10 dic 2021

PORTRAIT: VALENTINA MONTI, LA MIA VITA DA NON PRO

REINING WORLD, IT'S PINK POWER!
"SE LA MIA VITA FOSSE UN FILM? SAREBBE <PANE, REINING E...BIOLOGIA>"
Conosciamo tutti Valentina Monti, talentuosa Non Pro che  nell'ultima stagione 2020/2021 ha vinto in Europa ben 7 Titoli di Futurity Champion oltre a svariate Reserve Championship. In Passato è stata Campionessa Italiana Non Pro e Int. Non Pro, oltre ad altre numerose vittorie  in diversi contesti e Show. Due le cose che la distinguono in arena e nella vita: diversamente dalla stragrande maggioranza dei non professionisti, addestra e lavora i suoi cavalli praticamente da sola. Fuori dall'arena è una professionista con un lavoro molto serio ed impegnativo: è Biologa molecolare, si occupa di diagnostica/genetica  in campo oncologico ospedaliero, a Milano  Il carattere? Una vera "pasionaria" come sono di solito gli agonisti di razza: sempre sorridente, ma - si sa - pronta ad accendersi come un "missile" se pensa che qualcuno le stia pestando i piedi.

Valentina, iniziamo proprio dal tuo lavoro. Raccontaci come concili la tua routine in sella con il tuo lavoro - che è piuttosto serio - e che fra l'altro implica un pendolarismo quotidiano dall'Emilia a Milano. Tanto che qualcuno ti chiama ormai "Freccia-rosa"
(ride) Lo voglio dire: ho un lavoro bellissimo, che mi appassiona molto. Sono Biologa molecolare in campo oncologico, un lavoro che mi impegna davvero tanto mentalmente. Solo che come dicevi tu, passo anche diverse ore in viaggio tutti i giorni e conciliarlo con lo sport non è facile.
 Come è la tua giornata tipo quando lavori?
 La sveglia suona sempre molto presto. Via,  fino alla stazione Medio Padana, in auto. Poi in treno fino a Milano, la Metro e gli ultimi due chilometri a piedi verso l'Istituto di Oncologia. E a fine giornata, si ripete tutto, al contrario.
E come si incrocia e concilia questa sorta  di bollettino del traffico con la tua routine in sella?
Con una disciplina rigorosa. Non ho un altro modo. Monto in media 5 volte a settimana: martedì, mercoledì e venerdì più altre  due volte durante il week end. Ovviamente, durante la stagione di gare . Adesso, dopo l'ultimo Show di Cremona, come tutti  avremo alcuni mesi più rilassanti prima di ricominciare a pieno ritmo.
Diciamolo. Molta della curiosità sui tuoi risultati equestri è legata al fatto che tu lavori i cavalli da sola , sei una specie di mosca bianca. Perchè praticamente quasi tutti i NON PRO, anche quelli come te più blasonati, montano quasi tutti presso un centro o hanno magari un Trainer di punta.
Si, devo dire che in effetti,  in questi ultimi anni siamo rimasti in pochi a lavorare da soli. Anni fa non era così in realtà, eravamo molti di più. Ma capisco che questo nostro sport stia diventando sempre più competitivo anche nelle classi cadette e che l'aiuto stabile di un Trainer porti certamente buoni frutti per tanti.
Per te invece non è così. Perchè questa scelta  e soprattutto, quando hai capito che la tua strada sarebbe stata diversa dagli altri?
Voglio premetterti una cosa, perchè non vorrei che qualcuno che sta iniziando adesso il suo percorso sportivo, possa equivocare le mie parole. Anche io, come tutte le persone che iniziano per molti, moltissimi anni ho montato con diversi Trainer. Imparando da loro la tecnica, come condurre una gara, crescendo negli anni come cavaliere. Poi con il tempo, quando hai capito la tecnica,  inizi anche a capire quali cavalli sono più adatti a te e le mille sfumature che ci sono nel montare in sella. E certo, ci sono varie differenze.
Ad esempio, ad alcuni Non Pro piace soprattutto l'emozione della guida pura, il fatto di essere degli autentici Show Man quando entrano in gara. Ma a me invece è sempre piaciuto mettere "le mani nel cofano del motore", non solo pilotare. Mi piace conoscere a fondo la meccanica che c'è dietro ad ogni esercizio e manovra, non solo eseguirla in arena. Nella mia scelta non c'è però nessuna presunzione: è il mio modo, tutto qui. Ho semplicemente capito, gara dopo gara , che  non riesco a rendere se - faccio un esempio - mi metti su un cavallo, addestrato da un altro, salendoci magari un paio di volte nel week end. Sono impacciata, monto in punta di piedi, non ritrovo i miei soliti "pulsanti" e alla fine....la mia prestazione in gara cala, invece di esserne valorizzata. Principalmente per questo motivo, dopo tanti anni, ho trovato un assetto diverso. Monto e addestro i mei cavalli da sola, ci metto tutta l'attenzione e le capacità che ho sviluppato negli anni, ma quando ho bisogno di uno "sblocco" , so chiedere senza problemi  aiuto a professionisti di cui mi fido .

