3 gen 2017

CLINIC 2017: MAX CANU A BOLOGNA

MAX CANU IN CLINIC
BOLOGNA , 6 GENNAIO 2017
***ultima Call ***
Doverosamente (e con piacere) il mio  saluto va all'amico  Max Canu, che come molti sanno, da qualche mese collabora come Head Trainer nel Centro di Paolo Marchi, alle porte di Bologna. Ecco un primo Clinic di stagione, anche per lanciare questa sua nuova avventura in modo ufficiale ! Di seguito due battute al volo su questa nuova esperienza, con il mio personale In Bocca al Lupo !
MAX CANU IN CLINIC 2017
“REINING, RIPARTO DA BOLOGNA”
Dopo il recente spostamento alle porte di Bologna presso il centro di Paolo Marchi,
Max organizza un primo Clinic di Reining 2017 durante le prossime Festività. Insomma si riparte da Bologna?
E’ importante avere sempre nuovi stimoli e questa nuova avventura bolognese, ora che mi sono ambientato del tutto, è giusto che inizi con un primo Clinic in cui parlare di Reining con cavalieri esperti ma anche con chi sta muovendo i primi passi in questa disciplina.  Inizieremo così a cavallo il nuovo anno, sfruttando la bella arena coperta 55x25 m, lavorando sul miglioramento delle manovre ma anche e perchè no - essendo  io Giudice Nrha - su quelle limature necessarie e utili ad entrare in campo e fare una gara più pulita agli occhi del Giudice.

Sempre più  Clinic in Italia. Hai anche tu questa sensazione?
Assolutamente si. Vedo che le persone stanno investendo sempre più in formazione, in conoscenza. Rispetto a qualche anno fa c'è più "equitazione" ed è tramontata l'idea che basti avere un cavallo forte per fare risultato. Questo per me è doppiamente positivo perchè significa due cose: si può impostare un programma per creare il "binomio" lavorando anche sul cavaliere  e inoltre, c'è una richiesta crescente di Qualità. Insomma il Mondo Reining prende una direzione sempre più Professional e specializzata. 


Canu &  Marchi insieme a Bologna:  entrambi due uomini di cavalli da tantissimi anni. Se fosse un film sarebbe “La strana coppia”?!
(ride, ndr) Beh, su una cosa hai ragione. Paolo è da sempre un uomo di cavalli e un istrione, anche se per passione lui si occupa soprattutto della parte commerciale. Ha un bell’impianto alle porte di Bologna con un coperto di circa 55x25 m  e una splendida arena scoperta, entrambi con un fondo specifico da Reining. Penso sia la prima volta che collabora con un Resident Trainer e penso che insieme possiamo fare ottime cose. A lui la  gestione dell’impianto, a me la parte di addestramento, doma e  lezioni personalizzate per chi inizia e per chi ha più esperienza.  In questo mi aiuterà come sempre Barbara, che oltre ad essere la mia compagna di vita è anche la mia assistente e mi dà una grossa mano nella gestione dei cavalli.


Ma non mi dire che appendi il “Lazo” al chiodo?
Eh no, tu conosci la mia passione per il Team Roping e sai che questo rimane uno dei miei pallini. Assieme a Beppe Tassara, mio compagno nell’avventura di RopiN Progress, continueremo a lavorare con impegno anche nel 2017, ma è un impegno che non mi distrae da quello che è il mio lavoro quotidiano con i Reiners.

Nel tempo ti sei specializzato con i Non Pro, una qualità  che devo dire  ti riconoscono in molti.  Che idea ti sei fatto di noi “pedalatori cadetti”, mi fai una battuta su questo?
Guarda, in Italia abbiamo tanta qualità anche tra i non professionisti. Alzandosi il livello, anche il nostro lavoro è più difficile. E’ normale che quando lavori con cavalieri di lunga esperienza, questi vogliano provare ogni tanto metodi e persone nuove, fare un periodo da soli per prendere maggiore confidenza con la propria monta o magari raccogliere il meglio di una “singola manovra” da un Professionista specifico, insomma hanno di solito obiettivi più sfidanti e il rapporto Trainer-atleta anche per questo diventa più sfidante, più difficile. Quando mi capita un cavaliere più rifinito, so che la collaborazione che nasce ha spesso una data di scadenza ravvicinata,  magari legata a una singola gara.
Un messaggio per questi cavalieri più esperti?
Siamo nell’era “social”, tutto viaggia in rete  e non esistono più cavalieri che rimangono tutta la vita fidelizzati a un singolo Centro o addestratore. Non c’è quindi nulla di male a impostare anche una collaborazione “Spot”. Basta intendersi con lealtà e che  le cose siano chiare dall’inizio per entrambi. In più vale quello che ho detto prima: benissimo investire in formazione e conoscenza.

E i cavalieri che invece stanno iniziando ?
Chi inizia a volte è davvero molto “verde” e quindi  gli obiettivi sono molto più sfumati. Questo ci permette di formare nuove leve di cavalieri e da parte mia, trasmettergli quello che negli anni ho imparato in sella, senza pregiudizi e senza troppa fretta. Con loro, ad esempio, spero di impostare un programma di medio-lungo periodo
Un messaggio specifico per chi comincia?
Io  inizio a lavorare con il cavallo che ha il cavaliere (ovviamente che abbia un minimo di base Reining) . Il binomio deve crescere in armonia e soprattutto all’inizio un cavaliere deve poter sbagliare senza la paura di “ingranare” la sua monta, per cui è inutile avere all’inizio monte troppo raffinate rispetto al proprio livello. 
Il primo cavallo nel Reining è un passaggio obbligato, a volte breve o lungo, questo dipende da tante cose. Non è quindi a mio avviso un problema se all’inizio si monta un soggetto non completo o acerbo, sfruttando le categorie di avviamento. Ci servirà comunque a capire che tipo di cavallo si adatta a noi realmente e se il Reining è la nostra disciplina per davvero. Valorizzare quello che si ha, è il primo gradino per non sbagliare, quando si decide di cambiare soggetto e cercare un cavallo più performante. E mi fa sempre piacere fare questo pezzo di strada insieme, se vedo nell’allievo la passione, la voglia di imparare e la capacità di mettersi in discussione. 

CONTATTI, MAX CANU 338/449.62.44

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