivolare.
Anche se un buon Training migliorerà
questa sua capacità e postura rendendo più facile per lui stoppare, niente
potrà cambiare i suoi tratti, la sua conformazione che non lo mette al pari
dell’altro cavallo. Non ho qui il tempo di mostrarvi sequenze fotografiche di
tutte le manovre. Ma posso dire in modo sereno che il cavallo A è migliore
praticamente in tutte.
4. UNA QUESTIONE DI ….CUORE
Mentre Pedigree e conformazione potranno dirvi molto circa il potenziale del Vostro reiner, c’è una cosa che non potrete mai comprendere finchè non inizierete davvero il lavoro in sella. E’ davvero una questione di cuore. Ed è tutta una questione che sta al singolo cavallo, al singolo atleta. La potete chiamare cuore, addestrabilità ma alla fine sarà una cosa davvero molto determinante, qualsiasi sia la disciplina sportiva scelta. Un cavallo dal grande cuore può compensare caratteristiche morfologiche inferiori. Crescerà grazie all’esercizio fisico, migliorerà sulla ripetizione della manovra, non avrà gesti di ribellione quando il Training entrerà in periodi più difficili. Cercherà sempre di accontentarvi e anche se magari il suo set di manovre non è così buono come quello di altri cavalli, lui lo ripeterà e ripeterà in modo consistente e costante.
Mentre Pedigree e conformazione potranno dirvi molto circa il potenziale del Vostro reiner, c’è una cosa che non potrete mai comprendere finchè non inizierete davvero il lavoro in sella. E’ davvero una questione di cuore. Ed è tutta una questione che sta al singolo cavallo, al singolo atleta. La potete chiamare cuore, addestrabilità ma alla fine sarà una cosa davvero molto determinante, qualsiasi sia la disciplina sportiva scelta. Un cavallo dal grande cuore può compensare caratteristiche morfologiche inferiori. Crescerà grazie all’esercizio fisico, migliorerà sulla ripetizione della manovra, non avrà gesti di ribellione quando il Training entrerà in periodi più difficili. Cercherà sempre di accontentarvi e anche se magari il suo set di manovre non è così buono come quello di altri cavalli, lui lo ripeterà e ripeterà in modo consistente e costante.
In fondo c’è una ragione perché si dice che l’addestramento dei cavalli non sia solo
scienza, anzi è altrettanto vero che è
anche arte e mistero, insieme. Così come
è vero che più puledri avrete occasione
di montare, più presto riuscirete a capire il fattore “cuore” . E il perché un cavallo dal cuore grande, troverà
sempre un suo posto nel mondo .>>
Liberamente tradotto da M.Penza e tratto da J.Thorson (my Horse.com)