Qualche nome per questi Horse Help Friends
Sicuramente Giacomo Ronchi,  come me emiliano (anzi romagnolo!), nato nel Reining proprio nelle fila dei Non Pro. Giacomo ha un grande talento naturale, come abbiamo visto a Cremona poche settimane fa (Futurity Open Champion L3, ndr) ci conosciamo da molti anni e conosce bene come vado a cavallo, quando ho bisogno di affinare un esercizio o di sbloccare una manovra, ne parlo con lui sempre molto volentieri. E il suo punto di vista, spesso funziona. E poi Pierluigi Chioldo, grande professionalità e serietà, che non mi fa mai mancare il suo sostegno e i suoi consigli sia a casa che  durante gli Show. Dopo la prima doma, è stato lui a lavorare la mia Valentina Baby Pale per alcuni mesi. Dopo di che mi ha passato le redini e siamo andati avanti da sole (Valentina&Valentina) facendo un paio di test regionali e così fino alle prime gare nazionali, quest'anno a maggio (3 volte Futurity Champions + Reserve L4, niente male come prima uscita - ndr). Una cosa importante sia con Jack che con Pier è stata quella di fissare assieme dei precisi "tagliandi" o check points. Sapevo  che a una determinata  data,  avrei dovuto essere in quel punto preciso con le corse o con gli spin - solo per fare esempi pratici - per poter essere competitiva davvero. Questo è stato di grande conforto nel capire a che punto eravamo durante il training, un pò come avere delle scadenze lavorative da rispettare.

 Raccontaci allora qualcosa di più della tua routine in sella, come organizzi esercizi e sessioni di manovre di volta in volta
 Il primo giorno della settimana in particolare, faccio solo  tanto esercizio di scioglimento e ginnastica.
Lavoro 40 minuti circa, difficile vedermi fare cerchi completi, più facile che nei punti dove non mi piace il cavallo  lo rimetto in posizione, correggo e  riparto.  Negli altri giorni vado a toccare tutte le manovre. Ma non cercando la profondità da gara, piuttosto lavorando sulla  loro preparazione: le corse, la posizione in uno spin e nei cerchi. Limando, correggendo, mettendo e togliendo velocità e azione. Torno sempre un passo indietro se vedo invece che il cavallo è in difficoltà e che ho chiesto troppo per quel momento preciso. In verità, soprattutto se ho uno stoppatore (come è la Valentina) è molto raro che vado a  stopparlo . Magari curo invece le corse. Anzi, i miei amici professionisti a volte mi sgridano proprio perchè trascuro questo dettaglio finale e arrivo alla gara che alcune cose non le ho provate come le proverebbero loro.  E poi ci sono i Clinic. Mi piacciono molto, non solo farli ma anche  vederli e rivederli: penso di aver consumato il DVD di Andrea Fappani. Un mostro di tecnica, anche nelle spiegazioni. Un altro che mi piace da sempre è Clinton Anderson, che rimane sempre attuale, un grandissimo Horseman.

