"La AQHA non sarà obbligata a registrare Cloni"
UN ROUND IMPORTANTE PER IL FUTURO DELLA AQHA
La sentenza del 26 ottobre, mette finalmente un punto di chiarezza in questa vicenda,
Come noto a molti di voi, la AQHA NON permette la registrazione di cavalli clonati.
Cosa che personalmente trovo enormemente giusta, perchè ogni cavallo è un essere irripetibile che esprime una sua personalissima storia (che a volte, diventa leggenda) che nessuna chimica di laboratorio potrà mai riportare in vita.
Anche se il Board AQHA fu molto chiaro sin dal principio rispetto al fatto che non siano registrabili come Quarter gli esemplari clonati, (nel 2009 furono ad esempio clonati 5 esemplari di Smart Chic Olena - ovviamente mai registrati -) due allevatori texani nel 2012 intentarono causa alla AQHA per violazione delle norme Antitrust, chiedendo l'immediata registrazione anche degli esemplari clonati.
Ne è seguito un tira e molla giuridico con una prima sentenza del 2013 favorevole ai due allevatori e un ribaltamento delle cose in appello a gennaio di quest'anno.
Il 26 Ottobre, la 5^ Corte d'Appello Usa, ha di fatto respinto il ricorso (in forma di petizione) contro la sua decisione, cosa che rallegra di molto i vertici AQHA ma in fondo tutti gli appassionati del settore, che credo sarebbero inorriditi nel vedere volteggiare in arena tanti Cloni di famosi cavalli, magari già defunti da tempo.
Sia chiaro, la sentenza NON vieta la clonazione, ma semplicemente chiarisce che la AQHA non è obbligata per legge a registrarne gli esemplari. Nelle principali competizioni Reining, sappiamo bene che non è richiesto un certificato di razza. Tuttavia è ben comprensibile come questa decisione sia una robusta DIGA naturale a una possibile inflazione di esemplari clonati, ombra sinistra di un passato (per quanto glorioso) che è davvero più salutare dal punto di vista mentale ammirare dai Poster o scorrendo la Hall of Fame.
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