15 mag 2020

LO STUDIO: I CAVALLI CI RICONOSCONO ?

IL CAVALLO, NOI E LO SPECCHIO.
Quel delicato brontolio delle narici o il passo svelto con cui ci raggiungono all'uscita del paddock. Chi va a cavallo da tempo sa bene che il proprio cavallo lo riconosce, così come riconosce le persone che quotidianamente si prendono cura di lui in scuderia.

Ora lo conferma anche uno studio scientifico condotto in Francia dall'Istituto Nazionale di Ricerca in materia agricola e ambientale. . I cavalli, furono addomesticati dall'uomo circa 5.000 anni fa, Vivono 25/30 anni circa e quindi si hanno forti elementi per pensare che siano animali dotati di una memoria piuttosto importante. Il cavallo inoltre, sa anche leggere anche le nostre espressioni del visto (affetto, dolcezza, rabbia, puaura etc...) .

I ricercatori hanno voluto certificare il fatto che i cavalli distinguano le persone a loro più conosciute.
sia di persona, che addirittura in foto. E proprio per evitare condizionamenti della voce, è sulle foto che si è concentrato l'esperimento.
I ricercatori hanno fatto familiarizzare i cavalli con dei monitor touch screen, facendo capire loro come scegliere tra due soggetti.
Dopo di che gli hanno sottoposto le foto (il proprietario VS un perfetto sconosciuto)  e nel 75% del casi, il cavallo ha toccato con il naso e scelto la foto del proprietario o della persona a loro ben conosciuta.Ancora più decisi nella scelta , se si mostravano loro foto di vecchi proprietari  o persone che non vedevano anche da mesi.

E i cavalli riconoscono sè stessi? Alcuni anni fa se ne occupò l'Università di Pisa. Nei millenni, lo sviluppo del cervello dei cavalli, è secondo solo a quello delle scimmie., il che li pone molto in alto nella scala evolutiva dei processi cognitivi.  per l'esperimento dello specchio, i cavalli sono stati marcati su una guancia con uno speciale segno visibile solo allo specchio . E' stato osservato che i cavalli, dopo un primo tentativo di socializzazione e di una lunga analisi dello specchio steesso e di ciò che era dietro, molto spesso iniziava a grattarsi sul punto marcato facendo dedurre che infine aveva compreso che l'animale riflesso era proprio lui. I risultati positivi in questo senso sono stati osservati nel 75% dei casi.