Ora, alcune manovre ci vengono più naturali, altre meno. Quale è il tuo personale "spauracchio" durante una gara? Avrai un tallone d'Achille anche tu
Mmm. Senza dubbio i cambi, come d'altronde è per molti Non Pro. Sono ossessionata da questa cosa e lavoro moltissimo per avere il cavallo morbido e in posizione. Voglio una certezza "assoluta" che il mio cavallo cambierà laggiù, nel centro dell'arena . Lo sai? Quando mi capita di montare con un professionista, la critica che mi viene spesso rivolta, è proprio chè il mio cavallo è troppo morbido, troppo dressato, dà troppa faccia  e così via. Va bene,  ma io proprio di questo ho bisogno, mi dà tanta sicurezza in più. A Cremona ad esempio la cavalla era di burro tra le gambe e le mani, in arena abbiamo fatto due cambi di velluto e credimi, questa è stata la mia più grande soddisfazione quando ho rivisto i video.

Ma quando sei a casa, a che regimi fai girare il cavallo quando lo provi sulle manovre? Perchè a volte - vedi in campo prova - vedi  persone che apparentemente sembra non facciano nulla.
Guarda, mi dai l'occasione di chiarire un punto. Io in campo prova metto esattamente le stesse pressioni che metto a casa. Nè un millimetro di più, nè di meno. Non voglio certo sorprendere il mio cavallo, già magari provato da un ambiente e orari diversi come succede agli Show,  con routine diverse a pochi giorni/minuti da una gara.   Se invece la domanda è se a casa provo le velocità che userò in gara, la risposta è: certamente si, per gli stessi motivi. Ma devo anche dirti che proprio perchè non cambio nulla, a volte i miei cavalli sono stati ancora più collaborativi in gara, facendomi anche prendere alcuni crediti importanti. Infine posso dirti che in campo prova, come  in allenamento a casa, lascio sempre i primi 5/10 minuti a un riscaldamento easy in cui concedo al cavallo anche qualche attimo di distrazione. E' un suggerimento che mi è arrivato proprio da professionisti e devo dire che ha  portato i suoi frutti.

Trainer a parte, tu condividi la tua routine con due persone grandi appassionate di Reining. Uno è ovviamente tuo papà Paolo e l'altro è Davide, il tuo fidanzato. 
Questa cosa in realtà significa molto per me, intendo dire  avere al mio fianco due persone appassionate. Spiegare a una persona che non va a cavallo i nostri tempi, le nostre routine, le notti in bianco e le alzatacce all'alba durante gli show, sarebbe quasi impossibile, la ricetta per un disastro!

Vero, da coppia equestre, lo confermo in pieno.  E allora partiamo da tuo padre, presenza fissa sin da quando eri bambina. Chi ti conosce, conosce anche lui (e il suo sigaro toscano)  perchè sui cavalli vivete una sorta di simbiosi agonistica.
Eh, in effetti ! E' lui che mi ha messo in sella quando avevo tre quattro anni, ai tempi avevamo una cavalla da passeggiata a Campogalliano (foto). Pensa che per farmi contenta mi portava a mano (tenendomi per le redini) fino a un vicino laghetto  e ritorno. Tutto è nato lì, tra quei mille sorrisi di bambina.  Quando ero un pò più grande, facevo invece agonismo nel pattinaggio su rotelle e mi dividevo tra pista e cavalli. Poi un giorno papà viene a casa e  mi dice tutto serio: "Ma a te piacerebbe fare Reining?". Io, figurati, pendevo dalle labbra di mio papà, anche se nemmeno sapevo di cosa parlasse!  Lui mi disse che era una disciplina molto molto tecnica e a me proprio questo piaceva nello sport, mi ha subito "agganciato". E siamo partiti in questa grande avventura. Ripensando a questo periodo, ancora mi commuovo....  Ma voglio anche ricordare il mio primo insegnante, il mio primo Trainer, come diresti tu. Si chiamava Marco Rossi ed era un ragazzo formidabile, amato da tutti e conosciuto da tanti nel nostro ambiente. Come molti sanno Marco è scomparso giovanissimo, a causa di un tumore . E' stato un duro colpo anche per me. Io allora ero una ragazzina, ricordo che mi chiamava "Paperino" e mi diceva proprio  "Vai a sellare il cavallo, paperino!" con quel suo modo gentile e deciso allo stesso tempo, che non dimenticherò mai. Lo ricordo come un grande uomo e un grande insegnante.
Il ruolo di tuo padre al tuo fianco nel frattempo si è evoluto e tutti lo vediamo sempre a bordo ring anche durante gli allenamenti tanto che io lo chiamo scherzosamente "Ground Coach", rigorosamente con il Toscano tra le labbra (foto sotto)!
E fai bene a chiamarlo così. Perchè non è solo presente al mio fianco. In realtà infatti,  lui conosce molto bene anche la tecnica, quindi il ruolo di Coach glielo riconosco volentieri. E non guarda solo me. Da sempre passa ore e ore sulle gradinate a vedere i professionisti, guarda e riguarda gare e Clinic. A volte ci azzuffiamo su una singola manovra e sulla sua preparazione, ma il suo consiglio ha sempre un fondamento tecnico molto preciso e anche se magari in campo ci capita di litigare, alla fine lo ascolto più di quanto lui pensi. In più sa come spronarmi a fare meglio nel modo giusto. Mi raccoglie con il cucchiaino quando sono a pezzi o non riesco a fare passi avanti, sa come farmi tornare la voglia di sellare e ripartire. E infine, non tutti sanno che ogni tanto monta pure in sella e si fa qualche giro di galoppo sulla Mammona (la OT, ndr). Nei momenti di pausa, so che in scuderia dove montiamo io e Davide ( CI Ginevra, alle porte di Modena) posso fare sempre affidamento sul suo occhio attento,  tipo se devo concentrarmi per un periodo sul lavoro.
L'altra presenza fissa al tuo fianco è quella di Davide, il tuo fidanzato.
Una certezza anche lui. E' con me sempre, in ogni allenamento,  ad ogni trasferta. A volte va a finire che le nostre vacanze insieme e le trasferte di gara si mescolano, come è stato in Austria in estate.  La cosa bella, che apprezzo molto, è che ha capito subito che sarebbe stato un errore sovrapporsi a mio padre, quindi ha trovato  un suo modo diverso di vivere con me le gare e di farmi notare le cose, a suo modo. E poi gareggia a sua volta, ha una grande passione, è bello condividere ogni trasferta con lui, fare le cose insieme. Parliamo sempre di gare e cavalli, ma senza ossessionarci in ragionamenti cervellotici sui  crediti e le manovre.

Oh! Allora possiamo smentire ufficialmente che la  notte prima di una finale, nel lettone in mezzo a voi due - guardando bene - troveremmo il bagliore del sigaro di tuo padre, a sorvegliare che state effettivamente dormendo !!!  
Ma quanto sei scemo !!!! No, non ci controlla affatto. per lui esiste solo il Reining e le mie gare. A parte gli scherzi, sono davvero fortunata ad avere entrambi al mio fianco  e certamente i risultati di questi ultimi anni dipendono anche da queste certezze.
Reining & Vita. Gli anni passano, le stagioni agonistiche arrivano a bomba una dopo l'altra  e a volte si ha la sensazione che lo sport si mangi anche il resto della  vita... Tu che ne pensi, alla fine il rischio non è quello di "rimanere incastrati nel Reining?"
Domanda difficile e spigolosa! Fissare obiettivi e priorità in ordine corretto è forse la cosa più difficile. Ed è vero, nel nostro sport ti trovi spesso a inseguire la "prossima stagione di gare" e rimandare tutto il resto a un dopo che non arriva mai. E consentimi di dire che  per una donna, se ci metti anche  la maternità, la cosa è doppiamente difficile! Non ho una risposta nè una ricetta al momento, al momento la mia verità è che io sono incastrata due volte: nel Reining e nel mio lavoro da Biologa. Bel casino, eh? Perchè la passione è la passione, ma non significa per questo che non ti rendi conto delle cose.

Programmi per il 2022? Tu e Valentina sarete ancora insieme in gara ? So che attendi per la prossima primavera un altro prodotto della tua mitica mamma OT e i tempi a che venga pronto per la  doma...sono ancora lunghi  Programmi al momento per il 2022 non ne ho fatti...potrebbero esserci novità, come non esserci. Ti dico Mauro, onestamente aspetto il giro di boa di gennaio.  Vero, la mamma di Valentina,  OT Luky Highway Baby è gravida dello bellissimo Sire PS MEGA SHINE CHIC (conosciuto come Crush) . Sono molto contenta di questa scelta e fra l'altro ad Oklahoma un suo figlio ha vinto il Livello 2 del Futurity Non Pro. Per il nascituro, che dirti,  speriamo sia come la sorellina...la strada è lunga ma perché smettere di sognare? Insomma, cross fingers !  

Gli ultimi tuoi due cavalli di punta sono stati due femmine, che si solito sono... croce e delizia per molti Trainers, visti alcuni spigoli caratteriali rispetto a cavalli "maschi" - interi e non.  Come hai risolto (se ci sono stati) i momenti di litigio o nei quali la cavalla era più "permalosa " del solito ?  Femmina dopo femmina, facciamo un quadretto delle tue due cavalle.

Ti dirò, io volevo fortemente che la figlia della mia adorata Highway fosse femmina perché  la mamma è una cavalla fredda, niente affatto permalosa,  non si accende mai e credo sia davvero una ottima cavalla da Non Pro per questi motivi.  

E anche La Peppina (come abbiamo sempre chiamato in famiglia  Valentina Baby Pale), è molto tranquilla e serena, proprio come la mamma.  Vive nel suo mondo,  è molto "polleggiata" come dicono i giovani qui in Emilia  , nel senso che quando devi accenderla la accendi (è un po' a Diesel, ha i suoi tempi) e quando devi spegnere,  spegni. Anzi, per lei andare in modalità Off è una gioia! 

Devo dirti poi che anche la più giovane non è permalosa, ma  ha comunque un carattere forte proprio come il papà (Pale Face Dunnit,. ndr). Il punto è che è molto, forse troppo intelligente; devi farle capire le cose alla velocità che decide lei, poi una volta che ha capito, sarà lei  a stupirti con esecuzioni sempre migliori. Dopo di che, io non sono un Trainer, non sono pressata da tempi precisi.  Con lei tutto è andato bene ma posso dirti che  pur avendo degli  obiettivi chiari, se la Peppina fosse stata indietro di testa, non sarebbe stato per me un problema fermarmi aspettando che fosse maturata. 

Alla fine la verità è che le mie due femmine sono vere cavalle da Non Pro, anche nella gestione. Per dirti, io spesso arrivo in scuderia quando cala la sera e in questa stagione il freddo si fa pungente. Loro non mi danno mai un pensiero, anche se sono ferme da giorni non hanno l'idea di saltellare in giro o friggerti sotto, sono nate tranquille. "Vanno Lentine , le due Valentine" (ride, ndr) . Potrebbe essere il motto della mia piccola! Ricordo che  fin da quando era una puledrina, io mi affacciavo al paddock e lei  con mooooolta calma veniva verso di me. Allora le dicevo ridendo  "Peppina,  mi raccomando che chi va piano va sano e va lontano",  perché arrivava eh, ma sempre al passo. Mai una corsa folle o una bella serie di sgroppate, come tutti i puledri del mondo. E' nata così, con una indole molto tranquilla. E' tuttora è così. 

Sicuramente avrai dei ringraziamenti da fare alla fine di questo "anno perfetto" ! 

Certo che si. Papà e Davide li abbiamo già nominati e con loro  tutta la mia famiglia, che è  stata sempre un grande supporto nel mio percorso sportivo. Ci tengo davvero  a ricordare il mio piccolo Team che è un punto di riferimento importante: Maurizio Casadei (Maniscalco), Gioacchino Ventura (Vet) e poi ovviamente... gli amici. Su tutti Stefy Ferrari che mi segue con affetto ed è ormai il mio portafortuna, poi i tanti amici con cui ci vediamo agli Show anno dopo anno, ma anche quelli fuori dal nostro ambiente che mi ha fatto sentire tutto il loro  sostegno sui social, pur rimanendo a casa. E' stato un anno pieno di affetto da tante parti. Un clima che ho sentito e che  mi ha fatto  davvero piacere. 

_____________

Concludo la telefonata con i saluti di rito, accorgendomi che è ormai ora di cena. E siccome abbiamo fatto questo pezzo in Vivavoce, mentre guidava in auto nell'ovatta pomeridiana delle nebbie padane, le chiedo se nel frattempo sia già arrivata a casa. "A casa? Ma...veramente sto parcheggiando in Scuderia... Ciaooo!" e via di corsa (anzi, al passo!), verso nuove avventure (equestri!).  MP Reining Blog (12/2021)